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Casaleggio perde i pezzi: addio al gruppo Mauri Spagnol
La Casaleggio Associati perde le gestione della comunicazione online di Chiarelettere & co. E anche del sito Cado in Piedi. Colpa del Movimento 5 Stelle e del troppo gossip. Mauri Spagnol è un nome (anzi, due) che non dirà molto ai non appassionati di editoria. Però Longanesi, Chiarelettere, Garzanti, Guanda, Corbaccio – per dire solo le principali – sono nomi di case editrici molto più note; alle quali va aggiunto il sito Cado in Piedi , nato come costola online di Chiarelettere. La comunicazione su internet di tutti questi marchi è curata da Gianroberto Casaleggio e dalla sua Casaleggio Associati, come tutti sanno la stessa società che si occupa della gestione del blog di Beppe Grillo. Questo preambolo per dire che il gruppo Mauri Spagnol ha deciso di chiudere i rapporti con la Casaleggio Associati . Una notizia di…
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Zero Zero Zero: Saviano ha fatto flop?
Meno di 200mila copie vendute, magazzini colmi della docu-fiction sulla cocaina e Feltrinelli che le sta provando tutte per tenere viva l’attenzione sull’autore di Gomorra. Il sospetto c’era già da qualche tempo: poco passaparola, recensioni non entusiastiche e la ovvia difficoltà nel dare seguito al clamoroso successo di Gomorra. Adesso ci si mette anche Dagospia , che appiccica a Zero Zero Zero , l’ultimo lavoro di Roberto Saviano , l’etichetta di flop. Precisando anche che in casa Feltrinelli, dove hanno sborsato oltre un milione di euro per aggiudicarsi lo scrittore antimafia, sono tutti abbastanza disperati. Secondo quanto riporta il sito di D’Agostino – che a sua volta cita “autorevoli addetti ai lavori” – sono 300mila le copie rimaste impilate nei magazzini , a fronte di una tiratura di 500mila che a questo punto sembra essere stata decisamente mal calcolata. Nonostante la partenza ottima, 50mila copie nella prima settimana di Zero Zero Zero, le cose sono poi andate a rilento e al momento le vendite sarebbero sulle 180/200mila copie . Cifre più che rispettabili per quasi tutti gli scrittori, ma non per l’autore di Gomorra. E adesso si dice che arrivare a 250mila copie sarebbe già un miracolo . Un miracolo per ottenere il quale in Feltrinelli (Dagospia dipinge un Carlo Feltrinelli che non sa più a quale santo votarsi) si sta cercando di spremere Saviano il più possibile : programmi televisivi in ogni dove e incontri…
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Library War, una storia giapponese di grande amore per i libri
Il titolo originale di questo manga che spopola letteralmente in Giappone è Toshokan Sensō: Kakumei no Tsubasa, ma per noi occidentali sarà più facile identificarlo con il nome Library War: The wings of revolution ; tutto è iniziato nel 2006 con due romanzi dell’autore Hiro Arikawa che da subito molto amato venne riproposto come serie di fumetti manga. La storia di fiction in pratica ha avuto un tale successo che, dopo essere stata declinata in telefilm di dodici episodi, presto verrà tradotta in film di animazione. In uscita a fine aprile 2013, in Giappone. L’intreccio si basa su un ambientazione futuristica (Giappone anno 2019, neanche troppo in là), in cui gli eroi buoni sono dei soldati che si battono per difendere il sistema della cultuta e delle biblioteche pubbliche. Leggo sul sito specializzato in anime Anime Click , che le avventure nipponiche vedono protagonista Iku Kasahara e i suoi compagni commilitoni del corpo di difesa dei libri . Un racconto che potremmo definire dell’orrore, con la lettura a rischio di estinzione, che mi ricorda molto Fahreneit 451 (difficile che non ci sia almeno un pizzico di ispirazione…) e che si pone come spunto di riflessione e sensibilizzazione rispetto alle tendenze che ostacolano la libertà di espressione. Library War e le sue vicende che parlano di amore e odio per i libri ha convinto tutti nel paese del Sol Levante
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Library War, una storia giapponese di grande amore per i libri