Intervista con Sarah Blake, l’autrice de L’ultima Lettera

L’ultima Lettera è il romanzo di Sarah blake pubblicato da Mondadori e uscito in Italia da un paio di settimane; Booksblog è andato a intervistare la simpatica scrittrice, nata a New York, ma di casa a Washington con marito e due figli. L’Ultima Lettera è ambientato nel 1940, durante il secondo conflitto mondiale e narra la vicenda dei destini di tre donne, collegati grazie a una lettera. Ricco di riferimenti storici, questo romanzo è un mix di ricerca e di fiction; una delle protagoniste, Frankie, è corrispondente di guerra di base a Londra; un’altra, Emma, nell’America non ancora in guerra, ascolta alla radio i report di Frankie, che poi spingeranno suo marito Will (un medico) a partire per rendersi utile in qualche modo; terza e non meno importante protagonista ai fini della storia è Iris, che lavora all’ufficio postale e gestisce il flusso di lettere tra Will e Emma. Il titolo originale dell’opera è The Postmistress, e il libro è stato a lungo in testa alle classifiche del New York Times; ecco cosa abbiamo chiesto a Sarah in occasione del nostro incontro milanese, ed ecco cosa ci ha risposto: D – Come mai hai scelto proprio il periodo storico dei primi anni della Seconda Guerra Mondiale? R – L’idea di…

Leggi qui il resto:
Intervista con Sarah Blake, l’autrice de L’ultima Lettera

Parole di Lulù. Un libro di parole e immagini per la figlia di Niccolò Fabi

Vicino a Roma c’e’ una campagna che sembra un paradiso, e c’era una giornata di sole caldo e anche quando e’ calata la notte c’era la temperatura che invita a vivere, a stare all’aria, ad abbracciarsi, perfino a ballare. C’ero anche io li’ quel giorno, esattamente nel punto in cui l’assurdo coincide con l’impegno e la vita non ha ragione di proseguire ma chiede e impone di proseguire . 30.08.2010 – Immagini e parole di Lulù . Esce oggi in libreria per i tipi Kowalski, con questo titolo…

Vedi il contenuto originale:
Parole di Lulù. Un libro di parole e immagini per la figlia di Niccolò Fabi

Una vita low cost, di Marco Mengoli

E’ una delizia questo “reality book” sul vivere low cost, firmato da un autore satirico italiano, Marco Mengoli, che ci fa sorridere con le sue peripezie da “peones” alla ricerca del vivere economico. Una versione all’italiana, insomma, della moda del risparmio a tutti i costi, che è una sorta di resoconto di viaggio nell’Utopia di una vita a basso prezzo. Si parte dai bar, ovviamente. Perchè se vuoi vivere azzerando o quasi le spese, proprio dalla colazione devi partire (farla a casa? Mannnò, e che italiano sei allora?) girando 15 bar e misurando i centimetri di tutti i bomboloni o cornetti della zona, al grido di “Hasta el low cost siempre!” (poco male se poi diventi talmente importuno da meritarti gli insulti del barista). Durante la spesa al supermarket c’è poi la pausa pranzo approfittando delle “degustazioni” del giorno; nel carrello, mi raccomando, sempre prodotti scelti fra gli scaffali più bassi (le marche maggiori, e più costose, pagano per essere più visibili). Si può risparmiare quando hai bisogno di andare in bagno, prima di iscriverti in palestra o se decidi che vuoi un cagnolino (sconsigliatissimo) rompendo le scatole a tutto e a tutti, con piacevoli effetti collaterali. Ad esempio se i jeans dell’anno precedente li vuoi arrotolare alle caviglie, d’estate, può darsi che ti capiti anche di essere alla moda. Magie del low cost, che avvengono anche quando si viaggia (mai sentito parlare di scambio pacchetti all inclusive a sorpresa – ovvero paghi una cifra bassissima e l’agenzia ti manda

Estratto da:
Una vita low cost, di Marco Mengoli

Giornata mondiale della Libertà di stampa, vent’anni dopo la Dichiarazione di Windhoek

Oggi è il 3 maggio 2011 , ventesimo World Press Freedom Day : è la giornata mondiale della libertà di stampa. Perché si festeggia proprio oggi? Perché risale al 3 maggio 1991 la Dichiarazione di Windhoek – la trovate sul sito Unesco – una carta destinata a delineare il futuro degli stati africani in tema di libertà di stampa. A leggerla cosa ci troviamo? Troviamo molti punti ancora attuali: se pensate che tutto ciò fu pensato per l’Africa del 1991, un continente a pezzi forse ancora più di quanto lo è oggi, fa un discreto effetto notare come alcuni dei punti del manifesto siano perfettamente applicabili anche all’Italia del 2011, e non solo. Naturalmente nella Dichiarazione di Windhoek manca qualcosa senza cui non leggereste questo post: internet. Le libertà digitali, le infinite possibilità che la rete offre alla libertà di espressione e di stampa erano chiaramente impensabili vent’anni fa in Europa, figuriamoci in Africa: proviamo ad approfondire dopo il salto. Il primo punto riprende la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo: sostiene che la presenza di una stampa libera, indipendente e pluralistica sia essenziale allo sviluppo e al mantenimento della democrazia di una nazione – oltre che allo sviluppo economico. Il secondo punto spiega cosa si intenda per stampa libera: una stampa indipendente da controllo governativo, politico, economico. Ecco: già a questo punto, qualche riflessione sull’Italia del 2011 inizierei a farla. Ma è al terzo punto della Dichiarazione che si descrive un Paese che conosciamo abbastanza bene: quello in cui viviamo. Traduco “per stampa pluralistica, intendiamo la fine dei monopoli di ogni tipo, e l’affermazione del maggior numero possibile di quotidiani, magazine, e periodici che riflettano il raggio più ampio possibile di opinioni della comunità”. Ecco: sentire “fine dei monopoli” e pensare al sistema televisivo italiano… Fa pensare un po’. …

Visita il link:
Giornata mondiale della Libertà di stampa, vent’anni dopo la Dichiarazione di Windhoek