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"Italian Noir": un brivido italico!

E’ noir e parla italiano. Si tratta di una raccolta, di un “distillato di tensione in versione italiota”, di un’antologia insomma, ma non non stiamo parlando di glorie ultra consolidate (e spesso sclerotizzate) del panorama letterario nazionale, bensì di di giovani autori dalla penna ardentemente affilata. Un libro che contiene 37 racconti nati “dall’inarrestabile e contagiosa passione dell’Associazione Culturale I Sogni di Carmilla ” per “l’oscura parola”. Una parabola che attraversa tutte le declinazioni del genere, dalle detective stories ai pulp a tinte forti, passando per le cornici più tradizionali di polizieschi e gialli, con un velo di amara ironia che dona unità nella differenza all’insieme. L’operazione curata da Gisella Calabrese e Giuseppe Mallozzi, riempie una lacuna che rimonta ad un’importante tradizione, perché, oltre il dibattito sull’esistenza o meno di un “genere giallo del bel paese”, quello che emerge è un’estrema vitalità, una ricchezza di storie che non solo non attendono altro che essere raccontate, ma accolgono nei loro più reconditi corridoi, vere e proprie miniere di derivazioni pronte a partorire ulteriori declinazioni narrative. Tanti i partecipanti, ne abbiamo contati ben 37, altrettanti “gli spezzoni di vita” racchiusi dietro il

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"Torre di controllo" di Giuseppe Foderaro

“Torre di controllo” di Giuseppe Foderaro per la Sangel Edizioni è un concentrato di nebbie stranianti che segna l’esordio dell’investigatore assicurativo Sauro Badalamenti, già giunto alla sua seconda edizione. Il “nostro eroe” si trova in quel di Piazza de Angeli a Milano, poi la deflagrazione che squarcia lo stabilimento della Coop in Via Benadir. Potrebbe essere un caso come tanti altri, tragica fatalità o dolosa premeditazione, uno di quei brutti affari da dimenticare nello spazio di una bella cenetta casalinga. E invece no. Perché è una fabbrica clandestina di fuochi d’artificio a scoppiare con un bilancio di morti che si avvicina alla strage. E non è tutto, uno dei cadaveri sfigurati di donne porta con se un segreto rilegato …

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"Torre di controllo" di Giuseppe Foderaro

"Nero Imperfetto" di Ferdinando Pastori

Nero imperfetto. Centonovantadue pagine di galleggiamento in un’atmosfera caustica, struggente e crudele come una malattia grave ma lenta, un solo fiume di parole tremendamente reali che si attacca come un peso nelle tasche del lettore, una specie di pietra appiccicosa e sgradevole che non chiede altro che essere ascoltata. Nero imperfetto è un libro strano, in seconda persona. Tra gli spazi bianchi ci sono le vicende di Fabio, ex-poliziotto narcolettico e autodistruttivo che è passato “all’altra sponda”, quella sbagliata probabilmente. Si potrebbe pensare che soffra per il suicidio della moglie, ma le cose sono più complicate perché la donna che si è uccisa aspettava un figlio che l’autopsia ha rivelato non essere suo. Fin qui nient’altro che una brutta storia, se non fosse che ci si aggiunge un altro omicidio, quello della sorella Anna, una drogata con la quale non parla da anni. E neanche qui ci sarebbe molto da argomentare, se non fosse che Salparov, uno spacciatore Bulgaro davvero poco raccomandabile, vuole sapere che fine abbiano fatto gli otto chili di cocaina che Anna aveva in custodia. E il compito di ritrovarli viene affidato proprio a Fabio, che potrebbe approfittarne per vendicare il “sangue del suo sangue”, se non avesse già capito che, nella solitudine che lo avvolge, è meglio pensare alla propria pellaccia e che in fondo “gli affari sono affari” tanto: Solo chi è già morto non ha paura di morire. Nero Imperfetto, il nuovo romanzo di Ferdinando Pastori (per la collana Narrativa tascabile delle Edizioni Clandestine ) sarà presentato il prossimo 12 novembre in occasione della Rassegna della Microeditoria di Chiari. Via | thrillerpages.blogspot.com “Nero Imperfetto” di Ferdinando Pastori

Il giallo italiano esiste oppure no?

Se esista o meno il giallo italiano come genere indipendente è ben più che un interrogativo, è una coltellata. Nel senso che una volta che l’hai ricevuta non puoi fare finta di niente! Resta da capire, se e quanto si possa andare a fondo nella ricerca di una risposta e da analizzare, quanto questo bisogno di definizione sia radicato in una specie di “complesso di inferiorità” nutrito da anni di eccessi esterofili. Se l’immaginario collettivo anche televisivo ritorna ai mostri di casa nostra (mi viene in mente Il Mostro di Firenze trasmessa su FoxCrime a fine 2009, una delle miniserie a mio parere più interessanti …

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