Sono usciti da Bompiani i presunti diari di Mussolini

Non so, quest’operazione mi mette molti dubbi. Perché pubblicare questi diari se non si è affatto certi della loro autenticità? Da pochi giorni, infatti, è uscito il primo dei cinque volumi (corrispondenti ai cinque diari) dei diari di Mussolini , con un sottotitolo che è tutto un programma: “Veri o presunti”. Ero curioso di leggere l’introduzione, di sapere come sono stati presentati questi appunti che negli ultimi anni hanno fatto tanto parlare, e i miei dubbi non hanno fatto altro che accrescere. Già nella seconda pagina (siamo nella sezione “Nota editoriale”) l’editore si dichiara consapevole di non essere sicuro della loro autenticità. E passi. Nell’introduzione si ricostruisce la storia di questi diari (provenienti, a quanto pare, da Maurizio Bianchi, figlio di Lorenzo, uno dei combattenti che arrestò Mussolini), e subito si sprofonda in una serie di “Non si può accertare”, di “mancando l’evidenza documentaria” e simili, per arrivare subito (e siamo alla terza pagina dell’introduzione) a un illuminante “di sicuro”. Peccato che il testo reciti: Di sicuro, a oggi, non è stato possibile condurre una perizia compiuta sul complesso originale dei quaderni di cui qui è presentata l’annata 1939. […] Un’indagine a tutto campo – ovvero studiando congiuntamente la congruenza storica dei testi e la compatibilità chimico-fisica di carta e inchiostri assieme all’accertamento sull’originalità della scrittura – non è stata ancora fatta. A seguire, una sfilza di pareri sull’autenticità del testo. Non so, ma vivo io fuori dal mondo se in tutta questa faccenda ci vedo un che di grottesco e di poco raffinato (per non dire altro)? Possibile che si proponga al lettore un testo che, potenzialmente, potrebbe costituire un documento eccezionale, senza prima condurre un&#…

Vedi il contenuto originale:
Sono usciti da Bompiani i presunti diari di Mussolini

Robert Louis Stevenson compie 160 anni e Google lo ricorda

Il 13 novembre di 160 anni fa nasceva a Edimburgo lo scrittore Robert Louis Stevenson . L’anniversario è ricordato anche da Google che gli dedica un doodle che campeggia su tutte le pagine del motore di ricerca (e che riproduciamo in apertura di post). Per via dei suoi problemi di salute e del clima di Edimburgo, Robert Luis Stevenson viaggiò instancabilmente alla ricerca di climi più miti. Visse negli USA con sua moglie, Fanny Vandegrift, e da lì si spostò molto, fino a morire a Vailima (Samoa) per la rottura di un vaso sanguigno, mentre era intento a scrivere un racconto tragico sulla frontiera scozzese. Era il 3 dicembre 1894 e Stevenson contava appena 44 anni. Nelle isole Samoa era chiamato Tusitala , cioè Narratore di storie : ci può essere un

Link:
Robert Louis Stevenson compie 160 anni e Google lo ricorda

Libri per Natale per bambini: Io, Nonno Carlo e la paura, di Anna Baccelliere e Chiara Gobbo

Le deliziose illustrazioni di Chiara Gobbo basterebbero già da sole come motivo per comprare il libro. Ma è il tema che mi ha attirato, di questo splendido volumetto, “Io, Nonno Carlo e la paura” (ed. Lavieri). La paura. Le paure dei bimbi, affrontate tenendo per mano una figura di riferimento importante come il proprio nonno (paterno, in questo caso). Di cosa ha paura il piccolo protagonista, Carletto, è presto detto: dei tuoni, del buio e delle punture. Ma nonno Carlo ha una ricetta tutta sua per far passare al nipotino i brutti momenti. L’importante è pensare alle gite in barca sul lago con mamma e papà, al cane Birillo, oppure…alle fidanzatine Clelia Luisa e Martina, che lo riempiono di foglietti con disegni di cuori, e di tanti baci. E il nonno, invece, di cosa ha paura? Cosa pensa guardando fisso il fuoco nel caminetto, e smettendo di leggere il giornale, mentre il nipotino gioca con i Lego sul pavimento? Carletto lo sa. E ha anche lui la sua ricetta da dargli, per fargli passare la paura. Il libro è stato selezionato per il premio nazionale di illustrazione Syria Poletti. Anna Baccelliere e Chiara Gobbo Nonno Carlo e la paura Lavieri ed. 10.50 euro Libri per Natale per bambini: Io, Nonno Carlo e la paura, di Anna Baccelliere e Chiara Gobbo

Arturo, di Maria Luisa Banfi

I Celti non lasciarono testimonianze scritte della loro vita, ma Arturo mi ha giurato che quanto sto per raccontarvi è accaduto veramente. Come fa un druido del tempo dei Celti a finire nella casa di uno di noi? Cosa l’ha portato nel mondo di oggi dalle sue terre lontane nel tempo e nello spazio? Credo che se siete sensibili alle belle illustrazioni, anche voi come me vi innamorerete dei disegni di Gianni De Conno che raccontano la storia di Maria Luisa Banfi, Arturo (Edicolors ed.). Arturo è un druido che in una sera di pioggia forte è stanco di sentirsi zuppo fino alle ossa, e decide di mettere in pratica uno degli insegnamenti che ha imparato alla scuola per druidi, dove è rimasto a studiare oltre venti anni (anche se nemmeno lui ha mai capito come è riuscito a diplomarsi). La cosa sembra semplice, basta una formula e il sole dovrebbe tornare. E invece non è così, perchè Arturo non ricorda poi così bene le formule che ha cercato di fissare a mente. E così si ritrova in mezzo a una tormenta di neve. Quando poi decide di pronunciare altre formule magiche che gli consentano di rendersi invisibile o di trasformarsi in un’aquila, la situazione non migliora affatto. Anzi…Arturo

Leggi questo articolo:
Arturo, di Maria Luisa Banfi