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Quando New York vive nei libri

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Quando New York vive nei libri

Poetiche librerie d’oltreoceano tra armadi stipati di tomi e improbabili lampadari

La stagione fredda d’oltreoceano profuma di cappuccini schiumosi, di bagel e di colazioni più che sostanziose, ma anche di carta stampata. Quella dei libri più belli, scoperti un po’ per caso e presi con sé, in valigie sempre più pesanti di emozioni e ricordi. Tra lampadine pendenti e armadi pieni oltre ogni limite, abbiamo strappato un trittico che, montato a mo’ di seguito, introduce l’argomento di questo post un po’ grunge e molto (ma davvero molto) vagabondo. Perché spulciando le foto di un’amica sempre in viaggio, ci siamo ritrovati dinanzi ad alcune istantanee piuttosto libresche catturate durante uno spostamento che ha ancora la medesima dimensione trina: NYC + PHILADELPHIA + WASHINGTON . Viaggio di foglie e di scatti, raggranellati qua e la come souvenir da mercatino d’epoca e stretti in mano come quei tomi nei quali ci sarebbe tanto piaciuto mettere il naso anche noi, con la testa all’insù per non perdere neanche un’ombra dei giochi di luce proiettati sul soffitto da un lampadario d’altri tempi, che sembra uscito da una casa infestata e invece sta proprio lì, ad illuminare con una luce improbabile gli scaffali stipati di libri . Si ringrazia per la gentile collaborazione Michela Sasanelli , autrice delle suddette foto. Via | facebook.com Poetiche librerie d'oltreoceano tra armadi stipati di tomi e improbabili lampadari

Occupy Wall St Library: i ragazzi di Zuccotti Park producono poesia

Più o meno nelle stesse ore in cui la polizia bombarda di gas lacrimogeni e mitraglia di proiettili di gomma gli occupanti di Oakland, in California, da New York arriva un messaggio di pace in forma di poesia, o meglio, di poesie. I ragazzi di Zuccotti Park, infatti, oltre ad aver dedicato un angolo del loro presidio a funzioni di libreria, hanno prodotto negli ultimi giorni un’antologia che raccoglie le migliori poesie che animano la campada. La protesta che si sta diffondendo a macchia d’olio per tutto il mondo ha come proprio baricentro e, nello stesso tempo, come proprio fine, l’Uomo. Mai come in questi giorni si sente dire nelle piazze – anche quelle italiane di Roma e di Milano – che il mondo non ha bisogno di Rivoluzione, ma di Evoluzione. Qual è la differenza. Semplice. Una rivoluzione – termine mutuato dalla scienza astronomica – prevede la rotazione completa di qualcosa, che perciò cambia faccia, non sostanza. Evoluzione invece è passaggio di stato, è progressione e adattamento alla realtà. Mai come di questi tempi, dunque, la gente ha

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