L’ultimo inverno, di Paul Harding

Mentre moriva, George Crosby ricordò molte cose, ma in un ordine che non riusciva a controllare. Rivedere la sua vita e stilarne l’inventario, come immaginava che chiunque facesse nei suoi ultimi giorni, voleva dire trovarsi di fronte una massa in continuo movimento, le tessere di un mosaico che ruotava e si riconfigurava di continuo in fasce di colore sempre riconoscibili, elementi familiari, unità molecolari, correnti intime ma al contempo svincolate dalla sua volontà, pronte a mostrargli un’identità differente ogni volta che tentava di mettere un punto fermo Un libro scritto meravigliosamente, vincitore – a sorpresa – del Pulitzer 2010, questo “L’ultimo inverno” di Paul Harding. Il libro, mi fa piacere sottolinearlo, era stato pubblicato da una piccola casa editrice indipendente, in America, …

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