Su "Due anni di governo", ovvero su tutte le iniziative per reagire all’affronto

Da qualche tempo si parla, sempre più insistentemente, dell’imminente operazione di propaganda governativa che mira a inviare nelle case di gran parte degli italiani un libro, un fatto di per sé strano se si pensa che, seppur il presidente del consiglio sia proprietario della più grande concentrazione editoriale del paese, le politiche del suo governo tendono ad allontanare gli italiani dalla cultura, piuttosto che tentare di farli avvicinare. Ma alla fine in Italia c’è ben poco di strano, e neppure questo ennesimo paradosso può purtroppo rientrare nel campo delle bizzarrie – almeno non in Italia…

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La collezionista di storie, di Randa Jarrar

La protagonista di La collezionista di storie, Nidali (che significa ‘lotta, battaglia’) vi piacerà. Vi piacerà sua madre, bellissima donna egiziana in perenne lite con suo padre (palestinese), a cui non risparmia quotidiane parolacce e insulti (a parole, purtroppo, perchè lui ha la mano pesante) spuntandola, molte volte. Il primo litigio furioso della coppia – che da Boston si trasferisce in Kuwait – sarà quando il padre metterà il suo nome a Nidali: lei avrebbe voluto che fosse più un nome che significasse ‘gioia’, piuttosto che evocare guerra. La madre che intraprenderà una bella battaglia per avere un pianoforte e passare la giornata a suonarlo. Addio pasti preparati come ogni buona donna araba dovrebbe fare: in casa sua si camperà di tramezzini. Quella per il piano è infatti una passione esclusiva, per cui la donna al mattino non vede l’ora che anche i due amati figli, Nidali e il fratello Gamal, si tolgano dai piedi. Nidali cresce intelligente e indipendente, grazie alla personalità della madre e soprattutto al grandissimo incoraggiamento del padre perchè studi. L’uomo era infatti nato dopo 6 figlie femmine e il modello delle sorelle – amatissime da lui – infelici perchè sposate prematuramente e non istruite è l’ultima cosa che augurerebbe alla sua propria figlia. E’ lui il primo a vedere per lei una carriera di scrittrice. “Ti piacciono le parole?” “Alcune si e alcune no”, risponde lei. Ed è questa la prova, secondo lui, di quello che sarà il suo destino di studi. Nidali che non sa cosa rispondere quando le chiedono quale sia la cosa più importante che deve conservare per sopravvivere, nella vita. Il padre le dirà “la dignità”, la madre “il senso dell’umorismo”. E poi arrivano i bombardamenti in Kuwait, a cui la famiglia resiste a lungo, fino alla inevitabile decisione di andare via, ad Alessandria d’Egitto. Qui la famiglia vivrà momenti difficili: il padre resterà disoccupato a lungo, le…

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La collezionista di storie, di Randa Jarrar

Il Principe Vampiro. Attrazione fatale, di Christine Feehan. Arrivano gli attesi Carpaziani

Il Principe Vampiro. Attrazione fatale , di Christine Feehan , autrice americana pluripremiata, è il primo volume di una notissima serie paranormal romance per adulti , quella dei Carpathians (o Dark Series; qui, Il Principe Vampiro) che, da moltissimi anni, ha reso l’autrice una stella nel firmamento della letteratura soprannaturale/paranormale romantica. Della Feehan, qualche anno fa, erano già arrivati due volumi di Ghostwalkers , altra sua famosa serie. Ma i tempi, forse, non erano ancora maturi; il terzo volume, infatti, in Italia, non vide mai la luce. Oggi il “clima” è cambiato; e anche nel nostro Paese il desiderio di letteratura soprannaturale per adulti – oltre a quella per ragazzi e adolescenti – viene maggiormente tenuto in considerazione dalle case editrici (anche grazie al lavoro di sensibilizzazione di pioniere dell’urban fantasy e del paranormal romance in Italia, tra cui, sicuramente, Weirde ). Il buon numero di autrici per adulti che stiamo leggendo in questi ultimi periodi ne è testimonianza. Questo, però, talvolta, ci pone in una situazione un po’ particolare. Cioè: per recuperare serie estere quotate è, necessario, ovviamente, cominciare… dal primo volume. In alcuni casi, gli anni che ci separano dalla loro nascita sono pochi, in altri, invece, sono un po’ di più. La serie …

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Accabadora presto un film. Voi cosa ne pensate dei libri che diventano film?

Quanto tempo passa di solito dalla nascita del bestseller alla messa in onda di un film dedicato? Poco, pochissimo. Al punto che qualche autore furbetto, assieme alla propria casa editrice, ormai imbastisce i testi già pronti affinché possano diventare delle sceneggiature da film. D’altronde si guadagna di più così, no? Ed ecco che Cento colpi di spazzola fu il film scandalo, Nicolò Ammaniti non fa in tempo a scrivere che già ha venduto i diritti, che Moccia ormai scrive pensando alle facce degli attori, questi giorni le sale cinematografice accolgono La solitudine dei numeri primi e… Indovinate? Anche Accabadora è sulla strada verso il grande schermo. Durante la presentazione del libro a Montepulciano, Michela Murgia, neo vincitrice del Campiello 2010, ha annunciato che diventerà un firm prodotto da Francesco Tagliabue. Ora, nessuno mette in dubbio che il libro della Murgia meriti di diventare un film, ma quello che mi domando è se certi libri, soprattutto quando nascono dopo altri già trasformati per il grande schermo, come già successo per la Murgia con “Il mondo deve sapere”, tradotta per il cinema da Paolo Virzì in “Tutta la vita davanti”, non nascano già con dentro una sceneggatura cinematografica latente. Chi ama leggere, come me, preferirebbe che la fantasia capace di trasformare una storia in un’immagine nella nostra testa, non fosse così “aiutata” (e a volte delusa) dalla trasposizione cinematografica di ogni bestseller… Altrimenti che senso ha ancora scrivere, pubblicare e leggere libri? Tanto, poi, li vediamo al cinema. Ed il biglietto di solito costa anche circa 5 euro in meno del testo. Voi cosa ne pensate? Accabadora presto un film. Voi cosa ne pensate dei libri che diventano film?