Memorie di un libraio, un blog fra gli scaffali

Sono stanco dei clienti. Voglio cambiare lavoro ma ho paura che l’alternativa sia peggiore di quello che lascerei. E allora scrivo per sfogarmi un po’, con la certezza che nessuno mi legge, e comunque nessuno mi conosce. Ed un’ unica certezza: sarò cattivo. Ricominciano i post di ‘Memorie di un libraio’ , un blog di un libraio ‘cattivo’ e lucidissimo nell’analizzare alcune dinamiche del mercato editoriale, ad esempio. Quindi, questo post è per chiedere al ‘libraio’: non sei l’unico a rileggere quello che scrivi, noi siamo tutti qui come avvoltoi in attesa, quindi….riapri i battenti! Mi era ad esempio molto piaciuto il contributo sui libri ‘inutili’ che affollano gli scaffali della libreria: Io mi guardo attorno e vedo centinaia di libri stampati ogni settimana da questi stessi editori, novità di cui nessuno sente la mancanza che riempiono tavoli, scaffali, magazzini e sottoscala, libri che nessuno ha voglia di schedare e che dopo un po’ qualcuno inserisce solo per poter compilare la resa. E non mi riferisco solo ai piccoli editori, il più delle volte dei velleitari idealisti che non sanno fare altro che pubblicare se stessi e loro quattro amici; no, io penso soprattutto a quelle pilette

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Oggi forse non ammazzo nessuno, di Randa Ghazy

Randa Ghazy è una di quelle scrittrici che ti fa venire voglia di sapere cos’altro ha scritto, se è diventata famosa o se ancora troppi pochi lettori si sono accorti di lei, e di cui ti piace immaginare la vita, soffermandoti a leggere le sue note biografiche. Una lettura che vi consiglio è questo ‘Oggi forse non ammazzo nessuno’ in cui racconta con uno stile fatto di battute pungenti e veloci, di scene dipinte come ‘istantanee’ senza una parola di troppo, la storia di una ragazza egiziana musulmana neolaureata che vive a Milano e si trova a fare i conti con la sensazione di essere ’spaccata a metà’. Lei, Jasmine, ha ‘la guerra dentro’, è divisa fra la volontà di non mancare di rispetto ai genitori facendo troppo di testa sua e la voglia di uscire la sera e avere una vita normale. Ha attacchi di rabbia che le fanno immaginare di avere una pistola nascosta alla cintura ma allo stesso tempo, se qualcuno mai glielo chiedesse, ha le idee chiare sul tipo di donna che le piacerebbe diventare. E’ sconvolta quando la sua migliore amica Amira si sposa, a 23 anni, rinunciando all’università. E si innamora del commesso (italiano, cattolico) di un negozio di cornici, mentre schifa Yusuf, cugino dello sposo di Amira, pur riconoscendo di avere qualcosa in comune con lui. Ad esempio l’idea che Milano sia come una bella signora in pelliccia, troppo fredda per decidere viverci tutta la vita. E fra le ribellioni alla madre, la ridefinizione dei ‘99 nomi’ di Allah,

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Oggi forse non ammazzo nessuno, di Randa Ghazy

L’editore più giovane d’Italia ha 18 anni

Si chiama Francesco Giubilei, vive a Cesena e la sua casa editrice ha già lanciato un catalogo di 23 titoli in soli due anni. Tre le collane disponibili: narrativa, racconti brevi e viaggi. Il suo obiettivo, ha spiegato al Pisa Book Festival, è quello di pubblicare giovani autori senza chiedere contributi (il che è molto lodevole, nel nostro Paese). Andando a spulciare sul sito della casa editrice , noto ad esempio un romanzo di Francesca Mazzucato, Romanza di Zurigo, ma anche due gialli ambientati a Roma, di cui mi ripropongo di scrivere. Anche l’impostazione

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Pubblicato in rete il nuovo numero della webzine di Sulromanzo

Dopo un paio di mesi di attesa dall’ultimo numero – “uscito” lo scorso luglio – è online da ieri il nuovo numero della webzine di Sulromanzo , una pubblicazione libera, gratuita, indipendente, ma soprattutto interessante. Con non troppe eccezioni, infatti, dovute – credo – più ai gusti personali che al materiale in sé o alla natura dei pezzi che compongono questo puzzle intellettuale, le riflessioni e le voci che emergono dalle 62 pagine della rivista valgono assolutamente il tempo che richiedono. Il dato fondamentale di questo quarto numero è già, almeno per quanto mi riguarda, un pregio: l’aumento dello spazio dedicato agli articoli, agli interventi, alle interviste, insomma alle riflessioni e alle idee, aumento che, seppur effettuato a spese della parte finzionale della rivista – quella dei racconti e delle poesie dei lettori – credo che dia alla pubblicazione un respiro più profondo, che le tolga un certo affanno insomma. In ogni caso, a partire dall’editoriale di Morgan Palmas , passando per lo stupendo pezzo sulla mafia editoriale in tono “padrinico”, fino alle pagine dedicate a minimum fax o alle interviste e alla seconda parte del pezzo su Rino Gaetano, questa è una rivista che trasuda onestà e che, soltanto per questo è da sostenere e diffondere, sperando che il germe attecchisca e la malattia dell’onestà – se di malattia possiamo parlare – si diffonda nel mondo “intellettuale” italiano e, se non può guarirlo, che lo uccida. Via | Sulromanzo Pubblicato in rete il nuovo numero della webzine di Sulromanzo