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Il fenomeno Manuele Madalon: spopola in rete il finto scrittore che smaschera l’editoria italiana

Lunedì scorso, giornata finale del Salone del Libro di Torino 2011 , il fantasma di Manuele Madalon ha seminato il panico al Lingotto, rivelando l a faccia più grottesca e insulsa del mondo intellettuale italiano (e non solo), quella che, per paura di dimostrarsi ignorante – in questo caso la colpa sarebbe stata l’ignoranza di uno scrittore inesistente – preferisce proferire discorsi a vanvera, vere e proprie supercazzole degne del miglior conte Mascetti, strisciando letteralmente sui vetri fino a schiantarsi in nel mare del Ridicolo. L’arte di inventare scrittori e di buggerare i critici, il pubblico e gli addetti ai lavori, in realtà, non è certo arte inedita, neppure al Salone di Torino, che proprio questa domenica aveva già vissuto un fenomeno del genere grazie al flashmob della Rete dei redattori Precari che, per attirare l’attenzione del pubblico, si era inventata un libro pro-precarietà con tanto di autore, di casa editrice e di contestazioni, tutto rigorosamente falso, ovviamente. Ma entriamo più nei dettagli di questa geniale operazione situazionista. Tutto nasce da un’idea di un gruppo di studenti di Ingegneria del Cinema del Politecnico di Torino che hanno ideato il libro, dal titolo l’Implosione , e la biografia della propria creatura e che, dopo averle trovato un volto nella faccia messa a disposizione da Gabriele Madala, studente del Master in giornalismo dell’Università di Torino, l’hanno mandata nel mondo. In particolare la breve ma incredibile vita del supposto Manuele Madalon si è svolta tra gli stand e gli eventi del Salone del Libro di Torino e, soprattutto, tra…

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Dieci gay che salvano l’Italia oggi, di Daniela Gambino

La casa editrice Laurana ha una nuova collana: “Dieci!” che ha come idea quella di “selezionare dieci persone o cose o fatti o valori che ancora tengono, mentre tutto il resto sembra andare a rotoli”. Più che biografie, si sono ritratti che ruotano su singoli episodi delle vite dei protagonisti. In quest’ottica vede la luce il libro di Daniela Gambino dal titolo 10 gay che salvano l’Italia oggi , con introduzione di Matteo B. Bianchi . Il libro uscirà venerdì prossimo, 20 maggio, ma ne parliamo oggi si celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia . I dieci di cui s i parla nel libro sono (in ordine di apparizione) Nichi Vendola , Tiziano Ferro , Nino Gennaro , Aldo Busi , Leo Gullotta , Rosario Crocetta , Anna Paola Concia , Titti De Simone , Franco Grillini e Gianni Vattimo . Scrive Matteo B. Bianchi nell’introduzione: Daniela Gambino ha scritto un testo strano, inclassificabile, che è tanto sociale quanto personale: il ritratto di dieci personaggi che per la cultura e la comunità GLBT [=Gay, Lesbica, Bisessuale e Transessuale] italiana hanno fatto e continuano a fare qualcosa, filtrato dallo sguardo appassionato e focoso di una scrittrice e giornalista atipica. Queste figure sono raccontate alla sua maniera, mischiando cenni biografici e considerazioni personali. Quella che ne viene fuori è una geografia culturale frammentata ma vivace: dieci importanti esempi, dieci esperienze singolari di sofferenza e di autoaffermazione, …

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Il mullah Omar, di Massimo Fini: la contestata biografia di un terrorista

Chi conosce l’inconfondibile stile di Massimo Fini , chi è abituato a leggere i suoi pezzi, sa bene con quanta precisione egli sia capace di delineare l’esatta dimensione delle contraddizioni del mondo occidentale. Lo ha sempre fatto, con rigore e onestà intellettuale invidiabili e quasi insuperati in Italia, sia su quotidiani e riviste – memorabili i suoi pezzi sull’Europeo – sia nei suoi numerosi pamphlet. Non è certo sorprendente, dunque, che l’autore abbia scelto di dedicare questo suo ultimo pamphlet, pubblicato neanche un mese fa da Marsilio, a un “indifendibile” come il mullah Omar, una figura tanto misteriosa quanto aprioristicamente e unanimemente condannata dal mondo occidentale, che lo ha sigillato sotto l’etichetta incontrovertibile di terrorista. Eppure Massimo Fini, che contro le etichette incontrovertibili e gli stampini da “anima bella” si è sempre scagliato, ci prova e, raccontando la storia di questo personaggio molto particolare, “riservato e di poche parole, timido, quasi umile”, molto lontano dalle figure dei leader occidentali – arroganti e lontani anni luce dalla realtà – prova a scardinare ancora una volta i battenti arrugginiti del benpensantismo…

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Come bighellonate in libreria?

C’è chi parte come un treno teso solo al soddisfacimento dell’obiettivo finale. Chi si fa attrarre dai particolari delle copertine adocchiati da lontano. Chi si affida al libraio come un oracolo, perchè ha voglia di leggere “qualcosa sui vampiri, che tizio e caio mi sono tanto piaciuti, avete qualcosa di simile?”.Prendo spunto da un articolo carino apparso su Giornalettismo , sullo “stile” con cui ognuno di noi gira in libreria: C’è gente, che non ha mai imparato a vivere, che va in libreria come va in giro per il mondo, o come va in bicicletta: con un obbiettivo e con spirito agonistico, trasformando una passione che già la tiranneggia in un lavoro forzato.

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