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Manuale della Befana, di Anna Lavatelli

Ragazzi, va bene che la Befana in questa età dell’immagine proprio non ci piace. Questo lo capisco. Con quelle sue gambe sempre poco depilate, i bitorzoli in faccia e i capelli ispidiispidi. Però è davvero difficile trovare dei bei libretti dedicati alla vecchina scorbutica e generosa che ci viene a trovare il 6 gennaio. Per fortuna che c’è questo manualetto di Anna Lavatelli che ci chiarisce un po’ le idee sulla vita privata della vecchina, andando a sbirciare perfino nel suo armadietto del bagno, come i più astuti paparazzi. L’autrice ci rassicura così: la Befana ha le unghiette sempre pulite (e usa anche, quotidianamente, una potentissima guerra antirughe con un teschio sopra. Purtroppo gli effetti della crema, alla sua età, sono praticamente nulli. Ma una non si arrende, si sa). E, scoop degli scoop, riusciamo ad avere una dettagliata illustrazione anche del suo segretissimo guardaroba! Ci sono scarpe rotte (naturalmente), tante paia di mutandoni di cui si occupa la topina rammendina e una grossa gonna piena di toppe. Certo non è l’ultima gonna di Chanel ma insomma, per una che fa vita mondana solo una notte l’anno può bastare! Ma la vera immagine esclusiva è…la macchina per fare il carbone! Composta di “aspiratore di parole rabbiose, versatoio e filtro per lacrime da capricci, sensori che captano il

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Manuale della Befana, di Anna Lavatelli

Storia di un albero di Natale, di Lydia Devos e Arnaud Madelénat

Ho deciso di parlarvi di questa ‘Storia di un albero di Natale’ perchè è davvero una delle più originali, sul tema delle festività, che mi è capitato di incontrare. Ci troviamo infatti di fronte alla voce narrante di un giovane e ambizioso abete, cresciuto nel bell’odore pungente della neve di montagna e riparato dalle piogge scroscianti troppo violente dai dolci rami puntuti del nonno, che lo sovrasta protettivo. Questo bell’abete però sente che vuole vivere il clima elettrico della città, le sue luci convulse, il calore della presenza umana. Si infiltra in lui una strana nostalgia, durante le giornate di sconfinato silenzio, lassù sul monte. Diventando un abete di città, diventerà l’orgoglio della sua stirpe, e gli uomini lo ammireranno, decorandolo di luci e rendendolo sfavillante. Abete non vuole sentire neanche gli avvertimenti di Pettirosso, e quando gli uomini, alla vigilia delle feste, scelgono di tagliare proprio lui, né è fiero. Soffrirà in silenzio rattrappendo le radici in un angusto vaso. Sentirà la secchezza della sete. Ma riuscirà a diventare protagonista di un Natale speciale, in una casa ricchissima di doni e decorazioni. Si sentirà davvero un albero fortunato. Finchè non finiscono le feste e… Una storia – come avrete capito dal mio trasporto emotivo – ben scritta. E suggestiva, grazie anche alle sue illustrazioni, ognuna dei piccoli ‘quadri’ ricchi d’atmosfera. Lydia Devos; Arnaud Madelénat Storia di un albero di Natale Jaca Book 14,50 euro Storia di un albero di Natale

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Storia di un albero di Natale, di Lydia Devos e Arnaud Madelénat

Libri di Natale per chi ama i cani: i romanzi

Sono tanti i romanzi da leggere e regalare se appartenete alla schiera di coloro che amano i cani. A farci compagnia ci sono le storie di Martin e Sprite, Henry e il cane filosofo di Ted Kerasote. Oltre ai famosi La mia vita con George e L’arte di correre sotto la pioggia c’è il ritratto canino Storia di Liù, scritta da Edmondo Berselli. Recentemente ristampato, trovate Requiem per un cane di Carlo Coccioli , una ‘chicca’ per intenditori (o lettori Doc,come diciamo spesso). E’ ormai diventato un ‘classico’ del genere Timbuctù, di Paul Auster, e Flush, la biografia canina scritta da Virginia Woolf. Per il resto, trovate tante altre proposte in photogallery per farvi ispirare. Libri di Natale per chi ama i cani: i romanzi Libri di Natale per chi ama i cani: i romanzi

Libri per Natale: L’altro siamo noi, di Enzo Bianchi

Natale è la festa dell’accoglienza dell’Altro (o dell’altro, se volete, il che cambia poco). Al di là di luci e lucine, dolci e leccornie, smancerie e sprechi, al di là di un discorso strettamente religioso è l’infinito del volto dell’altro (per dirla con Levinás) la cifra del Natale, di ogni Natale (o, anche qui, se volete, di ogni natale). In quest’ottica si colloca il prezioso libretto di Enzo Bianchi edito per i tipi della Einaudi dal titolo L’altro siamo noi . L’autore – priore della comunità monastica di Bose, una realtà che sfugge un po’ ad alcune ferree logiche ecclesiastiche – traccia un’analisi che oltrepassa la dicotomia noi/loro per avere uno sguardo nuovo sulla storia e sulle storie. La paura dell’altro è una sensazione paralizzante che va superata non rimuovendola […] L’identità non va indurita, non va cercata senza e contro gli altri. Perché diventa un fantasma, e ciò porta a ridurre le relazioni sociali alla materialità del dato etnico, dell’omogeneità del sangue, della lingua parlata o della religione praticata, aprendo così la via a forme di politica totalitaria e intollerante. I risorgenti nazionalismi e le tendenze localistiche si accompagnano sempre a spinte xenofobe e razziste che tendono all’esclusione dell’altro e si risolvono in un autismo sociale cioè in una mancanza di ossigeno vitale contrabbandata come nicchia dorata, ma che, in …

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Libri per Natale: L’altro siamo noi, di Enzo Bianchi