Ascanio Celestini a Libri Come: Come le storie

Libri Come , festa del libro e della lettura (a Roma presso l’auditorium Parco della musica dall’1 al 10 aprile), vuole distinguersi dagli eventi soliti sull’editoria proponendo un punto di vista nuovo. Il “come” del libro, appunto, cioè il lavoro che c’è dietro: dal metodo di lavoro dello scrittore a quello delle tante figure che ruotano attorno all’editoria. Per fare questo per dieci giorni si organizzano incontri, conversazioni, tavole rotonde e, da quest’anno, anche laboratori con professionisti del settore su argomenti quali editing, promozione, talent scouting e molto altro. Agli scrittori viene chiesto di raccontare il loro modo di lavorare, di svelare cioè ai lettori i segreti del mestiere. Ieri sera sul palco è salito Ascanio Celestini , regalando a tutti i presenti novanta minuti circa di poesia, divertimento, stupore e costernazione. In che modo nascono le storie di Celestini? La risposta è semplice e infatti, quasi sempre, la semplicità è la forma in cui si palesa la genialità. Il nucleo dei suoi racconti lo trae chiacchierando con le persone che incontra, perché “le interviste, dice, sono l’unico modo che abbiamo oggi di restituire tempo all’oralità.” Lo spettacolo si apre con la registrazione audio di una donna che racconta della sua giovinezza trascorsa come bambinaia in una famiglia e, in particolare, delle due ore di libertà che aveva e che trascorreva camminando per un’ora in linea retta in una direzione e per il restante tempo nella direzione opposta…

Vedi il seguito qui:
Ascanio Celestini a Libri Come: Come le storie

Il paese di Dio, di Percival Everett

Polvere e cattivo odore. Si ha quasi la bocca impastata di polvere e si percepisce il cattivo odore di persone non lavate non leggere il romanzo Il paese di Dio di Percival Everett da poco in libreria per Nutrimenti . Everett ambienta il suo romanzo nel selvaggio West e ne esaspera, in maniera parodistica, gli aspetti salienti a tutti ben noti per la serie di film western, creando, così un testo accattivante che chiede di essere letto e che rende palpabile l’aria che nel West di respirava. La storia è abbastanza semplice: dei banditi assaltano una fattoria, mettono a ferro e fuoco tutto, rapiscono la fattrice e uccidono finanche il cane (elemento questo che ritorna nella storia). Si salva solo il capo famiglia, Curt Marder, che va alla ricerca della sua bella. Per cercare di fare in fretta, assolda il braccatore Bubba, un nero. Alla compagnia si unisce Jake, un adolescente fuori dalla norma. Percival Everett è un maestro nel capovolgere quella che sembra la normalità delle cose (si pensi, per esempio, a Non sono Sidney Poitier in cui il protagonista si chiama con una negazione – Non sono Sidney Poitier, appunto – che costringe il …

Vai qui e leggi il resto:
Il paese di Dio, di Percival Everett

Commiato su Segnale Zero

Amici lettori, è con piacere che segnaliamo un post sul sito dell’amico Piero, che ci ha veramente emozionato… se vi viene in mente di capire come mai alcuni blog sono molto visitati e come mai alcuni lo sono di meno, occorre sempre fare un passo indietro e pensare agli albori del web: la qualità dei contenuti è davvero il “fondamento” di Internet, ed il blog Segnale Zero si merita davvero una visita per lo spessore delle cose che i ragazzi vi scrivono.

Buona lettura.

Marilù e i cinque sensi, di Carlo Scataglini

Marilù è una bella bimba dalla faccia tondetta e le guance rosate, che il giorno del suo compleanno, attraversando il bosco, si imbatte in…un occhio! Cosa ci fa un occhio, tutto solo nel bosco? Gli occhi guardano ovunque e non hanno bisogno di niente per vagare dove vogliono, si sa, però per Marilù quella è proprio una faccenda ben strana. D’altronde quest’occhio è anche abbastanza presuntuoso, perchè si crede il più indispensabile di tutti i sensi. La cosa fa molto arrabbiare anche un orecchio che Marilù incontra continuando a camminare. “Ma chi si crede di essere? Va in giro a dire che lui è il più importante, che può fare tutto da solo, ma quando mai? Basta spegnere la luce o che il sole tramonti – le dice l’orecchio solitario – . Se arriva il buio, cosa può mai fare l’occhio?” D’altronde naso e bocca pensano di essere ancora meglio, quando – guarda caso – li incontra fra gli alberi. In effetti, come si può sentire quanto sia buono il pane senza la bocca, o riconoscere una rosa fra mille fiori, senza il naso? E il tatto? Per caso occhio e orecchio “sono capaci id sentire quant’è bello ricevere una carezza sul viso oppure di provare il piacere di camminare a piedi nudi sulla sabbia morbida e calda? Marilù è confusa, e decide di consigliarsi col suo albero preferito, che in forma di filastrocche le spiegherà volta per volta il ruolo di tutti i sensi, e il segreto per capire quanto tutti loro siano importanti per vivere felicemente. Carlo

Vedi l’articolo originale:
Marilù e i cinque sensi, di Carlo Scataglini