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L’autobiografia rivelzione di Tiziano Ferro, "Tren’tanni e una chiacchierata con papà"

Già da un po’ non si parlava di altro, ed ecco annunciata, anche dagli amici di Soundsblog , la data di uscita: 20 ottobre. Tra poco meno di 15 giorni, quindi, potremo soddisfare tutte le nostre curiosità sulla vita del cantante Tiziano Ferro, che, come dichiarato in un’intervista a Vanity Fair , che gli regala anche la copertina del numero in edicola da oggi 6 ottobre, ha sciolto ogni dubbio sulla sua omosessualità. Il libro, dal titolo “Trent’anni e una chiacchierata con papà”, raccoglie i pensieri del cantante dal 1995 ad oggi e rappresenta un importante coming out dopo diversi rumors degli ultimi tempi. Ma non solo. Infatti, una mossa del genere non può che inscriversi anche in una bella operazione di marketing che aumenterà la popolarità del cantante, in attesa del suo prossimo album. Il testo sarà pubblicato per i tipi della Kowalski , sul cui sito è già possibile prenotare il libro. L’autobiografia rivelzione di Tiziano Ferro, “Tren’tanni e una chiacchierata con papà”

Il 29 ottobre esce Il cimitero di Praga, di Umberto Eco

A trent’anni esatti dalla pubblicazione del Nome della Rosa, Umberto Eco consegna al pubblico, il 29 ottobre, il suo nuovo romanzo, “Il cimitero di Praga” (ed. Bompiani). Mistero sulla trama, anche se da indiscrezioni si sa che parlerà di un falsario, il Capitano Simonini, in ingaggiato dai servizi segreti di alcuni paesi d’Europa. La vicenda è ambientata a metà Ottocento e fa riferimento al cimitero dove è sepolto il rabbino Jehuda Low ben Bezalel, che creo’ il Golem. La casa editrice stamperà il libro con una tiratura iniziale di 200-250 mila copie e per la prima volta un libro di Eco sarà tradotto anche in hindi. Eco racconterà, attraverso lo spunto della vicenda di Simonini, la nascita delle Nazioni moderne. Via | Mauxa Foto | Flickr Il 29 ottobre esce Il cimitero di Praga, di Umberto Eco

Libri da leggere assolutamente: Quello che veramente ami, di Riccardo Arena

“Quello che veramente ami” di Riccardo Arena, giornalista del Foglio e di Panorama, è uno dei libri più belli che mi è capitato di leggere quest’anno. Un libro di cui mi è arrivata voce grazie a un bel passaparola di persone che sostengono che, quegli anni, se li ricordano esattamente come li descrive l’autore. Arena sceglie di ambientare la sua storia a Milano, durante gli anni di Piombo, quando è in atto una vera ‘guerra civile’ fra la giovane generazione di ventenni fascisti e comunisti, che girano con le P38 in tasca e fanno due volte il giro del palazzo prima di parcheggiare il motorino sotto casa, mentre Cossiga vieta le manifestazioni. Che sarebbe come dire impedire lo sbarco di Normandia mettendo dei cartelli di divieto sulle spiagge, …

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Libri da leggere assolutamente: Quello che veramente ami, di Riccardo Arena

Mia suocera beve di Diego De Silva

Diego De Silva torna in libreria con un nuovo romanzo, “ Mia suocera beve ” (Einaudi, 340 pagine, 18 euro), nel quale vengono riprese le avventure e soprattutto le disavventure dell’avvocato-filosofo Vincenzo Malinconico, già protagonista di “Non avevo capito niente”. La storia è presto detta: Vinceno Malinconico si trova suo malgrado ad assistere in diretta a un sequestro di persona. Siamo in un comune supermercato, e l’ingegnere che ha programmato il sistema video di sicurezza tiene sotto scacco un boss della camorra, responsabile dell’uccisione di suo figlio. Questa è, in sostanza, l’ossatura del romanzo. Su questa base, però, De Silva innesca le vicende personali di Vincenzo: i rapporti con la ex moglie, con la nuova fiamma, i figli, e soprattutto con la suocera, insospettabile maestra di vita. I capitoli alternano i due scenari (il supermercato e la vita privata dell’avvocato) e questa, probabilmente, è la trovata più efficace del libro. Perché l’umorismo che ha fatto la fortuna di De Silva c’è sempre, ma viene stemperato in una serie di lunghissime (e soprattutto numerosissime) digressioni, pseudocatalogazioni, riflessioni più o meno fortunate. così che la narrazione, a tratti, perde mordente. Alcune scene sono piuttosto divertenti, ma a mio parere il libro non riesce a togliersi quella patina da fiction e da umorismo fatto in casa. E’ un libro che ha tutte le caratteristiche per fare fortuna: rappresenta un uomo medio, un po’ sfigato ma per niente stupido (nel quale tutti possono riconoscersi, chi più chi meno), è ancorato alla contemporaneità, negli scenari, nei numerosi marchi di prodotti che vengono citati, nelle tematiche (la camorra, una velata critica al sistema televisivo, la famiglia), e nelle vicende amorose e familiari narrate si possono riconoscere tutti. In alcuni punti il libro mi ha fatto ridere e sorridere (cosa difficilissima, in letteratura), ma a mio parere rimane lontano dalla letteratura italiana che molti di noi vorrebbero leggere. Mia suocera beve di Diego De Silva