Il libro nero dei colori, tatto e olfatto per esplorare il mondo

Riuscire a rendere “la sensazione” che ti dà il rosso quando ti colpisce lo sguardo, quasi fosse un sapore. O il profumo del verde. Il mondo visibile agli occhi viene tradotto rendendolo tangibile agli altri sensi nel Libro nero dei colori , edito da Gallucci (libro più illustrato migliore del 2008, secondo il NY Times). “Il libro nero dei colori e’ uno sguardo su un mondo dove si puo’ vedere con il tatto, con l’udito e con l’olfatto che possiamo scoprire con l’aiuto dei ciechi che nel buio hanno imparato a vivere”, scrive Mauro Marcantoni, coeditore e direttore di Tsm (Trentino School of Management). Il testo, firmato dalle venezuelane Menena Cottin e Rosana Faria (illustratrice), racconta la storia del bimbo non vedente Tommaso, ed è scritto anche in braille. Perchè il “nero” non è un non-colore, ma un colore che li assorbe tutti, e il mondo di Tommaso non è affatto sbiadito o triste. Ci insegnerà lui il modo di apprezzarlo, anche ad occhi chiusi. M. Cottin, R. Faria (ill) Il libro nero dei colori Gallucci ed. 16.50 euro Il libro nero dei colori, tatto e olfatto per esplorare il mondo

Il libro nero dei colori, tatto e olfatto per esplorare il mondo

Riuscire a rendere “la sensazione” che ti dà il rosso quando ti colpisce lo sguardo, quasi fosse un sapore. O il profumo del verde. Il mondo visibile agli occhi viene tradotto rendendolo tangibile agli altri sensi nel Libro nero dei colori , edito da Gallucci (libro più illustrato migliore del 2008, secondo il NY Times). “Il libro nero dei colori e’ uno sguardo su un mondo dove si puo’ vedere con il tatto, con l’udito e con l’olfatto che possiamo scoprire con l’aiuto dei ciechi che nel buio hanno imparato a vivere”, scrive Mauro Marcantoni, coeditore e direttore di Tsm (Trentino School of Management). Il testo, firmato dalle venezuelane Menena Cottin e Rosana Faria (illustratrice), racconta la storia del bimbo non vedente Tommaso, ed è scritto anche in braille. Perchè il “nero” non è un non-colore, ma un colore che li assorbe tutti, e il mondo di Tommaso non è affatto sbiadito o triste. Ci insegnerà lui il modo di apprezzarlo, anche ad occhi chiusi. M

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Piccoli-Grandi miracoli del/nel cammino di Santiago, di Fiorenzo Zerbetto

non tentarmi più, dio della fatica…non tentarmi più, dio della banalità (…) (Preghiera del pellegrino) Un pellegrino ordinario sul Cammino di Santiago che viaggia con taccuino e lapis in mano, e zaino in spalla. Vesciche ai piedi a fine giornata (”liberarsi dalle pedule al rifugio/diviene un piacere raffinato e totale” – Sacri piedi ), l’occhio si sofferma sulle lapidi lungo la strada “che ricordano vite spente” mentre e il cuore si apre all’incontro con gli altri sul sentiero dove non passano mantelli di porporati, ma solo scarpe consumate che non si stancano di andare. Pur non avendo fatto questo tipo di esperienza – che tuttavia mi ha sempre incuriosito per i tanti racconti degli amici – ho letto con piacere le brevi composizioni di Fiorenzo Zerbetto dedicate a quest’avventura durante la quale si procede “su sentieri millenari/tracciati e battuti da Pellegrini/mossi da forza alta e altra”, tracciata da orme che ci hanno preceduti “disponibili al sibilo dei venti” ( Orme ) Si procede a fine giornata immersi in Gesti d’altri tempi (lavare calzini e biancheria/fregando col sapone sotto l’acqua fredda/è rito obbligato per tutti/appena giunto al rifugio) mentre “ennesimo-inequivoco-segno/di concreta egualità sociale/le vesciche compaiono-ineluttabili). E poi gli incontri tra pellegrini, spesso solo per il tempo d’un caffè al bar (Sì. Comunicare), e ti rendi conto che riaffiora la tua fede, se “passo dopo passo/meraviglia dopo meraviglia/non sono mai solo…nè forse lo sono altrove”. Così diventi leggero, tanto leggero che “il peso dello zaino…”vnon riesce a “tenere a terra/la gioia”. F. Zerbetto Piccoli-Grandi miracoli del/nel cammino di Santiago Panda ed. 12 euro Piccoli-Grandi miracoli del/nel cammino di Santiago, di Fiorenzo Zerbetto

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