Tag Archives: curiosita

Istanbul, e la biblioteca nomade del Parc Gezi

Un luogo aperto per associare una ventata di cultura alla protesta turca. L’hanno chiamata “Gezi Kütüphanesi” che in turco vuol dire più o meno biblioteca di viaggio, o biblioteca nomade. E’ nata un po’ così, su scaffalature improvvisate costruite grazie ad un impegno collettivo proprio nei giorni nei quali la Turchia laica si indigna della brutalità della polizia e insiste sulla grande ricchezza culturale per opporsi al declino. E dati che nella protesta c’è ancora più bisogno d’informazione ecco che i libri hanno preso spazio proprio tra gli alberi del parco, offrendo il loro sostegno alle alte piante minacciate dall’abbattimento. La singolare biblioteca en plein air ci ricorda un’altra esperienza spagnola, quella del bosco dei libri di Terragona , ma con l’aggiunta dello spessore politico aggiunto dai fatti che stanno scuotendo la Turchia e unendo tutta una generazione in una protesta seria, che non manca di stimolare la grande ironia del popolo turco, come dimostra un altra delle definizioni utilizzate per riferirsi all’iniziativa “çapulcu kutuphanesi”, la biblioteca dei saccheggiatori, in riferimento alla definizione con la quale il contestato primo ministro Erdogan ha definito i manifestanti. Il riferimento per Ankara è stato fissato presso il parco Kuğulu, con relativa pagina facebook , e le testimonianze per immagini fioriscono anche su twitter dove l’hashtag per ritrovarle, per adesso ahimé quasi solo in turco, è #gezikütüphanesi : #gezikütüphanesi Dün kütüphaneye oyuncak bağışı da yapıldı, arkadaş daha adını koymamıştı @ cihatolog koydu: Talcid twitter.com/selyayincilik/… — Sel Yayıncılık (@selyayincilik) 05 giugno 2013 Con rare eccezione in inglese che invita gli editori a donare qualche libro per la causa. Via | gezikutuphanesi.blogspot.fr Istanbul, e la biblioteca nomade del Parc Gezi

A Bassano del Grappa tra libri antichi e segreti della stampa del museo Remondini

Una visita interessante, per ammirare strumenti e stampe d’altri tempi. Non molti sanno che, nel cuore della ridente cittadina di Bassano del Grappa esiste un museo dedicato alla stampa. Si tratta del piano terra del Museo Remondini , ospitato nella cornice di Palazzo Sturm , a due passi dal Ponte Vecchio ricostruito nel 1947 su disegno del Palladio. Un percorso espositivo che si snoda lungo il tema dello spostamento di luoghi, tempi e suggestioni culturali, seguendo due secoli di vicende di una nota famiglia di stampatori vicentini. Un cammino che costeggia grandi mutamenti della civiltà europea tra metà Seicento e metà Ottocento, svelando attraverso otto sezioni , segreti e curiosità a proposito dell’interessante argomento, in un cammino evolutivo estremamente interessante e ricco di curiosità. Il nuovo museo, uno dei pochi in Italia dedicati alla stampa e certamente il più articolato, illustra tutti gli aspetti del fenomeno industriale sette-ottocentesco dei Remondini, in un ideale viaggio introdotto dalle sagome dei Tesini attraverso tutta la produzione, i libri, le carte decorate, le incisioni popolari sacre e profane, i foglietti da ritaglio, i soldatini, i giochi, le vedute ottiche, le acqueforti e le xilografie dei grandi incisori italiani ed europei, tra cui Mantegna, Dürer e Tiepolo. La tipografia La breve storia della tipografia illustrata attraverso suggestivi macchinari, permette di farsi un’idea precisa dei primi processi di stampa a caratteri mobili. Calcografia e xilografia Un atelier porta invece alla scoperta delle differenze tra le stampe xilografiche e calcografiche , prodotto dell’asportazione del legno della matrice nel primo caso e e dell’incisione su lastra di rame nel secondo (realizzata direttamente con bulino, puntasecca etc. o in maniera indiretta, grazie ad acidi che corrodono il metallo come nel caso dell’acquaforte). I tesini commercianti provetti…

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A Bassano del Grappa tra libri antichi e segreti della stampa del museo Remondini

Thomas Cotton Jones, un diario che attraversa il tempo

Capita spesso che scritti, cartoline, quaderni ed affini vengano inseriti in esposizioni dedicate ad illustrare periodi storici, tematici o interrogativi, è più raro che alcuni protagonisti di tali documenti si ritrovino faccia a faccia con parole che arrivano loro dopo aver attraversato immani distanze temporali e spaziali. Ecco perché la vicenda che stiamo per raccontarvi ha un che di straordinario e gira intorno ad un vecchio diario. Si tratta del libricino sul quale il caporale Thomas Cotton Jones caduto a soli ventidue anni nel settembre del 1944 per mano di un cecchino giapponese su un’isola del pacifico, aveva scritto delle sue esperienze sul campo, testimoniando il suo amore fin nelle ultime volontà: Please give my diary to Laura Mae Davis, the girl I love. Un messaggio esaudito, ma solo a parecchi decenni di distanza, quando la novantenne Laura Mae Davis Burlingame , ansiosa di rivedere alcune foto ed oggetti appartenuti al suo antico amore, si è recata in visita al New Orleans museum , dove ha letto il suo nome sul diario ed è stata letteralmente sommersa dall’emozione. Perché l’anziana donna non sapeva che uno dei pezzi forti dell’esposizione portava su proprio il suo nome, perché era stata proprio lei giovanissima innamorata sui banchi della Winslow High School, a donarlo a Thomas insieme ad una sua foto. Eric Rivet , il curatore della mostra, commosso dall’accaduto ha cosi’

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Thomas Cotton Jones, un diario che attraversa il tempo

Thomas Cotton Jones, un diario che attraversa il tempo

Capita spesso che scritti, cartoline, quaderni ed affini vengano inseriti in esposizioni dedicate ad illustrare periodi storici, tematici o interrogativi, è più raro che alcuni protagonisti di tali documenti si ritrovino faccia a faccia con parole che arrivano loro dopo aver attraversato immani distanze temporali e spaziali. Ecco perché la vicenda che stiamo per raccontarvi ha un che di straordinario e gira intorno ad un vecchio diario. Si tratta del libricino sul quale il caporale Thomas Cotton Jones caduto a soli ventidue anni nel settembre del 1944 per mano di un cecchino giapponese su un’isola del pacifico, aveva scritto delle sue esperienze sul campo, testimoniando il suo amore fin nelle ultime volontà: Please give my diary to Laura Mae Davis, the girl I love. Un messaggio esaudito, ma solo a parecchi decenni di distanza, quando la novantenne Laura Mae Davis Burlingame , ansiosa di rivedere alcune foto ed oggetti appartenuti al suo antico amore, si è recata in visita al New Orleans museum , dove ha letto il suo nome sul diario ed è stata letteralmente sommersa dall’emozione. Perché l’anziana donna non sapeva che uno dei pezzi forti dell’esposizione portava su proprio il suo nome, perché era stata proprio lei giovanissima innamorata sui banchi della Winslow High School, a donarlo a Thomas insieme ad una sua foto. Eric Rivet , il curatore della mostra, commosso dall’accaduto ha cosi’

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