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Morti favolose degli antichi, di Dino Baldi

Beppe Grillo, tempo fa in uno dei suoi monologhi, si lamentava del fatto che nessuno volesse più morire. Le motivazioni di questo attaccamento morboso alla vita e della conseguente paura della morte sono diverse e ragionevoli, ma non è sempre stato così per l’essere umano. Gli antichi infatti pensavano che la morte facesse parte dell’esistenza, che la completasse e, per questo, avevano classificato delle forme di morti significative. Nel libro di Dino Baldi vengono raccontati tutti gli illustri trapassi di poeti, eroi, re, imperatori, atleti, condottieri, inventori, popoli e città, divisi per gruppo di appartenenza e per tipologia di morte. Quindi si troveranno, ad esempio, sotto la voce Morti di poeti la fine di Omero che sembra essere stata causata da un eccesso d’ira per non aver saputo risolvere un indovinello e quella di Esiodo avvenuta

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Morti favolose degli antichi, di Dino Baldi

J.A.S.T. Blog tour – prima tappa – Un libro in tour sui blog

La casa editrice Marsilio è sempre stata un passo avanti sin dagli inizi del fenomeno blog, dando fiducia agli scrittori in rete e agli esordienti; tante sono state le iniziative portata avanti nel tempo, e tante le novità che ci ha presentato. L’autore Simone Sarasso, scoperta della suddetta casa editrice, è un fenomeno. Capace di scrivere noir coinvolgenti con uno stile deciso e perfetto. E così, dall’idea di Simone Sarasso e la capacità di osare della Marsilio, nasce J.A.S.T. – Just Another Spy Tale , il nuovo romanzo a tre mani scritto da Lorenza Ghinelli, Simone Sarasso e Daniele Rudoni, che, da oggi, viene presentato attraverso il primo Blog Tour letterario italiano (in America …

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Passione copertine: un bel blog dedicato alla grafica editoriale

” Tascabili impreziositi da una copertina rigida dai bordi arrotondati, capace di veicolare la sensazione dell’effimera protezione del cartone grezzo”. Questa la descrizione delle copertine della mitica casa editrice Mattioli 1885, da parte di un ‘degustatore’ di grafica editoriale. Leggete che bella anche questa descrizione della copertina di “La notte in cui morirono gli autobus” (e/o): “Il blu pastello dello sfondo richiama alla mente una notte di sogni e di giochi dove piovono autobus anni sessanta. Le vetture sembrano giocattoli eppure mantengono qualcosa di inquietante che il tratto pastello non conforta”. Io, con la mia fissa per le copertine (in effetti l’elemento fondamentale per la buona vendita di un libro) mi ci sono appassionata. “Fra le case editrici che curano con più attenzione la materialità e l’aspetto del libro va sicuramente annoverata la Sellerio – mi dice l’autore, Giulio Passerini, specializzando in filologia moderna presso l’Università Cattolica di Milano – riescono a fare bei libri da sempre (alcuni poi bellissimi come ad esempio L’affaire Moro di Sciascia) ed è ammirevole la coerenza con cui hanno portato avanti il loro progetto editoriale in tutti questi anni. Fra gli editori più giovani invece? “I ragazzi delle edizioni :duepunti stanno facendo un lavoro meraviglioso, e, per quanto mi riguarda, non hanno sbagliato un libro. Belle pure le edizioni di Minimum fax che hanno rispolverato un gusto per l’illustrazione d’autore che forse da troppo tempo mancava alla nostra editoria. Copertine di editori italiani vs copertine editori europei: caratteri/impostazione specifici? “I libri italiani sono a livello grafico sicuramente tra i più belli in Europa. E’ un’impostazione culturale che affonda le radici nelle tradizioni più antiche della nostra penisola. A partire dal Cristianesimo (una delle grandi religioni del libro), passando per l&#…

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L’editoria italiana e il rispetto dell’ambiente, ovvero in Italia ogni storia è sempre la stessa storia

Jorge Luis Borges amava ripetere nei suoi racconti che tutte le storie, alla fine, sono la stessa storia, un’affermazione, geniale e fondamentalmente vera nell’ambito della sua idea di letteratura totalizzante, che, pur tolta dal suo contesto, mantiene pazzescamente il suo valore di realtà qui da noi, in Italia, dove tutte le storie si assomigliano tanto da spingere a credere che, alla fine, siano sempre la stessa storia. L’ultima di queste italiche – e grottesche – reiterazioni appartiene al mondo editoriale, mondo che, con le sue concentrazioni di potere e con le sue storie di ordinario sfruttamento, in nessun altro paese al mondo riesce ad essere una figura perfetta della società come nel nostro malandato paese. La storia in questione, riportata oggi dalla tastiera di Antonio Prudenzano di Affaritaliani.it , riguarda una pratica sempre più in voga nell’editoria, vale a dire l’utilizzo per la stampa di carte riciclate per accedere alla classifica degli editori virtuosi di Greenpeace nonché, ovviamente, per lottare contro la deforestazione e lo sfruttamento selvaggio delle risorse ambientali. Stando a quanto afferma Luigi Bechini, responsabile Certificazioni Geca Spa, nel suddetto elenco dei &#…

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