Tag Archives: antologie

Aforismul in Italia, antologia di Torino in sintesi

Il narcisista: “E ora parliamo un po’ di te: mi ami?” (Maria Luisa Spaziani) E’ un piacere segnalare questa edizione bilingue italiano-romeno (editura Focus), che raccoglie una bella antologia del premio Torino in sintesi , riservato alla scrittura aforistica. E’ un piacere perché vi ho ritrovato “il meglio” di tanti autori che ho letto, e che vi ho segnalato, in questi ultimi mesi (soprattutto grazie alla insostituibile “bussola” di Aforisticamente , va detto) e che sono fra i vincitori o fra i giurati/fondatori del premio. Ne ho amati tanti, in primis Silvana Baroni , perché, se l’aforisma è “un’apocalisse provocata da un colpo di spillo”, come dice l’ottimo Mauro Parrini , lei riesce secondo me a farci crollare il mondo alle spalle con un sorriso (”ogni bambino per sua natura è curioso. Poi va a scuola”) o al massimo un’alzata di sopracciglio, come quando scrive che “la seconda metà della vita o è finalmente la prima o inesorabilmente l’ultima”. Di Parrini ho già parlato diffusamente in un altro post , e qui non posso che rimandare alle sferzanti “scritture corte” e poetiche di Rinaldo Caddeo (”Dio è la formica che hai calpestato, chiedendoti dove era Dio”), o di Donato Di Poce (impareggiabile il suo “io non ho certezze e non ne sono nemmeno sicuro”). Mi beo con i voli immaginifici di Fabrizio Caramagna (”quando si descrive la neve, si dovrebbe cominciare dalle risate dei bambini”) e vi invito a scoprire con me i contributi del lucano Antonio Castronuov o (“amava l’umanità, ma non sopportava il vicino di sopra” e “nessuno lo amava di più quanto il parassita”) o l’emiliana Marcella Tarozzi (“per ridere basta pungolare la normalità”, e “apprendista: lo scrittore che si ingegna a capirsi”). Fra gli autori che non conoscevo, ho particolarmente apprezzato l’ironia di Mario Postizzi (”per la donna il tempo diventa un problema estetico, per l’uomo, idraulico” e “lasciata troppo sciolta la libertà è una …

Vedi post:
Aforismul in Italia, antologia di Torino in sintesi

Vivi dentro di noi, a cura di Alexandra Zapotoczny

Vivi dentro di noi è una delle tante frasi presenti in una delle letterine che sono state citate nella postulazione della beatificazione Giovanni Paolo II . Come scrive nella prefazione l’autrice, Wojtyla riceveva però tantissime lettere anche da vivo: tante le persone che sono tornate a scrivergli anche dopo la sua morte, ringraziandolo di avere loro risposto. Ci sono innanzitutto i piccoli grandi miracoli quotidiani di cui molti rendono grazie. C’è chi racconta di aver sentito nel cuore, in chiesa, una voce che diceva “ora puoi smettere di bere” e di non aver più toccato un goccio d’alcol da allora. O un polacco naufragato dopo essere partito in vela in solitaria per il giro per il mondo, che ha gridato il suo nome sotto il sole, e ha…

Segui questo link:
Vivi dentro di noi, a cura di Alexandra Zapotoczny

Nel cuore della notte, scrittori “al buio”

Nel cuore della notte i contorni delle cose sfumano gli uni nelle altre, dando un altro volto alla consueta realtà alla luce del sole. La routine si sospende e ci si consentono inusuali confidenze con il prossimo, come accade nel racconto di Lidia Ravera che fa parte di questa antologia Nel cuore della notte , di Del Vecchio editore, in cui ciascuno scrittore ha interpretato questo tema, ambientando il suo racconto a Parma. Basta infatti un’insonnia, il rumore equivoco di una donna nell’altra stanza di un misero hotel a tre stelle per accendere la fantasia nel racconto “Nella mente della notte, quando il cuore batte adagio”. E anche se le sue forme non si rivelano così belle come sembravano nella penombra del balcone, affacciati a fumare, la fantasia farà il resto (fino alla sorpresa finale). E’ di notte che si prendono, a volte, le decisioni più delicate di tutta una vita. “Dormici su”. Luogo comune che dovrebbe applicare il protagonista del divertente Se fossi Batman, di Gianluca Morozzi, che sceglie proprio il cuore del buio per indagare sulla vita sentimentale della ex ragazza, che vuole a tutti i costi riconquistare. E anni dopo, in un’analoga notte, prenderà la decisione più stupida della sua vita, e riuscirà a ri-perderla. E poi c’è la storia dell’apatia di Alina, succube di un latin lover fino a trasformarsi in un (ingombrante) accessorio di cui è difficile liberarsi, priva di volontà al punto da non riuscire neanche più ad alzarsi dal letto se non a comando (Nicola Verde, L’ora più crudele). Perchè le ore della notte sono spazi orizzontali in cui abbiamo il sogno che tutto possa ancora cambiare, la nostra vita deviare dalle solite traiettorie, noi diventare finalmente quello che abbiamo sempre sognato di essere. Ore in cui l’amore tormentato di una ventenne per il Pittore è sottratto agli sguardi che controllano la sua vita, e lei si accorge, in quelle ore di libertà, che la vita ti inizia a chiedere scelte definitive già a quell’età, non importa che …

Leggi l’articolo originale:
Nel cuore della notte, scrittori “al buio”

Leggere poesia, di Erminia Ardissino

“Quando trovo/in questo mio silenzio/una parola/scavata è nella mia vita/come un abisso” (Ungaretti) E’ una bella sfida riuscire ad appassionare un bambino alla poesia . Le poesie si imparano a memoria, si declamano ancora, certo. Ma come far sì che parlino ancora, con i loro ritmi e la loro forma rarefatta, nell’era della multimedialità e della comunicazione istantanea, sociale, frammentata e continua? La sfida la coglie a la supera bene Erminia Ardissino nel volume Leggere Poesia , che si compone di 50 proposte didattiche per la scuola primaria (Erickson), che è un piacere leggere anche per chi ama questo genere letterario ed è in cerca di strumenti di conoscenza adatti alle sue letture. Innanzitutto: cos’è la poesia? Poesia è ritmo, allitterazione, è gioco: così anche i più piccoli possono deliziarsi con una lirica di Caproni dedicata alla mamma Annina, il Meriggiare di di Montale o La fontana Malata di Palazzeschi. Si gioca bene con le poesie, perchè in fondo proprio la poesia è prossima anche alle sue forme più semplici, a rime, filastrocche, cantilene, con metrica e musicalità proprie e serve a esercitare facoltà di linguaggio fondamentali. Per gli adulti, rimane il fatto che la definizione di “poesia” rimanga la domanda più difficile, a cui molti poeti hanno cercato di rispondere. “…poeta- colui che distilla/un senso soprendente da ordinari/significati, essenze così immense/da specie familiari”, scriveva Emily Dickinson. Il poeta che “finge in modo così vero/che finge che è dolore/il dolere che sente davvero”, scriveva Pessoa. Perchè la poesia non vuole semplicemente “comunicare” o “esprimere” concetti o sensazioni ma “cerca la sua parola in funzione di leggi di armonia, di ritmo, di evocazioni, di plurivalenza semantica, che fanno della parola poetica la più alta, la più scelta delle espressioni di una lingua”. Erminia Ardissino (a cura di) Leggere poesia Erickson 19 euro Leggere poesia, di Erminia Ardissino