Parainsonnia, di Charlie Huston

Parainsonnia è l’ultimo libro di Charlie Huston , scrittore pulp & noir che, zigzagando tra generi, entra ed esce agevolmente dal fantastico, sia come autore di libri che, ovviamente, come autore di fumetti Marvel. Se nel ciclo (letterario) di Joe Pitt, ad esempio, Huston ambienta le sue crime stories in una New York popolata da vampiri (l’abbiamo visto in Per amore del sangue , qui ), con Parainsonnia ( Sleepless ) la scena si sposta a Los Angeles e, pur conservando quell’impostazione da detective story per cui Huston è amato, il romanzo prende anche la strada della fantascienza apocalittica/post-apocalittica e cyberpunk, a cui non manca un tocco di horror e una parte romance (sono stati citati vari romanzi/film per dare un’idea del tipo di storia narrata in Sleepless : Neuromancer, Blade Runner, The Road, L. A. Confidential, a cui aggiungerei Strange Days, il meno blasonato Surrogates e, senz’altro, la serie tv Caprica). Un virus devastante contagia progressivamente la popolazione umana. Chi ne è colpito non riesce più a dormire ed entro un anno, vissuto in uno stato di ottundimento con progressivo deterioramento mentale, soccombe e muore malamente. Noi seguiremo quello che succede a Los Angeles . Attraverso le vicende di Parker “Park” Haas, vedremo la società, fatta di mariti, mogli, padri, figli, amici a cui la malattia sta uccidendo qualcuno, arrivare al collasso . Park (bellissimo e disperato personaggio) è un agente della narcotici sotto copertura. E’ sostenuto da rigidi principi etici, è marito di una donna contagiata e padre di una bimba a rischio. Sta indagando sul mercato nero del Dreamer, una sostanza in grado alleviare le pene dei malati. Questa indagine lo porterà verso un mistero e sulle tracce di chi sta smerciando il Dreamer illegalmente (che farà…

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Parainsonnia, di Charlie Huston

– "Non sprechiamo la crisi" di Walter J. Mendizza

Nella rubrica d’autore “Riflessioni sulla Tecnosophia” di Walter J. Mendizza: “Non sprechiamo la crisi”

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– "Non sprechiamo la crisi" di Walter J. Mendizza

Una poesia per la domenica. Corrado Govoni

Questa di Corrado Govoni (1884-1965) ritrae una domenica che non c’è più, con la biancheria distesa nel prato e il sole sulle soglie. O forse esiste ancora, per chi vive lontano dalla città, o per chi passa il finesettimana di riposo nelle campagne italiane. Dove forse, a distanza di anni, le atmosfere sono le stesse di sempre. Le cose che fanno la domenica L’odore caldo del pane che si cuoce dentro il forno. Il canto del gallo nel pollaio. Il gorgheggio dei canarini alle finestre. L’urto dei secchi contro il pozzo e il cigolìo della puleggia. La biancheria distesa nel prato. Il sole sulle soglie. La tovaglia nuova nella tavola. Gli specchi nelle camere. I fiori nei bicchieri. Il girovago che fa piangere la sua armonica. Il grido dello spazzacamino. L’elemosina. La neve. Il canale gelato. Il suono delle campane. Le donne vestite di nero. Le comunicanti. Il suono bianco e nero del pianoforte. Le suore bianche bendate come ferite. I preti neri. I ricoverati grigi. L’azzurro del cielo sereno. Le passeggiate degli amanti. Le passeggiate dei malati. Lo stormire degli alberi. I gatti bianchi contro i vetri. Il prillare delle rosse ventarole. Lo sbattere delle finestre e delle porte. Le bucce d’oro degli aranci sul selciato. I bambini che giuocano nei viali al cerchio. Le fontane aperte nei giardini. Gli aquiloni librati sulle case. I soldati che fanno la manovra azzurra. I cavalli che scalpitano sulle pietre. Le fanciulle che vendono le viole. Il pavone che apre la ruota sopra la scalèa rossa. Le colombe che tubano sul tetto. I mandorli fioriti nel convento.

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Una poesia per la domenica. Corrado Govoni

Il cimitero di Praga, di Umberto Eco

Per dirla con il film Inception , l’idea che sta alla base dell’ultimo romanzo di Umberto Eco , Il cimitero di Praga , è molto semplice: dossieraggio. In estrema sintesi, infatti, Il cimitero di Praga narra delle deliranti ossessioni e delle trame di un antisemita gonfio di odio e, di conseguenza, della realizzazione dei ben noti Protocolli dei Savi Anziani di Sion che vengono sempre utilizzati per giustificare l’odio antisemitico. Il romanzo – sesto di Umberto Eco – attinge pienamente alla storia e, con rigore storico, ci presenta personaggi poco simpatici, insopportabili e luridi, come li ha definiti lo stesso autore. Che si tratti di un romanzo storico che non fa sconti…

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Il cimitero di Praga, di Umberto Eco