Dal Salone del Libro di Torino 2011: una piccola considerazione sulla prima mezza giornata

Come la maggior parte di voi ben sapranno, si è aperta oggi la 24esima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, uno degli eventi focali dell’intero anno editoriale italiano che raggruppa centinaia di espositori e richiama invariabilmente migliaia di visitatori. In linea di massima esistono due modi per parlare di questa prima giornata del Salone. Il primo è parlare dei numeri, citare l’incredibile tasso di biodiversità che emerge dalla lunghissima lista degli espositori, presentare il consueto, e ormai desueto paradosso, che emerge confrontando le statistiche riguardanti la lettura in Italia con il brulicante esercito di visitatori, dalle fila sempre più compatte, o ancora, enumerare la varietà meravigliosa di eventi di ogni tipo, come al solito più di un migliaio. Questo però lo potete leggere dovunque, basta una semplice ricerca su google, per trovare centinaia di articoli, commenti, cronache, rilanci di agenzia. Io però, arrivando tardi e non avendo alcuna eclatante notizia da comunicare che altri non abbiano fatto prima di me, vorrei condividere una piccola considerazione. Si tratta di una considerazione abbastanza scontata, ma, personalmente, ogni volta che mi ci trovo a fare i conti mi terrorizza, quasi fosse una scheggia impazzita di granata che mi minaccia la giugulare: sto parlando dell’evidente e ormai credo insovvertibile supremazia del marketing sul discorso letterario. Uno dei sintomi più …

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Dal Salone del Libro di Torino 2011: una piccola considerazione sulla prima mezza giornata

– "I pericoli dell’occultismo" di Franz Hartmann

Nella rubrica d’autore “Riflessioni Teosofiche” di Patrizia Moschin Calvi: “I pericoli dell’occultismo” di Franz Hartmann

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– "I pericoli dell’occultismo" di Franz Hartmann

Il suono del respiro e della preghiera, di Tahmima Anam

È in libreria, per i tipi della Garzanti , il romanzo di Tahmima Anam Il suono del respiro e della preghiera . Il titolo italiano è molto evocativo ed è una interpretazione di tutto il libro, forse solo un po’ troppo lungo. In originale il titolo, infatti, è The Good Muslim . La storia di Maya, giovane medico bengalese si intreccia con le vicende storiche del paese che pare scivolare in una deriva integralista frutto non tanto e non solo dell’affermazione di partiti nazionalisti alla guida del paese – ricordiamo uno dei maggiormente popolati della terra –, quanto, piuttosto per la sempre più marcata disaffezione per vita pubblica, l’impegno sociale, le rivendicazioni. Il Bangladesh si stacca dal Pakistan nel 1971 e inizia un processo di rinnovamento che cerca di strappare alla miseria gli abitanti di un paese che porta in sé i semi della catastrofe umanitaria. Vasto poco più di un terzo dell’Italia con una popolazione doppia e una densità fra le più alte al mondo, il Bangladesh è un enorme delta di terre basse che durante i monsoni vengono puntualmente sommerse. La protagonista, Maya, torna a casa dopo un periodo di lavoro all’estero per rendersi utile alle donne, per promuovere iniziative volte a restituire dignità alle donne attraverso l’istruzione e l’informazione. La frizione fra le sue idee e quelle socialmente diffuse Maya la sperimenta nella propria famiglia dove il fratello si dà ad una vita improntata al più rigido fanatismo religioso. Tredici anni. Il paese dei sogni che non si erano avverati aveva tredici anni. Pochi, si sarebbe detto, eppure in quel tempo la nazione aveva schierato e ritirato i carri armati dalle strade. Aveva eletto i suoi leader. Aveva assassinato…

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Il suono del respiro e della preghiera, di Tahmima Anam

Il libro nero dei colori, tatto e olfatto per esplorare il mondo

Riuscire a rendere “la sensazione” che ti dà il rosso quando ti colpisce lo sguardo, quasi fosse un sapore. O il profumo del verde. Il mondo visibile agli occhi viene tradotto rendendolo tangibile agli altri sensi nel Libro nero dei colori , edito da Gallucci (libro più illustrato migliore del 2008, secondo il NY Times). “Il libro nero dei colori e’ uno sguardo su un mondo dove si puo’ vedere con il tatto, con l’udito e con l’olfatto che possiamo scoprire con l’aiuto dei ciechi che nel buio hanno imparato a

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