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Cent’anni di Camus con Cives Universi allo Spazio Oberdan di Milano

Camus e i suoi combat di figlio del Mediterraneo, in una manifestazione milanese dedicata ai cent’anni dalla nascita dello scrittore franco-algerino. Sarà martedì 25 giugno 2013 , nell’atmosfera ovattata di un pomeriggio di inizio estate da vivere nella Sala Merini, presso lo Spazio Oberdan di Milano , nei pressi di Porta Venezia,che si sentiranno tutte queste primavere trascorse in gran parte nel XX° secolo e appena appena nel XXI° agli esordi, in Cent’anni di Camus “letture italiane dello scrittore in rivolta” . Un po’ più di un incontro e un po’ meno di una conferenza, più che altro un dialogo, per ripercorrere alcuni importanti passi di un giornalista-scrittore dall’anima molto mediterranea. L’evento ad ingresso libero (con prenotazione fortemente consigliata) organizzato da Cives Universi Centro Internazionale di Cultura in collaborazione con la Provincia di Milano settore Cultura , si dipanerà lungo una serie di interventi nella fascia 14.30 – 17.30. Parole di chi ha avvicinato l’opera di Camus e ne ha analizzato gli enjeux , di studiosi che hanno avuto modo di calarsi in una scrittura densa di significati e di coglierne tutto il portato, sviscerandolo e presentandolo con un tocco di italianità: L’arte non è ai miei occhi una gioia solitaria. È il mezzo per commuovere il più grande numero di uomini, offrendo loro un’immagine privilegiata delle sofferenze e delle gioie comuni. A. Camus, Discorso di accettazione del Premio Nobel

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Cent’anni di Camus con Cives Universi allo Spazio Oberdan di Milano

Al padiglione del Cile, paese ospite al Salone del Libro 2013, Roberto Bolano e Pablo Neruda

Al Salone Internazionale del Libro di Torino il paese ospite per il 2013 è il Chile; tra i grandi scrittori contemporanei e le memorabilia, il ricordo di Roberto Bolano e un hommage a Pablo Neruda. L’edizione del 2013 del Salone del Libro al Lingotto Fiere di Torino ha come paese ospite il Chile, il suo spazio occupa una buona porzione del padiglione 3 e lo riconosci per le foto dei suoi grandi autori contemporanei illuminate a giorno e poste bene in alto, a dominare la scena poco distante dall’area riservata al viavai di cronisti e personaggi dello spazio Rai. E’ questo un angolo discreto, con le sue foto in bianco e nero e i volumi che per qualche motivo -siano essi originali o di edizione italiana- hanno sempre una squisita grafica di copertina. Mi avvicino innanzitutto perchè colpita dalla mostra di fotografie d’epoca dedicata ad Alberto Maria De Agostini, il padre salesiano che fu un pioniere dell’esplorazione in Patagonia. Poi mi soffermo a sbirciare i libri in esposizione, divisi per categorie; ci sono quelli …

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Al padiglione del Cile, paese ospite al Salone del Libro 2013, Roberto Bolano e Pablo Neruda

Tagore e le notti pensose di maggio

Le notti di maggio possono essere pensose, sia perché inizia a far caldo e magari può risultare difficile prendere sonno, sia perché con l’arrivo della bella stagione si svegliano gli amori e allora… addio riposo! Il cervello (e soprattutto il cuore!) vanno a mille e le notti diventano dolcemente pensose. Di notti pensose di maggio scrive Tagore – più volte ricorre maggio nelle poesie del Premio Nobel per la letteratura 1913 . Il suo pensiero è dovuto al fatto che ha visto una donna che tutti chiamano Nera ma che per lui è, al contrario, luminosissima. Anzi, è nera come il fresco messaggio che porta con sé l’uragano estivo

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Tagore e le notti pensose di maggio

Buon San Valentino con una poesia di Wisława Szymborska

Alle amiche e agli amici di Booksblog mille auguri di buona festa degli innamorati . Bene o male tutti siamo stati innamorati una volta. E se oggi festeggiamo il patrono di coloro che si amano, possiamo anche allargare lo sguardo e dire che noi siamo perennemente innamorati, dei libri e della lettura almeno! I nostri auguri si traformano in poesia con i versi di Wisława Szymborska , Premio Nobel per la letteratura che ci lasciava poco più di un anno fa. Amore a prima vista Sono entrambi convinti che un sentimento improvviso li unì. È bella una tale certezza ma l’incertezza è più bella. Non conoscendosi, credono che non sia mai successo nulla fra loro. Ma che ne pensno le strade, le scale, i corridoi dove da tempo potevano incrociarsi? Vorrei chiedere loro se non ricordano un volta un faccia a faccia in qualche porta girevole? uno “scusi” nella ressa? un “ha sbagliato numero” nella cornetta? – ma conosco la risposta. No, non ricordano. Li stupirebbe molto sapere che già da parecchio tempo il caso giocava con loro. Non ancora pronto del tutto a mutarsi per loro in destino, li avvicinava, li allontanava, gli tagliava la strada e soffocando una risata con un salto si scansava. Vi furono segni, segnali, che importa se indecifrabili. Forse tre anni fa o lo scorso martedì una fogliolina volò via da una spalla a un’altra? Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto. Chissà, forse già la palla tra i cespugli dell’infanzia? Vi furono maniglie e campanelli su cui anzitempo un tocco si posava su un tocco. Valigie accostate nel

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Buon San Valentino con una poesia di Wisława Szymborska