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In morte di Alejandro Casona

“Un hombre vale por lo que construye”. (Il valore di un uomo è in quello che costruisce) Alejandro Casona , (che in realtà di cognome faceva molto più profanamente Rodrìguez) altrimenti conosciuto sotto lo pseudonimo “El Solitario”, è morto il 17 settembre del lontano 1965, a Madrid, allora capitale di un paese franchista, immerso fino al collo nell’oppressione della dittatura e terribilmente distante dal resto d’Europa nel quale era ritornato da poco. Meno di tre anni dopo gli studenti della Sorbona avrebbero cercato di mettere la “fantasia al potere” infiammando con le loro contestazioni un maggio da ricordare e dando vita ad un onda che non avrebbe tardato a far sentire la sua eco nei paesi vicini (Italia in primis). Ma Parigi era troppo lontana ideologicamente, la Francia di Sartre , Simone de Beauvoir , Derrida , era infatti anni luce da quella …

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L’Asso nella neve, di Anna Maria Carpi

Il titolo del libro di poesie di Anna Maria Carpi – docente di letteratura tedesca all’Università di Venezia – è perfetto per indicare i componimenti poetici che troviamo sfogliando le pagine. L’Asso nella neve (edito da Transeuropa ) raccoglie settanta poesie scritte tra il 1990 e il 2010. Questi componimenti poetici – alcuni brevi altri più lunghi – hanno della neve (o, meglio sarebbe dire, dell’idea che abbiamo della neve) il fascino. E forse non è un caso che nelle poesie non compaia mai il sole, ma sempre paesaggi autunnali/invernali, ambientati sia in Italia (con la “cara nebbia padana”) che all’estero specialmente in Germania e in Russia. E chi dovesse chiedere o chiedersi perché Anna Maria Carpi scelga la forma poetica e non quella narrativa per scrivere di questa “neve”, trova risposta in una poesia: Un romanzo: chi non lo vuole scrivere? È andare con passione nella vita girare il mondo tutto il mondo è storia. Anch’io osservo, anch’io guardo, anch’io ci sono e c’ero. Il fatto è che del vero non m’importa. Allora inventa, dice qualcuno, pensa ad una trama. Ma perché io non posso? Ciò che invento fa ridere. Mie care poesie, mi piccole arroganti, come i gechi nella notte estiva, le dita aperte, in agguato sui muri, preistoria in attesa di sbadate prede. Anna Maria Carpi L’Asso nella neve. Poesie 1990-2010 Transeuropa, 2011 ISBN 978-88-7580-118-2 pp. 120, euro 10 L’Asso nella neve, di Anna Maria Carpi

Una poesia di Pablo Neruda per festeggiare l’arrivo dell’estate

Oggi è il solstizio d’estate e inizia la “bella stagione”. Leggere d’estate è ancora più bello perché possiamo farlo più tranquillamente all’aperto, lasciandoci condurre per mano dalle pagine che stiamo leggendo in un modo sempre nuovo. Prendiamo in prestito le parole di Pablo Neruda per dare il benvenuto all’estate 2011: Oh estate, abbondante carro di mele mature, bocca di fragola in mezzo al verde, labbra di susina selvatica, strade di morbida polvere sopra la polvere, mezzogiorno, tamburo di rame rosso, e a sera riposa il fuoco, la brezza fa ballare il trifoglio, entra nell’officina deserta, sale una stella fresca verso il cielo cupo, crepita senza bruciare la notte dell’estate. Foto | Flickr Una poesia di Pablo Neruda per festeggiare l’arrivo dell’estate

Piccoli-Grandi miracoli del/nel cammino di Santiago, di Fiorenzo Zerbetto

non tentarmi più, dio della fatica…non tentarmi più, dio della banalità (…) (Preghiera del pellegrino) Un pellegrino ordinario sul Cammino di Santiago che viaggia con taccuino e lapis in mano, e zaino in spalla. Vesciche ai piedi a fine giornata (”liberarsi dalle pedule al rifugio/diviene un piacere raffinato e totale” – Sacri piedi ), l’occhio si sofferma sulle lapidi lungo la strada “che ricordano vite spente” mentre e il cuore si apre all’incontro con gli altri sul sentiero dove non passano mantelli di porporati, ma solo scarpe consumate che non si stancano di andare. Pur non avendo fatto questo tipo di esperienza – che tuttavia mi ha sempre incuriosito per i tanti racconti degli amici – ho letto con piacere le brevi composizioni di Fiorenzo Zerbetto dedicate a quest’avventura durante la quale si procede “su sentieri millenari/tracciati e battuti da Pellegrini/mossi da forza alta e altra”, tracciata da orme che ci hanno preceduti “disponibili al sibilo dei venti” ( Orme ) Si procede a fine giornata immersi in Gesti d’altri tempi (lavare calzini e biancheria/fregando col sapone sotto l’acqua fredda/è rito obbligato per tutti/appena giunto al rifugio) mentre “ennesimo-inequivoco-segno/di concreta egualità sociale/le vesciche compaiono-ineluttabili). E poi gli incontri tra pellegrini, spesso solo per il tempo d’un caffè al bar (Sì. Comunicare), e ti rendi conto che riaffiora la tua fede, se “passo dopo passo/meraviglia dopo meraviglia/non sono mai solo…nè forse lo sono altrove”. Così diventi leggero, tanto leggero che “il peso dello zaino…”vnon riesce a “tenere a terra/la gioia”. F. Zerbetto Piccoli-Grandi miracoli del/nel cammino di Santiago Panda ed. 12 euro Piccoli-Grandi miracoli del/nel cammino di Santiago, di Fiorenzo Zerbetto

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Piccoli-Grandi miracoli del/nel cammino di Santiago, di Fiorenzo Zerbetto