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I tweet sulla Giornata Mondiale della Gioventù 2013 diventano un eBook

Padre Antonio Spadaro , gesuita, direttore de La Civiltà Cattolica , ha seguito papa Francesco nel corso della recente Giornata Mondiale della Gioventù e ha twittato testi e foto duranti i vari momenti, dalla partenza al ritorno. Ora grazie Tweetbook (che permette di raccogliere vari tweet e organizzarli per un eBook) buona parte di questa cronaca è stata raccolta in un eBook dal titolo Rio 2013 Tweet streaming (un po’ improprio parlare di eBook visto che si tratta di un file in pdf, ma rende l’idea). Il libro digitale è scaricabile gratuitamente da CyberTeologia , il sito di padre Antonio Spadaro. A Radio Vaticana padre Spadaro ha così raccontato la nascita di questo testo: L’esperienza che abbiamo vissuto a Rio de Janeiro è stata un’esperienza straordinaria, di grande entusiasmo, di grande colore…

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Il miracolo di don Puglisi, di Roberto Mistretta

Don Puglisi è raro che si arrabbiasse, ci racconta in Il miracolo di don Puglisi il testimone di giustizia Giuseppe Carini, e quando una volta gli capitò, sul pulpito, il segnale inconfondibile era sempre quello: gli diventavano rosse quelle orecchie un po’ sporgenti. Quelle orecchie che abbinate agli occhi luminosi e al sorriso aperto gli dà nelle foto quell’aria da bravo bambinone. Poco tempo prima della “arrabbiatura”, era tornato in canonica con i lividi in faccia. Era stata solo una caduta aveva detto, ma chiaramente la suora non ci aveva creduto. Perchè picchiare – e poi uccidere – un uomo che non voleva altro che il bene degli abitanti del suo quartiere? Padre Puglisi non era un pasionario che urlava le sue idee rivoluzionarie in mezzo alla strada. Predicava, sì. Ma soprattutto operava – anche insieme, è bene ricordarlo, ad una associazione di semplici cittadini, il Comitato Intercondominiale – principalmente per la popolazione. Perchè nel quartiere dove era parroco appunto ci fossero servizi “normali”, come ad esempio una scuola media inferiore, l’allaccio delle fognature o spazi verdi attrezzati. “Perchè non volete che i vostri bambini vengano qui in parrocchia, perchè non volete che qui si faccia un distretto sociosanitario? Perchè non volete una scuola media? – disse durante un’omelia dopo l’ennesima intimidazione – Perchè fate questo? Venite, ed aiutatemi a chiedere alle istituzioni di cambiare questo quartiere…aiutatemi (…) Noi stiamo lavorando per il riscatto sociale di Brancaccio, non facciamo altro che realizzare il regno di Dio sulla terra. E siccome questo piace a Dio, lavoriamo per realizzarlo”. Questo e altro ce lo racconta, attraverso la penna di Roberto Mistretta, un ex bambino di Brancaccio, oggi collaboratore di giustizia, Giuseppe Carini, in Il miracolo di don Puglisi . Oggi Giuseppe vive in un luogo protetto, e la sua famiglia gli ha voltato le spalle. Prima della morte di don Puglisi aveva anche accarezzato l’idea, racconta, di prendere i voti. Poi è stata tutta un’altra storia. Era un bambino come tanti, Giuseppe: “Mamma sfaccendava …

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Il miracolo di don Puglisi, di Roberto Mistretta

Pur che l’alba nasca, colloquio con Papa Giovanni di L. Capovilla

“Nessuno e niente vi imbarazzava. Non assumevate mai alcuna posa, né quella del maestro, né quella del giudice (…) Avevate occhi scrutatori di contadino e di pescatore, che sa leggere i segni della natura (…) “Intrattenervi… con un capo di Stato o con un operaio… non cambiava nulla…; eravate sempre lo stesso padre ansioso di mettervi a contatto con i vostri simili.(…)” Così il segretario particolare di Roncalli, Loris Capovilla, in Pur che l’alba nasca, colloquio con Papa Giovanni , descrive come era “stare accanto” a Giovanni XXIII, quel papa venuto dalla terra, da una famiglia di gente “un po’ rude e taciturna”, come diceva lui, ma “tanto buoni cristiani”, da cui aveva ereditato i “segni caratteristici delle buone famiglie bergamasche; il volto aperto, il sorriso incoraggiante, la parola subito spontanea e cordiale, i gesti quasi istintivi”. “Aveva fatto venire di corsa un…

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Pur che l’alba nasca, colloquio con Papa Giovanni di L. Capovilla

“Nessuno e niente vi imbarazzava. Non assumevate mai alcuna posa, né quella del maestro, né quella del giudice (…) Avevate occhi scrutatori di contadino e di pescatore, che sa leggere i segni della natura (…) “Intrattenervi… con un capo di Stato o con un operaio… non cambiava nulla…; eravate sempre lo stesso padre ansioso di mettervi a contatto con i vostri simili.(…)” Così il segretario particolare di Roncalli, Loris Capovilla, in Pur che l’alba nasca, colloquio con Papa Giovanni , descrive come era “stare accanto” a Giovanni XXIII, quel papa venuto dalla terra, da una famiglia di gente “un po’ rude e taciturna”, come diceva lui, ma “tanto buoni cristiani”, da cui aveva ereditato i “segni caratteristici delle buone famiglie bergamasche; il volto aperto, il sorriso incoraggiante, la parola subito spontanea e cordiale, i gesti quasi istintivi”. “Aveva fatto venire di corsa un bel dì a Castel Gandolfo quelli …

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