Il sorriso dell’ignoto marinaio, di Vincenzo Consolo

In epoca di esordi forzati, di “genialissime e imperdibili” opere prime, in preda allo sconforto tipico delle ricerche frustrate, dell’insoddisfazione dettata da romanzi iniziati e mai finiti, ho rivolto il mio sguardo all’indietro, cercando, da lettore, un appiglio, una storia degna di esser letta, un linguaggio, in un gesto che credo simile a quello dell’avvelenato che cerca l’antidoto. Ebbene, dirigendomi verso Vincenzo Consolo sapevo di andare sul sicuro, di guadagnare qualche ora di lettura appagante, faticosa, certo, come lo può essere una gita sui monti, tra ascese e scollinamenti, ma, come chi cammina per montagne sa bene per aver goduto di viste impareggiabili, infinitamente gratificante. Il libro in questione è Il sorriso dell’ignoto marinaio ed è un libro certamente non semplice sia dal punto di vista del linguaggio – complesso, ricco, oscillante tra l’oralità del prosaico e la ritmicità della poetico – sia dal punto di vista della costruzione della narrazione, della trama, che, grazie alla disomogeneità sostanziale dei tasselli narrativi, a salti temporali e ad un discreto apparato di documenti, risulta temporalmente scomposta, in qualche modo franta. Ambientato a ridosso dello sbarco garibaldino in Sicilia, il baricentro del romanzo di Consolo è rappresentato da una rivolta contadina, quella compiuta il 17 maggio del 1860 dai braccianti di Alcara li Fusi (in provincia di Messina), che esasperati dalle condizioni di vita e speranzosi di un riscatto sociale anche grazie all’arrivo di Garibaldi, assaltarono una casa nobiliare assassinandone gli occupanti. Ma il riscatto sociale sperato non arriva, anzi, è proprio il comando garibaldino ad arrestare e a condannare a morte molti degli insorti, dimostrando in fondo la natura non prettamente popolare del risorgimento italiano, un’epoca che proprio in questi mesi stiamo celebrando senza però metterne mai in discussione il significato, forse per paura di scoprire che dietro a quella che pensiamo essere la fondazione di uno stato libero, l’Italia, ci sia in realtà, più che un movente ideologico, un movente economico, un movente che spesso nel Novecento abbiamo chiamato “colonialismo”. Il sorriso …

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La Ragazza di Fuoco, di Suzanne Collins, seguito di Hunger Games

La Ragazza di Fuoco , di Suzanne Collins, attesissimo seguito del pluripremiato e amato Hunger Games e secondo volume della trilogia omonima, sarà in libreria il 2 novembre . Alla fine del primo volume – di cui abbiamo approfonditamente scritto nel relativo articolo e al quale certamente rimando per la necessaria comprensione del contesto – le “cose” erano andate in un certo modo e una particolare “forzatura” degli eventi aveva permesso ai nostri protagonisti di sopravvivere. Questa “forzatura”, come era ovvio immaginare, non era stata ben digerita da Capitol City (la ricchissima capitale dei nuovi Stati Uniti d’America, ora Panem, situata sulle Montagne Rocciose), anche a causa di alcune conseguenze importanti che questo atto di sfida aveva generato nei 12 Distretti (i nuovi “Stati”, totalmente assoggettati a Capitol City, alcuni dei quali profondamente arretrati e poveri). Per riprendere in mano la situazione, infatti, ne La Ragazza di Fuoco , Capitol City, dopo alcune minacce dirette del Presidente Snow a Katniss e il Tour della Vittoria nei Distretti, indice un’ edizione straordinaria degli Hunger Games . Questa volta però, i Tributi, i ragazzi, cioè, inviati a questo gioco al massacro, saranno tutti ex-vincitori ! Compresi, quindi, Katniss e Peeta. E ci saranno nuove regole… Durante i Giochi, Katniss e Peeta si alleeranno ad altri vincitori, delle più disparate età questa volta. Ci saranno strategie, morti, disperazione, sentimenti . Ma la parte finale prenderà un percorso …

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Una poesia per la domenica. Giuseppe Ungaretti

C’è poco da aggiungere a questa poesia di Ungaretti, scelta per questa domenica per il tema della difficile meta del riposo – del corpo, della mente, e del cuore. Riposo per il quale serve “restare docile/all’inclinazione/dell’universo sereno”. A riposo Chi mi accompagnerà pei campi Il sole si semina in diamanti di gocciole d’acqua sull’erba flessuosa Resto docile all’inclinazione dell’universo sereno Si dilatano le montagne in sorsi d’ombra lilla e vogano col cielo Su alla volta lieve l’incanto s’è troncato E piombo in me E

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Una poesia per la domenica. Giuseppe Ungaretti

Diritto d’autore, eBook, DRM e pirateria

Gli eBook sono finalmente entrati nel mondo librario italiano e i mezzi di informazione se ne sono accorti e ne parlano. Così si fa una sorta di gara a chi ha più titoli, chi è più bravo, quanti libri ci saranno da qui a Natale, da qui a Pasqua, da qui al 2012, fine del mondo permettendo. Tutto questo entusiasmo inizia a scontrarsi con la politica dei prezzi che applicano le case editrici e con l’adozione, da parte di molti editori (non tutti, per fortuna!) dei DRM ( Digital Rights Management ). La motivazione del ricorso ai DRM è che bisogna tutelarsi. Da chi? , ci chiediamo. È sempre più necessario ripensare i diritti di autore, ma urge anche riflettere sui diritti del lettore. Cosa sono i DRM? Dice Wikipedia : Con Digital Rights Management (DRM), il cui significato letterale è “gestione dei diritti digitali”, si intendono i sistemi tecnologici mediante i quali i titolari di diritto d’autore (e dei cosiddetti diritti connessi) possono esercitare ed amministrare tali diritti nell’ambiente digitale, grazie alla possibilità di rendere protette, identificabili e tracciabili le opere di …

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