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Sulle polemiche provocate dalla scollatura di Silvia Avallone al Campiello

Poche ore sono passate dall’assegnazione dell’ultima edizione del Premio Campiello a Michela Murgia e già impazzano le polemiche. Ma contrariamente a ciò che ci si potrebbe aspettare, il dibattito sui maggiori quotidiani non è affatto concentrato sulla qualità del libro premiato o sul significato della vittoria della Murgia, ma su un dettagglio piccante della serata, il décolleté della giovane autrice di Acciaio, vincitrice del Campiello opera prima . Per la cronaca l’oggetto del contendere sono gli apprezzamenti insistiti e i consigli ai cameramen di Bruno Vespa, conduttore della serata, che, irretito e magneticamente atratto dal profondo décolleté della Avallone ha messo da parte l’eleganza e lo stile – qualità di cui in ogni caso Vespa non abbonda – e ha chiesto alla regia di inquadrare le curve della giovane autrice romana. Ora, dato per assodato che la mossa di Vespa sia stata viscida e deprecabile, credo che sia il caso di riflettere un attimo sull’attenzione data ad un fatto che, seppur triste e imbarazzante, in un paese culturalmente sano sarebbe stato archiviato in poche battute a vantaggio di una discussione sul libro della Murgia, su quello della Avallone o sullo stato della letteratura italiana. Ma forse è inutile stupirsi. Questa è l’Italia, il paese delle veline e del meretricio di stato, un paese dove a tutela della parità tra i sessi è stata nominata una subrette, dove il vero valore di una donna è stabilito dalla misura del seno e

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La classifica dei libri più venduti

Solo la lotta tra Silvia Avallone e Antonio Pennacchi ha il potere di insidiare lo strapotere commerciale di Camilleri; e la lotta tra i due, in ogni caso, non riesce a minare la prima posizione. Dunque, breve panoramica delle prime tre posizioni: Camilleri e Lucarelli al primo posto con “ Acqua in bocca “, seguiti da Pennacchi con “Canale Mussolini” e Silvia Avallone con “Acciaio”. Il resto della classifica riconferma alcune posizioni vecchie e registra qualche novità. Di certo le novità non riguardano il già citato Camilleri, che con la quarta posizione della “ Caccia al tesoro ” tiene i due stregati in una morsa. Le riconferme riguardanto Patricia D. Cornwell, con “Il fattore Scarpetta” (ottava posizione), “ L’ultima riga delle favole ” di Massimo Gramellini (settimo posto) e gli ecoterroristi di “Il filo che brucia” di Jeffery Deaver . E in questa sezione dei “confermati” ci mettiamo anche “Breaking dawn” di Stephenie Meyer e al decimo posto “ La breve seconda vita di Bree Tanner “, che stando alla sua posizione in classifica difficilmente replicherà il successo di Twilight. La vera novità riguarda Sveva Casati Modignani, al quinto posto con “Mister Gregory”. Certo è una scrittrice quanto mai popolare, ma mai avrei immaginato tanto successo. Per una volta diamo un’occhiata alle posizioni successive. All’undicesimo posto troviamo Giordano con la “Solitudine dei numeri primi”; dopo circa due anni dall’uscita del libro, ecco arrivare la veste economica a ridare una fiammata delle vendite. Jonathan Coe pare aver perso lo smalto di un tempo: tredicesimo dopo poche settimane dalla sua uscita. Da registrare senz’altro la presenza (quindicesimo posto) di David Nicholls, con il romanzo “Un giorno”: un libro che senza alcuna pubblicità sta avendo un discreto successo. La trama sembrerebbe scontata (una storia d’amore che si protrae per anni), ma ci riserviamo di leggere prima di giudicare. Qualcuno di voi per caso

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