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Ecris le moi: innamorarsi via lettera(tura). Romanzi epistolari e carteggi famosi

Non poteva che nascere in Francia, l’idea geniale di Ecris le moi : l’elogio della parola per innamorarsi fa subito pensare al bravo Cyrano (ricordate) di Rostand e alla sua bella Roxanne, che ama il suo cuore nel corpo del bellimbusto che la corteggia, Cristiano. Ma è Cyrano che alla fine la fa innamorare, solo per le sue capacità letterarie. E allora, perchè non cogliere la sfida anche oggi, si saranno chiesti i fondatori di Ecris le moi , due giovani “con la passione per l’informatica”, Florent Luengo e Romain Neufcourt. “L’idea è nata dopo le numerose testimonianze di amici e conoscenti delusi dai tradizionali siti d’incontro”, spiegano. Inoltre capita “di inciampare in falsi profili, messaggi scortesi, e si ha l’impressione di essere al supermercato”. La nostra proposta è di ritornare al corteggiamento vecchio stile, più lento, con lettere manoscritte: attendere il postino, ricevere una lettera da uno sconosciuto, provare a rispondere. Così tutto diventa più romantico, sentito, sincero. E scoraggia i malintenzionati. Funziona così: il sito propone diversi profili di persone, e ciascun profilo viene identificato con un codice (mentre il suo indirizzo non viene indicato). Saranno gli amministratori del sito a spedire la vostra lettera (senza leggerla) all’indirizzo del/la destinatario/a. I precedenti letterari sono tanti, tantissimi naturalmente. Consideriamo solo i …

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"Lettere a Elio" di Sibilla Aleramo

Un nome semplice, per una raccolta che arriva dritta ai pensieri di una delle più grandi scrittrici italiane del XX° secolo. Le “Lettere a Elio”, pubblicate nel 1989 per Editori riuniti, sono le missive che, l’ormai anziana Sibilla Aleramo , indirizzava al giovane poeta Elio Fiore , con il quale intrattenne dal 1957 fino alla sua morte, una tenera amicizia testimoniata da una fitta corrispondenza. Il Fiore era infatti dotato di uno spiccato talento e di una grande abilità nelle relazioni interpersonali, che lo portò ad essere apprezzato anche da altri grandi nomi della poesia come Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale e Andrea Zanzotto, ma i connotati del rapporto che lo unì alla Aleramo sono ben più partecipati. L’ottantenne Sibilla, sofferente, ma non troppo piegata dagli acciacchi della vita, dispensa consigli materni e letterari in tenere parole di incoraggiamento e con accenti a tratti preoccupati. Il suo…

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"In un momento" di Dino Campana

Dino e Sibilla (non Rina), Aleramo e Campana . Un amore di scatti e di ire, un sentimento di dolcezze e di grida, di nevrosi e di grandezze. La loro fu una relazione complessa, estrema, altalenante. Unione di corpi e delle due anime che li abitavano. Anime strane, antiche e modernissime allo stesso tempo. Anime erranti, soprattutto, destinate a fuggire le grettezze del mondo inseguendo un “ideale pellegrinaggio di libertà” e a fondersi inevitabilmente, nella violenza di un attimo incantevole. In un momento Sono sfiorite le rose I petali caduti Perché io non potevo dimenticare le rose Le cercavamo insieme Abbiamo trovato delle rose Erano le sue rose erano le mie rose Questo viaggio chiamavamo amore Col nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le rose Che brillavano un momento al sole del mattino Le abbiamo sfiorite sotto il sole tra i rovi Le rose che non erano le nostre rose Le mie rose le sue rose P.S. E così dimenticammo le rose. Via | poesieracconti.it “In un momento”

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"In un momento" di Dino Campana