Tag Archives: poesia

Pasolini legge Ezra Pound

Esperimento poetico numero 360. Mettere insieme in un “attimo di contingenza storica” due poeti, possibilmente diversi per cultura e formazione, ma mi raccomando che si tratti di “materia di prima qualità”, di quelli fatti di una stoffa simile a quella dei sogni – tanto per capirci – altrimenti non funziona a dovere. Lasciarli decantare senza fretta, qualche minuto generalmente è sufficiente, ma potrebbero rivelarsi necessari persino degli anni – non si può pretendere di prevedere esattamente l’evoluzione dei pensieri in fondo – poi ascoltare e annotare con dovizia di particolari l’accaduto, sapendo in anticipo, che in questo specifico caso, la “pedissequa ripetizione dell’esperienza”, si rivela certamente impossibile. I nostri “ingredienti principali si

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Pasolini legge Ezra Pound

Un secolo dalla nascita di Caproni, e più di vent’anni senza

Il 7 gennaio del 1912, a Livorno, nacque Giorgio Caproni, uno dei poeti più rappresentativi dell’intero Novecento italiano, uno di quelli che insieme a Montale, Sereni, Luzi, Loi, Sanguineti, Zanzotto e pochi altri, va a riempire le poche caselle di un’ideale parnaso tricolore del secondo Novecento. Come molti dei nati in quella decade (molti ma non tutti), anche Caproni partecipò alla resistenza contro il nazifascismo e, come altri, proseguì le battaglie, cominciate nelle valli, nelle barricate scolastiche delle scuole elementari di provincia. Eh già, era un maestro elementare Caproni, e non stupisce, proprio per questo, che le sue poesie somiglino spesso a filastrocche, rimate e breviversi. Caproni però, è sempre stato ai margini. Ai margini delle etichette critiche – che non riuscivano a raccapezzarsi del suo vagare incategorizzabile, né ermetico né narrativo, ma anche ai margini dell’attenzione della società civile e della classe dirigente di questo paese. Il giorno dei suoi funerali, Andrea Barbato – conduttore di cui qualcuno spero si ricordi – gli dedicò una delle sue cartoline. Disse che si sentiva stupito e indignato dal fatto che l’Italia non fosse andata a riconoscere il proprio debito al poeta, che a parte pochi intimi e sodali, non ci fosse nessun gonfalone, nessuna presenza istituzionale a dargli l’ultimo saluto. “Chissà se un giorno vivremo in una società che non si vergogni dei suoi rari poeti”, disse in quell’occasione Barbato. E noi, che leggiamo a quattro lustri di distanza, un po’ ci vien da sorridere, perché ora più cha mai ci rendiamo conto di quanto fosse ingenua quella speranza. L’Italia, da quando ancora in briciole costringeva Dante…

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Un secolo dalla nascita di Caproni, e più di vent’anni senza

La stella di Natale. Una poesia di Boris Pasternak per l’Epifania

L’Epifania, tutte le feste porta via (finalmente, direbbe qualcuno). Quest’anno il proverbio è un po’ meno vero per via del fatto che all’Epifania segue il week end e quindi altri due giorni di riposo, bene o male. Come per le altre festività, vi auguriamo buona Epifania (e buone fine delle feste, se volete) con una poesia classica di questo periodo: La stella di Natale di Boris Pasternak (1890-1960). Era pieno inverno. Soffiava il vento della steppa. E aveva freddo il neonato nella grotta Sul pendio della collina. L’alito del bue lo riscaldava. Animali domestici stavano nella grotta, sulla culla vagava un tiepido vapore. Scossi dalle…

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La stella di Natale. Una poesia di Boris Pasternak per l’Epifania

Auguri di buon anno (con una poesia di Luigi Bartolini)

Auguri per un sereno 2012 da parte di tutta la redazione di Booksblog. Ci affidiamo alle parole di Luigi Bartolini (1892-1963) per formularvi i nostri migliori auguri in piena sintonia con la Natura… e con i libri! Placida, oziosa, inerte, come a braccia conserte D’inverno è la Natura (ma non in sepoltura). A luna di gennaio già si risveglia: l’ajo Di casa ecco che porta il merlo; ecco che ruota Di ghiaccio, tutta bianca, per il Passirio, manca Di fondo e si

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Auguri di buon anno (con una poesia di Luigi Bartolini)