Tag Archives: classici

Barbara di Jacques Prévert secondo Lucio Curatozzolo

Sottili le sillabe che si incatenano come amorose reliquie di un dolore antico e rinnovato, di una commozione che solo la bellezza e il suo improvviso svanire a causa della più crudele delle ingiustizie, sonore e mute come solo le parole di Jacques Prévert , quando ascoltavo rapita come Barbara , una lingua che non era mia, ma che in fondo lo era per una scelta del caso, per un amore del suono. […] Ricordati quel giorno ad ogni costo, non lo dimenticare. Un uomo si era rifugiato sotto un portico e ha gridato il tuo nome: -Barbara!- E sei corsa incontro a lui sotto la pioggia, grondante, rapita, rasserenata, e ti sei gettata tra le sue braccia Ricordati questo Barbara. […] Ho ascoltato con ogni singola estensione del mio corpo, ripercorso nelle sere d’autunno, i rivoli freschi di pioggia che colavano abbondanti dall’impermeabile intriso di un’acqua salvifica, mentre sapevo di non capire, istupidita dalla stanchezza della giornata, ciò che davvero stava accadendo, e quando la magia si è lentamente trasformata per lasciar posto alla preoccupazione, ho guardato svanire lentamente quella sottile linea d’ombra, che le note di Claude Debussy ritracciano evanescente. […] Piove senza sosta su Brest, come pioveva allora, ma non è più la stessa cosa e tutto è crollato e una pioggia di lutti terribili e desolata, non c’è nemmeno più la tempesta di ferro, di fuoco, d’acciaio, di sangue, soltanto di nuvole che crepano come cani. […] Via | youtube.com Barbara di Jacques Prévert secondo Lucio Curatozzolo

La linea d’ombra di Joseph Conrad

E’ la “storia di tutte le storie”, il viaggio di formazione per eccellenza quello che intraprende il giovane protagonista de La Linea d’Ombra di Joseph Conrad , sul limitare della “prima vera età della coscienza”: Solo i giovani hanno di questi momenti. Non parlo dei giovanissimi. No, I giovanissimi, per essere esatti, non hanno momenti. E’ il privilegio della prima gioventù di vivere in anticipo sui propri giorni, in tutta una bella continuità di speranze che non conosce pause né introspezioni. Uno chiude dietro a sé il piccolo cancello della mera fanciullezza ed entra in un giardino incantato. Là perfino le ombre splendono di promesse. Ogni svolta del sentiero ha una sua seduzione. E non perché sia una terra ignota. Si sa bene che tutta l’umanità ha percorso quella strada. Ma si è attratti dall’incanto dell’esperienza universale da cui ci si attende di trovare una sensazione singolare o personale: un po’ di se stessi. Si va avanti, allegri e frementi, riconoscendo le orme di chi ci ha preceduto, accogliendo il bene e il male insieme – le rose e le spine, come si dice – la variopinta sorte comune che offre tante possibilità a chi le merita o, forse, a chi ha fortuna. Sì. Uno va avanti. E il tempo pure va avanti, finché ci si scorge di fronte una linea…

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La linea d’ombra di Joseph Conrad

La linea d’ombra di Joseph Conrad

E’ la “storia di tutte le storie”, il viaggio di formazione per eccellenza quello che intraprende il giovane protagonista de La Linea d’Ombra di Joseph Conrad , sul limitare della “prima vera età della coscienza”: Solo i giovani hanno di questi momenti. Non parlo dei giovanissimi. No, I giovanissimi, per essere esatti, non hanno momenti. E’ il privilegio della prima gioventù di vivere in anticipo sui propri giorni, in tutta una bella continuità di speranze che non conosce pause né introspezioni. Uno chiude dietro a sé il piccolo cancello della mera fanciullezza ed entra in un giardino incantato. Là perfino le ombre splendono di promesse. Ogni svolta del sentiero ha una sua seduzione. E non perché sia una terra ignota. Si sa bene che tutta l’umanità ha percorso quella strada. Ma si è attratti dall’incanto dell’esperienza universale da cui ci si attende di …

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Un’attesa al confine del mondo: Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati

Dino Buzzati era lì sulla muraglia del suo Deserto dei Tartari , in perenne attesa di un’invasione che ha il sapore del mito e solo l’alone di un ricordo ancora da vivere: Vennero allora improvvisamente alla mente di Drogo pensieri di un mondo desiderabile e lontano, un palazzo per esempio sulla riva di un mare, in una molle notte d’estate, graziose creature sedute vicino, ascoltare musiche, immagini di felicità che la giovinezza permetteva di meditare impunemente, e intanto l’orlo estremo del mare a levante farsi nitido e nero, cominciando quel cielo a impallidire per l’alba sopravveniente. E poter …

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