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"Il sistema massonico del Secret Monitor" di Daniele Mansuino e Giovanni Domma

Nella rubrica d’autore “Riflessioni sull’Esoterismo” di Daniele Mansuino: “Il sistema massonico del Secret Monitor” di Daniele Mansuino e Giovanni Domma.

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"Il sistema massonico del Secret Monitor" di Daniele Mansuino e Giovanni Domma

La canzone del girarrosto, una poesia domenicale di Giovanni Pascoli

È esperienza comune: la domenica siamo allegri la mattina e un po’ tristi al tramonto. Lo affermava anche Giovanni Pascoli (1855-1912) nella poesia La canzone del girarrosto (dai Canti di Castelvecchio , 1903), definendo la domenica “il dì che a mattina | sorride e sospira al tramonto”. In questa poesia il Pascoli ci parla di una massaia che torna a casa dalla messa, con il vestito nuovo e profumato e, senza toglierselo di dosso, passa subito a cucinare: può farlo perché ha avuto un valido aiuto nel girarrosto! E poi arriva mezzogiorno, con la padrona di casa che chiama a raccolta: In tavola! In tavola! E allora la domenica sarà una vera festa. La canzone del girarrosto Domenica! il dì che a mattina sorride e sospira al tramonto!… Che ha quella teglia in cucina? che brontola brontola brontola… È fuori un frastuono di giuoco, per casa …

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La canzone del girarrosto, una poesia domenicale di Giovanni Pascoli

Pur che l’alba nasca, colloquio con Papa Giovanni di L. Capovilla

“Nessuno e niente vi imbarazzava. Non assumevate mai alcuna posa, né quella del maestro, né quella del giudice (…) Avevate occhi scrutatori di contadino e di pescatore, che sa leggere i segni della natura (…) “Intrattenervi… con un capo di Stato o con un operaio… non cambiava nulla…; eravate sempre lo stesso padre ansioso di mettervi a contatto con i vostri simili.(…)” Così il segretario particolare di Roncalli, Loris Capovilla, in Pur che l’alba nasca, colloquio con Papa Giovanni , descrive come era “stare accanto” a Giovanni XXIII, quel papa venuto dalla terra, da una famiglia di gente “un po’ rude e taciturna”, come diceva lui, ma “tanto buoni cristiani”, da cui aveva ereditato i “segni caratteristici delle buone famiglie bergamasche; il volto aperto, il sorriso incoraggiante, la parola subito spontanea e cordiale, i gesti quasi istintivi”. “Aveva fatto venire di corsa un…

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Pur che l’alba nasca, colloquio con Papa Giovanni di L. Capovilla

Pur che l’alba nasca, colloquio con Papa Giovanni di L. Capovilla

“Nessuno e niente vi imbarazzava. Non assumevate mai alcuna posa, né quella del maestro, né quella del giudice (…) Avevate occhi scrutatori di contadino e di pescatore, che sa leggere i segni della natura (…) “Intrattenervi… con un capo di Stato o con un operaio… non cambiava nulla…; eravate sempre lo stesso padre ansioso di mettervi a contatto con i vostri simili.(…)” Così il segretario particolare di Roncalli, Loris Capovilla, in Pur che l’alba nasca, colloquio con Papa Giovanni , descrive come era “stare accanto” a Giovanni XXIII, quel papa venuto dalla terra, da una famiglia di gente “un po’ rude e taciturna”, come diceva lui, ma “tanto buoni cristiani”, da cui aveva ereditato i “segni caratteristici delle buone famiglie bergamasche; il volto aperto, il sorriso incoraggiante, la parola subito spontanea e cordiale, i gesti quasi istintivi”. “Aveva fatto venire di corsa un bel dì a Castel Gandolfo quelli …

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