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Troppa fortuna nella traduzione di Mirella Piacentini, selezionato per la IBBY Honour List 2012

Troppa Fortuna, il romanzo di Hélène Vignal nella traduzione italiana di Mirella Piacentini (già premiato dal successo ottenuto a Monselice 2011, quando la stessa magistale traduzione gli era valsa una menzione nella sezione “Opera Prima” ) è stato scelto per rappresentare l’Italia nella categoria “miglior opera tradotta” della IBBY Honour List 2012 , una selezione biennale composta in base a segnalazioni provenienti da biblioteche, librerie, associazioni culturali, dei paesi membri della IBBY (International Board on Books for Young people), un comitato internazionale impegnato da oltre vent’anni nella promozione delle letteratura giovanile. Una storia coraggiosa di “troppa fortuna” come dice il titolo, o almeno è quello che pensa la sua protagonista, una ragazzina di 10 anni intrappolata in una famiglia impegnata in un continuo “lavoro d’introspezione”, nella quale convive in maniera silenziosa. Nelle parole della giovane narratrice si alternano

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Troppa fortuna nella traduzione di Mirella Piacentini, selezionato per la IBBY Honour List 2012

La biografia autorizzata di Steve Jobs!

Bisognerà aspettare fino a lunedì 24 ottobre, due giorni prima dell’uscita di iJobs , ritratto non autorizzato, per poter sfogliare la traduzione italiana edita da Mondadori (la versione in inglese è infatti già ordinabile su Amazon a poco più di 17 dollari) dell’unica biografia autorizzata del guru della Apple , ma non giurerei che si riesca a comprarla facilmente visto il “fanatismo” che circonda tutti gli oggetti legati al nome di Steve Jobs prima e dopo la sua recente dipartita, anche perché, caso più unico che raro vista l’ormai nota mania di controllo del dirigente, sembra che sia stato lo stesso Jobs a lasciare carta bianca al biografo, incoraggiando familiari e collaboratori più stretti ad aiutarlo nel lavoro di descrizione. L’autore è Walter Isaacson , ex presidente della Cnn , giornalista del Time , e attuale direttore dell’Aspen Institute, che dopo aver scritto le biografie di personaggi del calibro di Benjamin Franklin en Albert Einstein, ha “indagato” la vita di un’icona di portata mondiale, cercando di restituirne la dimensione più personale, l’ambizione, ma anche l’importanza di persone-chiave come Jonathan Ive , fondamentale braccio destro, già indicato da numerose fonti prima della morte di Jobs, come “possibile successore” , che ha effettivamente raccolto l’eredità del patron di una delle più grandi “firme” della tecnologia odierna. Un libro espressamente voluto dallo stesso Jobs per “lasciare un ricordo ai suoi figli”. Nessun cenno al noto

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La biografia autorizzata di Steve Jobs!

È morto il poeta Andrea Zanzotto

Pochi giorni fa, il 10 ottobre per la precisione, aveva compiuto novant’anni. E oggi Andrea Zanzotto, uno dei più grandi poeti italiani contemporanei, è morto . Piace ricordarlo con un breve stralcio dell’intervista concessa al TG3 del Veneto in occasione del suo novantesimo genetliaco: “Che cosa si capisce della vita dopo novant’anni? Niente. Per dire parole che valgano la pena bisognerebbe almeno averne novecento di anni…”. Ma lui, Andrea Zanzotto, uomo dalla sterminata bibliografia, di p arole che valgono la pena ne aveva dette e scritte, come, per esempio, la poesia Esistere psichicamente tratta da Vocativo (1957) con cui lo salutiamo: Da questa artificiosa terra-carne esili acuminati sensi e sussulti e silenzi, da questa bava di vicende – soli che urtarono fili di ciglia ariste appena sfrangiate pei colli – da questo lungo attimo inghiottito da nevi, inghiottito dal vento, da tutto questo che non fu primavera non luglio non autunno ma solo egro spiraglio ma solo psiche, da tutto questo che non è nulla ed è tutto ciò ch’io sono: tale la verità geme a se stessa, si vuole pomo che gonfia ed infradicia. Chiarore acido che tessi i bruciori d’inferno degli atomi e il conato torbido d&#

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È morto il poeta Andrea Zanzotto

#15oct: Rushdie, Klein, Cunningham: gli scrittori americani al fianco degli indignati

Se fossimo nell’Ottocento qualcuno direbbe che oggi nel mondo si aggira un fantasma, il fantasma degli indignati, di chi vede il proprio futuro fatto a pezzi da una classe di potere che si arricchisce alle spalle del mondo e che, vittima di ingordigia, non riesce più a contenersi. Quello che si aggira oggi per il mondo, però, è molto più di un fantasma , tanto che i manifestanti che quest’oggi riempiranno le strade di ogni capitale del mondo (più chissà quante altre strade periferiche e secondarie dei confini dell’Impero) sono incontabili. Possiamo ipotizzare che saranno milioni in 951 città di 82 paesi differenti. Ed è certo perché la gran parte di noi, oggi, vorrebbe essere in quelle strade, e in…

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