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Il profumo della ricca primavera in una poesia di Tagore

La primavera è sbocciata quest’anno. Tardi, quasi sul limitare dell’estate: ma c’è! La bellezza della natura, il suo rigoglio, la vita che nasce e rinasce ci rendono più lieti e le giornate sembrano trascorrere più felici. È quasi un invito a guardarsi intorno e a vedere quello che succede o che è successo: è un modo per andare ai ricordi e, allo stesso tempo, vivere il presente. Un po’ come suggerisce Rabindranath Tagore in una poesia tratta dalla raccolta Il Giardiniere . Il poeta si domanda chi leggerà un domani le sue poesie e, conscio che non potrà sapere chi sarà il suo lettore o la sua lettrice a distanza tempo, lo invita ad aprire le porte del proprio cuore per raccogliere i fiori della ricca primavera che lui vedeva quando scriveva e i suoi versi e di cui noi godiamo oggi nel leggerli. Chi sei tu, lettore, che leggerai le mie poesie tra cento anni? Non posso mandarti un solo fiore di questa ricca primavera, né darti un solo raggio d’oro delle nuvole che mi sovrastano. Apri le tue porte, guardati intorno. Nel tuo giardino in fiore cogli i fragranti ricordi dei fiori sbocciati cento anni fa. Nella gioia del tuo cuore che tu possa sentire la vivente gioia che cantò, in un mattino di primavera, mandando la sua voce lieta, attraverso cento anni. Foto | Xanetia via photopin cc Il profumo della ricca primavera in una poesia di Tagore

Esempio d’amor divino, una poesia di Gerard Manley Hopkins

Nelle nostre poesie per la domenica ci soffermiamo spesso sull’amore: del resto, quale altro sentimento umano è così potente? Le pagine delle poetesse e dei poeti sono piene di versi che inneggiano l’amore. A volte lo maledicono. C’è anche chi scrive dell’amore verso l’Altro e trasforma in lirica quella scelta d’amore che esclude tutte le altre. Esempio d’amor divino è una di queste poesie religiose. Autore è il gesuita Gerard Manley Hopkins (1844-1889), considerato il poeta religioso più intenso non solo del Regno Unito ma di tutta l’Europa dell’Ottocento. È ritenuto anche come uno dei poeti più “audacemente sperimentali” di tutta la letteratura anglosassone. Le sue poesie sono state pubblicate solo postume, nel 1918. In Italia è disponibile presso vari editori, tra cui Guanda. Esempio d’amor divino Ho voluto recarmi là dove le fonti non s’inaridiscono, in campi su cui la secca e sghemba grandina non s’abbatte, ma i gigli sparsamente fioriscono. Ho chiesto di vivere là dove gli uragani non si spingono, e la distesa verde s’inarca muta lungo le baie là dove il mare sconvolto non approda. Foto | Flickr Esempio d'amor divino, una poesia di Gerard Manley Hopkins

Un bacio e una poesia per la domenica

Achim von Arnim (1781-1831) esulta in questa sua poesia dal titolo Un bacio, di primo mattino : la giornata, per lui, è iniziata con un bacio dell’amata. C’è forse un modo migliore per risvegliarsi? Saremmo quasi tentati di dire che noi siamo più fortunati di von Arnim, in realtà: lui si è svegliato con il bacio dell’amato e noi, in più, abbiamo anche la gioia di questa sua poesia che ci mette di buon umore. Un bacio, di primo mattino È troppo chiaro perch’io dorma

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Un bacio e una poesia per la domenica

La divisione della gioia, di Italo Testa

Se si chiede a un poeta il significato di una poesia, allora vuol dire che il poeta non è stato bravo (o, se volete, che bravo non è stato il lettore). Lo stesso dicasi del perché una poesia piace o non piace: non ci sono motivi apparenti o, meglio, non è facile (né, forse, utile) dire/scrivere perché una poesia è piaciuta. Ho trovato molto belle le poesie di Italo Testa ne La divisione della gioia ( Transeuropa Edizioni ). La raccolta si snoda attraverso tre percorsi (cantieri, la divisione della gioia, confluenze), più un incipit e un explicit sempre in poesia. Trenta poesie che, come suggerisce il titolo, sono una sud-divisione della gioia: e la poesia – come la gioia – quando

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