Monthly Archives: Ottobre 2013

Pasolini incanta Parigi e l’Europa con la sua Roma

La Roma di Pasolini, luoghi, liriche e persone riflesse nello sguardo di un grande autore a partire dagli anni ‘50. Un’esposizione itinerante nata dalla collaborazione tra quattro importanti poli culturali europei come la Cinémathèque française di Parigi, il CCCB (Centre de Cultura Contemporània di Barcellona), il Palazzo delle esposizioni di Roma e il Martin-Gropius-Bau di Berlino, in un progetto finanziato dalla Comissione Europea, una serie di affiche dedicate disposte in alcune stazioni della metropolitana parigina, particolarmente simboliche per denominazione (Rome e Place d’Italie) e tante altre iniziative. Quattro declinazioni locali della medesima mostra, attualmente ospitata fino a fine gennaio 2014 nella capitale francese, dopo aver stazionato nella città catalana dal 22 maggio al 15 settembre 2013, e destinata poi a proseguire il suo percorso a Roma (3 marzo – 8 giugno 2014) e infine a Berlino (11 settembre 2014 – 5 gennaio 2015); variazioni sul tema che girano intorno all’autore e alla città che seppe descrivere nei suoi aspetti fiabeschi e crudi. “Pasolini Roma” , descritta nel video dai tre curatori ( Jordi Balló , saggista, conferenziere accreditato presso l’Université Pompeu Fabra di Barcellona ed ex-direttore delle esposizioni del CCCB; Alain Bergala ex-redattore capo dei Cahiers du cinéma, autore di documentari ed articoli a soggetto cinematografico; e Gianni Borgna musicologo, saggista, politico, amico e collaboratore di Pasolini) e dalla scrittrice Dacia Maraini , in un insieme di opere imprescindibili che spaziano dai grandi capolavori cinematografici ai grandi esempi di poesia civile e sono presentate in italiano, francese, catalano. Lungo un sentiero cronologico che segue la drammaturgia pasoliniana a partire dal 1950, anno dello “sbarco” alla stazione…

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Recensione di Marina Bellezza di Silvia Avallone

Il secondo romanzo dell’autrice biellese divenuta famosa con Acciaio, è la storia di amore tra due trentenni al tempo della crisi. Tra le pagine, nascono quesiti fondamentali: quali sono i valori dominanti e quali i vincenti? E ancora, esiste veramente l’amore per sempre? Anche il secondo romanzo di Silvia Avallone, Marina Bellezza , è presto diventato un habitué delle classifiche di vendita italiane; vi avevamo dato un’anticipazione in questo post , a proposito del nostro incontro con l’autrice ed ora ecco cosa pensiamo del libro. La storia è quella di un amore contemporaneo che sotto la superficie dei bisogni indotti, mantiene valori dal sapore antico; starà al lettore decidere se si tratta di aspettative canoniche (l’età dei protagonisti, lo consente), se sia realistico oppure in fin dei conti, una bella ma improbabile fiaba post-moderna. Ma eccovi l’incipit del romanzo: Un chiarore diffuso risplendeva da qualche parte in mezzo ai boschi, a una decina di chilometri dalla strada provinciale 100 stretta tra due colossali montagne nere. Era l’unico segnale che una forma di vita abitava ancora quella valle, sul confine nudo e dimenticato della provincia… Appunto, il confine nudo e dimenticato della provincia è il perno centrale della vicenda, dove la provincia è simbolo a mio avviso, anche di una certa categoria di sentimenti; quelli che stanno a margine, secondari e ibridi. Ancestrali. Di norma non considerati, eppure presenti e attivi sul modo di relazionarci in un mondo dove la bussola è orientata sempre verso soldi, fama e successo. A volte semplicemente, verso il televisore . Che è il veicolo supremo per diffondere nuove abitudini e linguaggi; la tv è il finto e scintillante sfondo della storia, ma non vorrei qui demonizzarlo troppo questo oggetto, talmente diffuso da essere parte dell’inconscio collettivo. Il nuovo inconscio a cui il protagonista maschile si ribella, andando a gestire una fattoria di montagna e restando ancorato all’idea di un amore assoluto per quella donna lanciatissima…

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Sulla stazione rossa, alla deriva, di Aliette de Bodard

Sulla stazione rossa, alla deriva di Aliette de Bodard , è l’uscita di ottobre per Odissea Fantascienza di Delos Books. Aliette de Bodard è un ingegnere del software statunitense di origine franco-vietnamita con la passione per la fantascienza e il fantasy. Intorno al 2006 comincia a scrivere. Subito i suoi lavori sono pubblicati dalle più note riviste di settore e vincono o sono finalisti dei maggiori premi sci-fi (Nebula, Hugo, Campbell, Sturgeon, Locus, BSFA). Sulla stazione rossa, alla deriva , pubblicato a dicembre 2012, è uno di questi ed è finalista all’Hugo, al Nebula e al Locus per la categoria Best Novella. Le storie della de Bodard si ambientano spesso in due mondi alternativi, quello in cui gli Aztechi sono diventati la cultura dominante e quello in cui i padroni del mondo sono i Cinesi pre-comunismo. Sulla stazione rossa, alla deriva appartiene a questo secondo universo narrativo e racconta la storia di una stazione spaziale, Prosperità, governata da un’AI, l’Onorevole Antenata, generata da grembo umano che, da generazioni, protegge i membri della sua famiglia umana stabilitasi sulla stazione. Quando, però, scoppia una guerra nell’Impero, anche gli abitanti di Proseperità sono chiamati a contribuire. Rimasta con a bordo un pugno di rifugiati disperati, la stazione vedrà l’AI e la comandante Quyen affrontare situazioni drammatiche, compresa una malattia che pare aver contagiato la

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Recensione di: I cowboy non mollano mai di Max Pezzali

L’autobiografia di Max Pezzali è un viaggio -in moto- attraverso gli anni ‘80, ‘90 e Duemila; un ritratto a cuore aperto, da leggere per capire che fare musica non necessariamente è sinonimo di coolness. Storia di uno controcorrente. Vi abbiamo anticipato tempo fa l’uscita dell’autobiografia di Max Pezzali I Cowboy non mollano mai , ed ora andiamo a vedere più da vicino che cosa c’è nelle pagine di questo libro che rappresenta una specie di viaggio nella cultura pop italiana dagli anni ‘80 ad oggi. Snobbato dai fan della musica “colta” in realtà è ascoltato un po’ da tutti, con la scusa del sottofondo della radio; e intanto le sue melodie restano nell’aria, piaccia o no. Pezzali è un tipo …

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