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La Maison de la Poèsie

A Parigi c’è un posto nel quale la poesia “è di casa”. Si tratta, non a caso (perdonate l’ennesimo banalissimo gioco di parole) della “Maison de la Poèsie” , un vero e proprio “tempio all’arte poetica”, situato nel cuore della capitale francese. Un centro nato di recente, che si concentra sulla “messa in valore” dei versi e della loro essenziale componente di declamazione. Perché, lo si dimentica troppo spesso in tempi ancora velati da “residui di letteratura intimistica”, l’anima stessa della poesia risiede nella sua condivisione orale, oltre che nella trasmissione scritta, i poeti del passato erano i primi “pungoli della coscienza collettiva” che interpretavano e guidavano, con il loro ruolo di Vati , la comprensione stessa della realtà. Che le parole escano dalla “prigione delle carta”, per ridiventare …

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Falso movimento, di Riccardo D’Anna

Falso movimento è il quarto romanzo di Riccardo D’Anna, saggista e scrittore romano. Un romanzo breve ma molto intenso. La trama è presto detta: il protagonista, un italiano, resta bloccato in Florida, dove si era recato per un congresso, a seguito degli attentati dell’11 settembre alle Torri Gemelle. Non sapendo come impegnare il tempo decide di andare a Disneyworld, che è lì nei pressi, e di andare a trovare un parente di sua moglie, personaggio misterioso di cui nemmeno i parenti più stretti sanno molto. Ma la narrazione va ben al di là della trama. D’Anna racconta, in una serie di sapienti flashback e squarci su varie vicende della storia italiana – quello che vive nell’intimo il protagonista. E lo fa costruendo un romanzo, per usare le sue stesse parole, “a ragnatela, a mosaico. L’artificio su cui si regge è la sovrapposizione spaesante fra una prima e terza persona“ Una sorta di dialogo filmico, potremo dire, che narra – tanto in soggettiva quanto da un punto di vista esterno – le vicende esterne che accadono e che, per forza di cosa, si ripercuotono nel protagonista. Ma Falso movimento non è nemmeno un romanzo psicologico. È, se vogliamo essere sintetici, una narrazione pulita e ben scritta che, giocando con i protagonisti, rimanda al lettore e costituisce, così una specie di confronto (un falso movimento , appunto) tra il protagonista (o i protagonisti) e chi legge. Del resto un buon libro deve fare anche questo: farsi leggere e far sì che il lettore si legga. A mo’ di conclusione riporto due passi del libro. La prima che getta un po’ di luce sul come il libro è stato costruito: La lima scende dentro il distale ruotando leggermente. Ripulisce. Devitalizza il nervo. Ci sono canali facili, aperti come strade e cunicoli bui…

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Falso movimento, di Riccardo D’Anna