Monthly Archives: Settembre 2013

Il bacio del pane, il nuovo romanzo di Carmine Abate

Il bacio del pane è il (bel) titolo del nuovo romanzo di Carmine Abate , che ha vinto il Campiello lo scorso anno con La collina del vento . Il titolo si riferisce all’usanza di baciare il pane, alimento che non va mai sprecato, come racconta il protagonista stesso del romanzo, Francesco: Mi sentii avvampare. Era più o meno lo stesso rimprovero di nonno Francì quando mi aveva visto dare un calcio a un panino con la Nutella che mi era caduto dalle mani: “Lo sai quanti sudori, quanti sacrifici, è costato questo panino?” […] Avevo ripreso il panino e, soffiata via la polvere, lo avevo baciato davanti al nonno ed ero andato a buttarlo nel secchio del pastone per il maiale. La fragranza del pane riempie il romanzo di Carmine Abate, come il pane fresco che ogni quindici giorni prepara la madre del protagonista, una delle poche donne del paese che ancora cuoceva il…

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L’antico Corano del Califfo Othmàn ibn Affàn

Un video con un libro fuori dal comune per età, dimensioni, peso ed altro. L’antico Corano del Califfo Othmàn ibn Affàn è un librone enorme, da maneggiare con cura quello che si ritrovano davanti i tre esperti del video, uno di quali, il lettore, afferma l’inesistenza nel testo di punteggiatura e vocali, confermandone l’evidente difficoltà di accesso. E chiedendo di vedere l’ultima pagina si incanta, per poi ritornare su alcuni dettagli poco comuni come il peso. Il testo non è infatti una versione tascabile, per utilizzare un eufemismo, dato che da solo pesa 80 kg , come un uomo di media altezza, ma il suo stato di conservazione rileverebbe dell’eccezione. Si tratterebbe infatti di una delle sei copie commissionate da Othmàn ibn Affàn , il terzo califfo dell’Islam, che regnò dal 644 al 656, stabilendo, secondo alcune fonti

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L’antico Corano del Califfo Othmàn ibn Affàn

Arriva il nuovo libro di Silvia Avallone, Marina Bellezza

Dopo il successo editoriale di Acciaio, ritorna la giovane scrittrice con un nuovo romanzo ambientato in Piemonte; protagonista la storia tra Marina e Andrea, epopea di un amore infinito ai tempi della crisi. L’abbiamo conosciuta con Acciaio, il suo primo romanzo pubblicato nel 2010 e presto divenuto un caso editoriale con tanto di traduzione in 22 lingue (e seconda posizione al Premio Strega); ora Silvia Avallone ritorna nelle librerie con un nuovo romanzo, dal titolo Marina Bellezza (Rizzoli, 18,50 euro, uscita il 18 settembre 2013). Al centro della storia, la complessa relazione tra due giovani al tempo della crisi; da una parte Marina , 22 anni e un talento formidabile per il canto, dall’altra Andrea , spirito libero e simbolo del ritorno alle radici, oltre che del recupero di valori fino a poco tempo fa snobbatissimi dai venti/trentenni. Due caratteri inaspettatamente saldi, in un periodo storico ed economico che ha il centro basculante nella precarietà in tutti gli aspetti dell’esistenza; entrambi si ostinano nel perseguire il progetto, il proprio ideale di “successo”. E

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Temporale di mietitura, una poesia di Conrad Ferdinand Meyer

In questa penultima domenica estiva del 2013 il pensiero va alle belle giornate dell’estate, e, in particolare, a quelle in cui sembrava che stesse lì lì per piovere e invece poi il sole è tornato a splendere. Lo scrittore svizzero Conrad Ferdinand Meyer (1825-1898) racconta di uno di questi temporali estivi. Da buon appartenente alla corrente letteraria del realismo (“rappresentazione di situazioni, ambienti, epoche su carta in modo tale da renderli reali a chi legge, e da favorire l’individuazione da parte del lettore di contesti reali”, dice Wikipedia) descrive un temporale del tempo della mietitura ma, più ancora, la sua poesia è un inno al desiderio amoroso. Quasi un amore immerso in una dimensione che tutto avvolge, con gli elementi rappresentanti (i covoni d’oro del grano, la vampa ardente dell’estate) che diventano simboli dell’amore stesso, amore che trova la sua massima esaltazione in quella ragazza piena di gioia e “dai capelli disfatti”. Temporale di mietitura Un lampo inatteso. La carretta vacilla. Sotto i covoni ammassati, all’improvviso, schizzano ragazze, che si gettano urlando nella notte. Un altro lampo. Su un covone d’oro troneggia una ragazza insolente, che non s’è lasciata cacciare: ha la nuca sferzata dai capelli disfatti. Alza un bicchiere colmo a braccio teso e nudo, si direbbe che brindi alla vampa ardente che l’attornia, e lo vuota d’un sorso. Poi lo getta lontano nel buio e se ne scappa a sua volta. Ancora un lampo. Due cavalli neri s’impennano. Schiocca la frusta. Si mettono al tiro. Nient’altro. Temporale di mietitura, una poesia di Conrad Ferdinand Meyer