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Il libraio di Parigi di Mark Pryor, misteri a bordo Senna

La città di Parigi partecipa con i suoi scenari ad un thriller mozzafiato, ambientato tra le rive della Senna e il centro. L’autore Mark Pryor è originario di Austin, in Texas, come Hugo Marston, il protagonista della storia incaricato della sicurezza presso l’ambasciata statunitense di Parigi, e come lui ha avuto a che fare con gli ingranaggi dell’amministrazione statunitense, in veste di assistente al procuratore distrettuale della contea di Travis. Elementi di un’esperienza reale che emergono ne “Il libraio di Parigi” , il suo romanzo d’esordio, e si mescolano sullo sfondo di uno strano affaire piuttosto sporco che mescola corruzione, droga e avventure rocambolesche in stile far-west. Un enigma che coinvolge il mondo dei bouquiniste , i venditori di libri che con le loro scatole metalliche attaccate ai muretti del lungosenna sono diventati un’autentica istituzione, e invita alla scoperta di alcuni itinerari non necessariamente noti. Aiutato da una giornalista bella e intraprendente e …

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La piccola Parigi di Jacques Prévert

Parigi è così piccola per coloro che, come noi, si amano di un’amore così grande. Diceva Jacques Prévert con parole che è difficile dimenticare, versi incisi in un libro che piacerà a tutti gli amanti della città e delle sue atmosfere romantiche e un po’ decadenti. Perché Parigi è uno strazio dolce, da percorrere nelle sere d’autunno, quando le foglie cadute a bordo Senna scricchiolano sotto le scarpe e la loro canzone è una musica fresca e stonata, che si insinua nelle pieghe del cappotto e arriva a scovare con astuzia gli angoli scoperti, portando brividi e un lento attimo di pace del quale la pelle non sa approfittare, ma la mente si. La capitale è una culla poetica di uomini seduti sulle panchine dei parchi, di esseri adagiati nei caffé che non hanno nulla di meglio da fare che guardare la vita passare accendendo sigarette e fumando fiammiferi. Parigi è una musica bella, e anche un po’ triste, che aleggia nelle piazze e attraversa rapida i Boulevard per attardarsi nelle stradine popolari, poco lontano dai mercati rigogliosi

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La piccola Parigi di Jacques Prévert

Le mille e una notte stregano i visitatori dell’IMA di Parigi

C’era una volta un Re che disse alla sua serva raccontami una storia e la storia incominciò: c’era una volta un Re… Non solo un tormentone per genitori assillati da bambini troppo curiosi, ma il residuo popolare che racchiude l’anima interminabile di uno dei più grandi capolavori della letteratura orientale, “Le mille e una notte” celebrate fino al 28 aprile da una mostra organizzata presso l’IMA (L’Institut du Monde Arabe) di Parigi. La raccolta anonima di racconti provenienti dalla penisola araba, composta da episodi di origine persiana ed indiana, è un autentico connubio di suggestioni e di personaggi, le cui articolate vicende sono spesso incatenate fra loro a più riprese. Un insieme di storie accattivanti riunite intorno al nucleo costituito da un testo conosciuto sotto il nome di “Hazār-afsāna” (I mille racconti) arrivate in Europa sull’onda della moda orientalista dell’inizio del XVIII° secolo, anche grazie al lavoro di traduzione dall’arabo al francese realizzato dall’archeologo, accademico e antiquario de Re Antoine Galland . Un appassionato conoscitore al quale si devono alcune preziose aggiunte riguardanti in particolare: il personaggio di Sherazade , ispirato a due celebri signore del 1700, Madame d’Aulnoy e la Marchesa d’O, dama di palazzo della duchessa di Borgogna; l’integrazione di testi originariamente non appartenenti al libro, come le avventure di “Simbad il marinaio” ; l’annessione di sette vicende appositamente composte ispirandosi alle descrizioni di Hanna Diab, cristiano originario d’Alep, come la famosa “Alì Babà e i quaranta ladroni” . Una mostra che si sviluppa seguendo, con una serie di trecento oggetti d’arte e manoscritti, la genesi dell’opera dalle prime versioni, fino agli effetti contemporanei della ricca iconografia che gira intorno al tessuto delle Mille e una notte. Trasmesse attraverso la voce del racconto, al ritmo delle notti che si succedono, il visitatore avrà accesso a tutti i sogni, le illusioni, le fantasie e le chimere generate, lungo l’intero millennio, da un libro senza eguali. Gli saranno offerte le chiavi per accedere ad un universo che ognuno crede di …

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Portolani e carte nautiche antiche alla BNF di Parigi

Sono proprio i nostri portolani , leggendari libri di istruzioni nautiche utilizzati da innumerevoli generazioni di marinai, a costituite il nucleo dell’esposizione che da un tocco di avventura alle sale moderne della BNF di Parigi , che con i suoi 500 esemplari può vantarsi di possedere una delle più importanti collezioni al mondo. Dopo aver riunito le fila della strana storia del manoscritto di Giacomo Casanova , l’attenzione del circuito espositivo della grande Biblioteca Nazionale di Francia ritorna a far rotta sul nostro paese, a partire dalla mitica carta Pisana , del XIII° secolo, il più antico esempio di portolano giunto fino ai giorni nostri e conservato al dipartimento Cartes et plans ; per poi proseguire verso l’Olanda, l’Inghilterra, e la Francia naturalmente, costeggiando i paesi europei dalla consolidata tradizione di marineria, in una mostra ospitata presso la Grande Galerie fino al 27 gennaio 2013. Carte nautiche costruite secondo un ingegnoso sistema di riproduzione che illustra le coste, i porti e lo spazio marino antistante, costellandolo di preziosissime linee corrispondenti alle direzioni della bussola, che consentivano ai nostromi di orientarsi riportando la distanza percorsa ai riferimenti scritti. L’abbinamento di mappamondi, strumenti astronomici e reperti etnografici, animali, disegni, stampe, quadri e manoscritti d’epoca, provenienti anche da prestiti dei musei parigini come il Quai Branly, il Guimet, il Louvre, il musée de la Marine, o stranieri come la British Library e alcune fondazioni italiane, contribuisce a creare un ulteriore effetto di chiaroscuro storico, specificando i confini di una gloriosa realtà del passato. Innovazioni tecniche che sono, al medesimo tempo, oggetti di scienza e specchi della ricerca altrove, i portolani si impongono allo sguardo dei contemporanei come delle vere e proprie opere d’arte il cui carattere spettacolare è importante almeno quanto le dimensioni, spesso imponenti, e la policromia del loro universo esotico. Via | bnf.fr Portolani e carte nautiche antiche alla BNF di Parigi

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