Stranieri alla terra, di Filippo Tuena
Filippo Tuena (Premio Bagutta 2006 con Le variazioni di Reinach ; Premio Viareggio 2007 con Ultimo parallelo ) pubblica per Nutrimenti (casa editrice per la quale dirige la collana Tusitala che si occupa di “esplorazioni, misteri, resoconti di viaggi, biografie, narrativa di avventura”) un bel romanzo dal titolo Stranieri alla terra . Si tratta di un romanzo bipartito e autobiografico. Bipartito perché è diviso in due parti: la prima ( Nomi e destini ) è incentrata su alcuni personaggi vicini alla poetica di Tuena (Hemingway, Gericualt, il generale Jackson, il trombettista Bix Beiderbecke) e la seconda ( Lo scrittore è un avventuriero innamorato ) è più autobiografica, con la metafora del viaggio che la fa da padrone. Di Stranieri alla terra – scritto con stili e registri diversi – dice lo stesso autore: I brani riuniti in questo libro rappresentano il mio lavoro sulla scrittura in questi anni di apparente silenzio o di disinteresse per la sua condivisione. Se li pubblico è perché quel sentimento s’è attenuato sostituendosi a esso il desiderio di mettersi alla prova. Rappresentano altresì una privata riflessione sul mestiere del narrare e sulle infinite possibilità di svolgerlo. La lettura è avvincente e stimolante. Tra i vari argomenti affrontati da Tuena, pongo l’accento su uno in particolare: il rapporto tra lettore e libro, tra lettore e scrittore e tra scrittore e libro. riferendosi a un episodio dell’Odissea (Odisseo che “ascolta dal cantore Demodoco la sua propria vicenda sotto le…
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