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La classifica degli eBook secondo Booksblog – settimana dal 23 al 29 gennaio 2012

Altra settimana, altra classifica degli eBook secondo Booksblog . Prima di addentrarci tra le varie posizioni della classifica una considerazione generale sugli eBook. Nei giorni scorsi c’è stato molto dibattito – in rete e fuori – su alcune affermazioni di Jonathan Franzen (romanziere americano – pubblicato in Italia da Einaudi – che vende moltissimo: il suo romanzo Le correzioni ha venduto quasi tre milioni di copie e Libertà è tra i bestseller del 2010). Franzen proprio non ci sta a leggere gli eBook e per lui risulta molto importante il mezzo, cioè la carta. Nel corso del Festival Letterario di Cartagena de las Indias, in Colombia, lo scrittore ha detto : eBook e dispositivi come il Kindle di Amazon non avranno mai il fascino della carta stampata. La tecnologia che preferisco è quella usata per realizzare l’edizione tascabile americana di Libertà. Posso spruzzare …

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Le sculture di libri di Edimburgo: la fine della serie

I nostri lettori più affezionati e attenti se la ricorderanno bene questa storia. Era la fine di agosto, a Edimburgo, in Scozia, si svolgeva il Book Festival e la serie misteriosa delle sculture anonime fatte di libri riprendeva all’improvviso con due nuovi tasselli. Nel frattempo sono passati quasi sei mesi e altre straordinarie opere d’arte libresche si sono aggiunte, anonime come sempre, alla lista del mistero di Edimburgo. Come ben sanno i matematici, però, ogni serie non si può dire tale se non ha una fine . Ed eccoci qui, dunque, ad assistere alla deposizione del pezzo finale – rinvenuto il 23 novembre – che, almeno nelle congetture degli inquirenti e dei curiosi avrebbe dovuto porre fine a questo mistero. Questa volta l’opera rinvenuta consisteva in due guanti e un cappello di piume , ovviamente tutto rigorosamente fatto di pagine di libri strappati e “intessuti” ad arte, con una finezza che potete constatare voi stessi nella gallery. Come al solito anche questa opera dell’anonimo genio era corredata del suo bigliettino. Su questo piccolo pezzo di carta, vergato sempre dalla stessa mano, oltre alle consuete frasi di sostegno alla cultura e alle librerie cittadine c’era l’indicazione “10/10″, da leggersi ovviamente come un classico “the end” o un più moderno, “bene, eccoci alla fine della storia”. E invece, come tutte le belle storie di intrighi e misteri questa simpatica storiella non finisce qui. Se fossimo in un episodio del tenente Colombo questo sarebbe il momento in cui Peter Falk si ferma davanti alla porta, e invece di uscire si gira verso chi sa essere il colpevole, alza la mano e dice, “ah, dimenticavo”, rilanciando la puntata. Anche qui, la stessa cosa, perché seppur risultasse chiarissimo che il cappello e i guanti fossero l’ultimo tassello della serie, il decimo su dieci, non appena rinvenuto il …

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Le sculture di libri di Edimburgo: la fine della serie

Piccola riflessione sul tema del Festival Letterario Officina Italia

E’ cominciata oggi (per durare fino a sabato 22 ottobre) la quinta edizione del Festival Letterario Officina Italia . Il titolo pizzica la mente: Milano è o non è “La capitale immorale” d’Italia? La domanda non potrebbe essere più scottante proprio per la sua “bruciante attualità”. Il tema è troppo importante per restare ancora inevaso, probabilmente è quello che hanno pensato anche Alessandro Bertante e Antonio Scurati , gli organizzatori, consci di attirare polemiche e desiderosi di “smuovere coscienze troppo a lungo assopite”. Uno scopo sicuramente ambizioso, in tempi di “magra” culturale che rigurgitano prodotti scadenti e promozioni lucide di un marketing editoriale fin troppo sicuro di se, ma un percorso da ribadire necessariamente. Perché se in un ampio sottobosco di validissimi autori del Sud (e vi assicuro che nella stessa Napoli dove ho vissuto e studiato, sono una realtà che lotta costantemente contro l’emarginazione), la “questione meridionale” , a quasi centoquaranta anni dalla sua prima laconica enunciazione, resta ancora attuale, le responsabilità non vengono solo dalla parte bassa dello stivale. Non riesco a dimenticare l’amarezza e la forza delle parole proferite nel dicembre 2010 a Piazza Bellini , pieno centro storico partenopeo, da Flavia Balsamo , una giovanissima scrittrice napoletana dalla penna fertile e immaginifica. Quando le chiesi quale futuro vedeva per i tanti autori che come lei “facevano i salti mortali” per continuare a scrivere, nonostante le scarsissime possibilità di veder pubblicati i propri lavori, mi rispose che

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I diari della falena, di Rachel Klein. Vampiro o follia? Questi oscuri collegi…

I diari della falena , di Rachel Klein , è il romanzo d’esordio dell’autrice americana, contraddistinto da «atmosfere intense, allucinate» , oscure e gotiche. Dal libro è stato tratto un film, presentato fuori concorso al Festival del Cinema di Venezia 2011. La coinvolgente storia è ambientata negli anni ‘60, in un esclusivo collegio femminile, Brangwyn Hall – popolato da ragazze in piena, complessa, attratta dalle sperimentazioni e talvolta ansiosa, nevrotica, dolorosa o deviante adolescenza – situato su un’isola del New England, Stati Uniti. Essa è raccontata, attraverso l’espediente del diario, da una protagonista sedicenne, di cui non conosciamo il nome, che è stata inviata lì dopo il suicido del padre e l’impossibilità, da parte della madre, di superare il dolore e occuparsi di lei. Sola e disorientata, la giovane narratrice riesce, però, a fare amicizia con la compagna di stanza, Lucy . Fino al giorno in cui, alcuni mesi dopo, arriva al collegio una ragazza nuova, Ermessa , pallida, lunare, strana. Da quel momento le cose cambiano. In brevissimo tempo Lucy si lega a questa ragazza, disorientando la gelosa protagonista (nel romanzo sono presenti sfumati elementi saffici) che, giorno dopo giorno, vede l’amica farsi più distante, cambiare e avvicinarsi “inarrestabilmente” a Ermessa. Fino al momento in cui la narratrice realizza definitivamente che la misteriosa ragazza… è un vampiro. Da qui in poi entreremo sempre più nella mente ossessionata della protagonista (che, peraltro, ha un inappropriato flirt con un insegnante). Ma nonostante la crescente alienazione – quella che ci farà dubitare che le deduzioni della ragazza siano minate da instabilità mentale, e che ci farà pensare che forse nessuna creatura non umana sta vivendo nel colleggio e ha “rubato” Lucy – la possibilità che Ermessa sia un vero vampiro, di carmilliana memoria, aleggerà costantemente nell’aria… anche perchè alcune morti e strane e misteriose malattie hanno fatto il loro ingresso al collegio – in cui la paura comincia a dilagare – proprio quando Ermessa stessa vi è giunta… Ma qual’è la verità? C’è veramente un terrificante mostro a Brangwyn Hall? E dove si nasconde, tra i dormitori del…

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