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Romancing Miss Brontë, di Juliet Gael

Tra la fine del secolo dei lumi e l’inizio dell’Ottocento, favorito dal contesto storico (il liberalismo anglosassone e una serie di leggi avanguardistiche al punto da far arrossire la nostra epoca), la forma romanzo – meglio, il romanzo inglese – subisce un’imprevista impennata di presenze femminili. Tanto per citarne qualcuna: Jane Austen, Mary Shelley, George Elliot, Anna Radcliffe e le sorelle Brontë; tutte autrici di capolavori assoluti che, ognuno a modo proprio, sottolineano l’impegno letterario che le allontana dall’unico modo che avevano di vedere la donna, ossia a sgobbare in cucina. Ebbene, Juliet Gael, con il suo Romancing Miss Brontë (TEA), ne fa un ritratto umanissimo e ricostruisce il mito delle tre sorelle Brontë calandole nella loro quotidianità, in modo da descrivere come se la passavano tre ragazze dotate di una intelligente fuori del comune – che avrebbero scritto capolavori come Cime tempestose, Agnes Grey e Jane Eyre – nell’Inghilterra della…

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Romancing Miss Brontë, di Juliet Gael

La mano che teneva la mia, di Maggie O’ Farrell

Sbatte le palpebre e si sforza di guardare altrove…E’ come mettersi una maschera, guardare sott’acqua e vedere un altro mondo che, a quanto pare, a sua insaputa è sempre esistito, sotto una superficie piatta e imperscrutabile. Un mondo che brulica di vita, creature e significato. E’ uno strano baluginio quello che prende gli occhi di Ted, neo papà a cui spesso si sovrappongono alla vista scene di vita venute da chissà dove. Gli succede anche ora, in età adulta, come leggiamo in La mano che teneva la mia, dopo il trauma forte della nascita del piccolo Jonah, a cui si è deciso tardi a dare un nome, visto che il piccolo si stava portando via la vita della mamma, la sua Elina. Alla storia di Ted e Elina si sovrappone, nella narrazione di Maggie O’Farrell, quella della caparbia ventenne Lexie – Alexandra detta Sandra – ribattezzata così dall’eccentrico Innes, che va a fermarsi con la sua auto proprio davanti casa sua, al confine fra Devon e Cornovaglia, in un bel giorno degli anni ‘50 …

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La mano che teneva la mia, di Maggie O’ Farrell

Cinquanta sfumature di Grigio: un altro punto di vista

Chiedo scusa in partenza alle fan sfegatate, ma devo fare un appunto su Cinquanta Sfumature di Grigio di E.L. James . La ragione sta forse nelle aspettative gonfiate dal tamtam mediatico che ho percepito prima nella stampa americana e a seguire in quella nostrana. Ed è chiaro che prima o poi lo si doveva leggere questo libro per adulti in testa alle classifiche di vendita di mezzo mondo, che oramai vedi in mano tranquillamente a molte donne in metrò o sui treni come se fosse la Settimana Enigmistica; penso che il suo successo …

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Cinquanta sfumature di Grigio: un altro punto di vista

A Istanbul con libro-museo della memoria di Pamuk

Orhan Pamuk , celebre scrittore turco e premio nobel 2006 , già apparso numerose volte tra le righe di booksblog, ha deciso di dedicare ad una delle sue opere più famose, un intera istituzione a tema, ispirata a “Il museo dell’innocenza”, romantica epopea di Kémal, borghese di Istanbul dalla promettente carriera che, già promesso ad una donna del suo rango, si innamora della povera e giovanissima cugina Fuzun. Il loro amore contrariato e disperato affronterà innumerevoli prove sullo sfondo del Bosforo, a partire dagli anni ‘70 fino ai giorni nostri, e resterà legato ad una miriade di oggetti simbolici. Proprio a queste “preziose vestigia” è stato dedicato il Museo dell’innocenza , palazzo rosso di tre piani situato nel quartiere popolare di Cukurcuma , sulla riva europea della capitale turca, ed aperto il 28 aprile scorso. Un luogo unico, nel quale è possibile ripercorrere l’intera storia attraverso alcuni feticci. Perché le stanze sono un prolungamento del testo, pubblicato in Turchia nel 2006, dov’è diventato in breve tempo un best-seller, e poi tradotto in numerose altre lingue. Un posto che offre l’occasione di sbirciare nella scatola segreta conservata da Kémal per custodire tutto ciò che ricorda la sua amata e racchiudere l’intensa felicità della loro relazione. Tra orecchini spaiati a forma di farfalla, mollette per i capelli,

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A Istanbul con libro-museo della memoria di Pamuk