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Case altrui, di Hilary Belle Walker

Hilary Belle Walker, americana, sulla trentina, vive in Italia – e a Milano – da quando aveva 20 anni o poco più. In sei anni ha cambiato sei case, e col suo lavoro di addetta di una libreria indipendente appartiene a quella che lei chiama ‘Nouvelle povertà’. Cerca di ignorare gli avvisi di scadenza nella cassetta delle poste – le tocca controllarla solo ogni tanto, per vedere se le è arrivato il New Yorker. Ogni settimana va dalla Dottoressa, una psicoterapeuta che ha accettato di continuare ad averla in cura nonostante i suoi problemi finanziari (in effetti farebbe prima a offrirle una pizza, ogni volta), da cui va col suo adorato cane Bart, che la segue come un ombra, senza il minimo spirito d’iniziativa. Si asciuga la faccia ogni mattina, con un asciugamano che si chiama Claudio (sono le iniziali incise là sopra, visto che apparteneva all’ex di una sua amica) e proprio non riesce a trovare una casa – e neanche i soldi per arredarla, se è…

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Case altrui, di Hilary Belle Walker

Biblioterapia, la lettura come benessere, a cura di Barbara Rossi

“A tutti sarà capitato di leggere e di essere ‘illuminati’ da un libro, un po’ come essere in compagnia di un buon amico (…) Ma spesso caita anche che cerchiamo consigli dai libri per poi non seguirli. Dovremmo quindi pensare bene a ciò che stiamo cercando” Il termine biblioterapia, “coniato negli anni Trenta dal dotr William Menninger, psichiatra, assume vari significati: cura attraverso la lettura, oppure utilizzo dei libri per risolvere problemi, oppure metodo che definisce l’interazione tra un facilitatore e un lettore, basato sul reciproco scambio letterario”. Quello che ho trovato affascinante di questo Biblioterapia, la lettura come benessere , a cura della psicologa Barbara Rossi è proprio il fatto di spiegarci PERCHE’ la lettura – a vari livelli – possa ‘curarci’. Come ausilio a una terapia psicologica, ma anche solo come individui in cerca di qualche verità in più su se stessi e sulle proprie esperienze di vita. Nel…

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Biblioterapia, la lettura come benessere, a cura di Barbara Rossi

I più bei libri del 2010: i consigli degli scrittori sul Guardian

Farsi consigliare un romanzo d’avanguardia da Dave Eggers, una storia divertente da Nick Laird o un libro commovente da Antonia S. Byatt. E poi, sapere cosa è piaciuto leggere, quest’anno, a Roddy Doyle o Hanif Kureishi. Curiosi? Allora date un’occhiata all’articolo in cui il Guardian riporta i ‘consigli di lettura’ degli scrittori più famosi del mondo, per questo 2010. Lo trovate qui. Ad esempio scopro che a Dave Eggers è piaciuto The Book of Night Women (Oneworld Publications) di Marlon James, ambientato nella Jamaica del XVIII secolo, o che la scrittrice A.L.Kennedy (leggete i suoi racconti pubblicati da minimum fax, se non l’avete ancora fatto) consiglia la prosa barocca di Derren Brown in Confessions of a Conjuror (Channel 4). Roddy Doyle molto sportivamente segnala l’ultima fatica del collega irlandese Joseph O’Connor, mentre Hanif Kureishi va su due trattati sulla droga: Manufacturing Depression (Bloomsbury) di Gary Greenberg e High Society: Mind-Altering Drugs in History and Culture (Thames & Hudson) di Mike Jay. Ovviamente comprerò senza dubbio True Friendship (Yale) di C. Ricks, perchè lo consiglia il mio adorato Nick Laird, e What to Look for in Winter (Jonathan Cape) perchè è il preferito dell’anno di David Nicholls, “un libro onesto, triste e saggio”. Via | Guardian I più bei libri del 2010: i consigli degli scrittori sul Guardian

La pigrizia dei lettori italiani: un punto a sfavore delle piccole librerie

Il titolo si riferisce ai dati diffusi dall’Aie sulle abitudini di lettura degli italiani: crescono infatti gli acquisti nelle librerie (+2,5%) e in maniera superiore a questa media gli acquisti nelle grosse librerie di catena (+4,3%). Dati incoraggianti anche per la vendita on line (+13%). A risentire del calo generale del settore, che si attesta intorno al 4%, sono soprattutto le librerie a conduzione familiare (-2,2%). Perchè imputo alla pigrizia dei lettori la crisi delle piccole librerie? Dipende secondo me dalle responsabilità del lettore , di cui avevamo già parlato: noi italiani leggiamo poco e soprattutto leggiamo male. Ci buttiamo sui best seller e sui soliti noti. Magari scegliamo i libri direttamente dalla top ten dei più venduti sui portali online. Ci affidiamo alle ‘vetrine’ di librerie virtuali o reali. E’ forse una colpa? Non ha ognuno diritto di leggere, come direbbe Pennac, quello che gli

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