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In Francia nessuna crisi delle librerie indipendenti. Perché?

I francesi continuano ad essere “differenti”. Nonostante infatti le librerie indipendenti falliscano, ultimamente, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, il mercato francese sembra non conoscere crisi. Ma diamo qualche numero. Come scrive il New York Times la Francia conta 2500 librerie indipendenti, e per ogni libreria di quartiere che chiude, sembra aprirsene un’altra. Non solo: soprattutto, dal 2003 al 2011 è il mercato dei lettori – ovvia linfa vitale delle librerie – che sembra non conoscere cedimenti: in questo periodo le vendite sono infatti aumentate del 6.5%. Non altrettanto in espansione il mercato degli E-book, che conta solo l’1.8% del mercato editoriale. Una percentuale bassa, se comparata col 6.4 % totalizzato negli Stati Uniti. “Ci sono due cose che non butti mai via in Francia, il pane e i libri”, dice Bernard Fixot, proprietario ed editore di XO, una piccola casa editrice. Il fattore di questo successo, nota invece l’articolista, è forse l’intervento dello Stato: mentre nel mercato anglofono regna il prezzo libero, in Francia fin dall’81 grazie alla legge Lang, promossa da Jack Lang, ministro della cultura del tempo, ci sono prezzi fissi per i libri in lingua francese: nessun libraio può scontare libri più del 5% rispetto al prezzo dell’editore. Inoltre, l’anno scorso la lobby degli editori è riuscita a estendere la legge Lang anche al mercato degli ebook. Il prezzo viene deciso dagli editori: ogni altro sconto è vietato. Inoltre, c’è anche l’importante sostegno del governo ai librai, con garanzie e prestiti a interessi zero. Insomma, anche le librerie francesi camminano verso il futuro con le “stampelle” di leggi ed aiuti statali, il che nasconde forse dietro la stessa crisi dei lettori (crisi economica che taglia il budget per l’acquisto dei libri, crisi culturale che riduce il mercato) che lamentiamo in Italia. “Non avremmo potuto aprire la nostra libreria senza sussidi”, ammettono infatti i proprietari del francese L’Usage du Monde, “e non potremmo sopravvivere ora senza i prezzi fissi”. Foto | Flickr…

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Nota sul delicato rapporto tra blogger e case editrici

Nelle righe che seguono vi voglio parlare di una brutta storia che ci riguarda tutti, e da molto da vicino, tanto noi booksblogger, che viviamo scrivendo di libri, quanto voi lettori appassionati, che cercate nelle nostre pagine punti di vista indipendenti, originali e, soprattutto, onesti. Partiamo da una descrizione sommaria di un fatto: Sul Romanzo, un importante blog letterario che è anche agenzia letteraria, riceve un libro da recensire da parte di una casa editrice con cui ha anche contatti per un lavoro di scouting. Uno dei redattori lo legge e lo stronca, pubblicando la recensione sulle pagine del blog. Fin qui tutto normale. Il problema nasce quando, dopo un certo lasso di tempo, la casa editrice contatta l’amministratore del blog e gli dice una cosa che suona pressappoco così: ho letto sul blog la stroncatura a un nostro autore, stia attento perché si rischia, quando si esagera, di crearsi attorno terra bruciata, e siccome sappiamo entrambi che Sul Romanzo è e sarà sempre più al centro dell’attenzione anche per il festival che sta organizzando …

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"Il teschio sacro" di James Rollins

Questa è una storia che si intreccia con le fondamenta stesse degli Stati Uniti d’America. Perché “la terra delle opportunità per tutti”, non affonda le sue radici unicamente negli ideali della rivoluzione francese e della massoneria, come si potrebbe pensare. La tesi di James Rollins (pubblicata in italiano da Editrice Nord ) propende piuttosto verso uno strano intreccio di tribù indiane, maledizioni, e tesori nascosti. E se lo stesso Thomas Jefferson “era affascinato dalla cultura e dalla storia dei nativi americani fino a sviluppare una vera e propria ossessione”, come ci avverte la nota storica premessa al romanzo, ci dev’essere ben più di un punto in comune. Si tratta, per farla breve, di una vicenda complessa che gira intorno ad un oggetto mitico: “Il teschio sacro” del titolo, dalle lunghe zanne e le pareti ricoperte d’oro, che possiede poteri inimmaginabili e giace sepolto con una folta schiera di uomini vestiti come degli indios, ma dalla pelle davvero troppo chiara. Un intrigo che lascia una traccia di sé, visibilissima e misteriosa: il famoso dipinto di John Trumbull raffigurante proprio la firma della dichiarazione d’indipendenza, che, oltre ad immortalare il momento solenne, solleva molti dubbi sull’identità dei personaggi che fanno da sfondo ai veri sottoscrittori del documento. […] Si gettò a capofitto nella galleria, attraversò la camera delle mummie e corse verso la luce del giorno. All’ingresso si fermò, ricordando di nuovo l’ultimo avvertimento del nonno di Charlie, riguardo a quanto sarebbe successo se qualcuno fosse riuscito a uscire da quella grotta. Finirebbe il mondo. Con le lacrime agli occhi, Trent scosse la testa. Le superstizioni avevano ucciso il suo migliore amico, non aveva intenzione di lasciare che a lui accadesse la stessa cosa. Con un salto, tornò nel mondo normale. […] Via | editricenord.it “Il teschio sacro” di James Rollins