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O io o i libri/2. Ovvero: il lusso dello spazio

Eccoci a un’altra puntata della mia battaglia di convivenza con i miei adorati libri. Allora, la questione è: in genere quando si sgombra una stanza – per traslochi, necessità di spazio per altri oggetti etc…- si buttano le cose che “non servono più”. Un libro, in realtà, non ha una “funzione” per cui un giorno “smette di servire”. Certo, una volta letto lo si lascia lì, magari lo si riapre raramente. Ma in genere è difficile che si scelga di buttare un libro perchè…

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Ci sono troppi libri in commercio?

Nel 1600 lo scrittore inglese Barnaby Rich si lamentava dell’abbondanza dei libri e dell’impossibilità di leggerli tutti. Diceva: Una delle grandi malattie del nostro tempo è la proliferazione di libri che soffocano un mondo incapace di digerire l’abbondanza di materie oziose che tutti i giorni si stampano. Circa trent’anni dopo Robert Burton nella sua Anatomia della melanconia borbottava sul “vasto caos e confusione di libri”, con il “loro peso che ci opprime, la vista ci fa male nel leggere, e le dita sono stanche di girare pagine”. L’affermazione che ci sono troppi libri in giro viene da lontano, come si può vedere. Da un punto di vista meramente economico, meno titoli pubblicati significherebbero più vendite singole. Ma qui è importante il punto di vista del lettore: una maggior quantità di libri offre maggiori possibilità di trovarne uno che soddisfi i propri gusti. Dall’altro lato, la proliferazione dei libri significa che questi saranno sempre più specifici, nella (spasmodica) ricerca della propria nicchia di mercato da occupare. In questo modo la vita dei libri diventa effimera: …

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Librerie “concettuali”: una gallery

Le librerie – intese come scaffali che contengono libri – sono sempre affascinanti: a quelle più insolite abbiamo già dedicato una gallery . I designer spesso si lasciano guidare da un concetto che poi traducono in oggetto (come, per esempio, l’albero dei libri ). In rete ho trovato una serie di librerie “concettuali”, diciamo così: da quella che riproduce le nuvolette di un fumetto a quella che è a forma di lettere dell’alfabeto ; da quella che sembra realizzata con il traforo a quella che utilizza la parete come elemento integrante della scaffalatura. Quella che mi piace di più è quella completamente circolare : forse sarà scomoda, ma mi ricorda tanto il celebre stargate che introduce a una nuova dimensione: quella della lettura fatta in tutta tranquillità. Librerie “concettuali”: una gallery

Tutto è grazia. Domenico Baudaci intervista Adriana Zarri

Dopo la morte di Adriana Zarri (novembre 2010) si è iniziato a scoprire sempre più quanto grande lei fosse, sia dal punto di vista teologico, che umano. Se preferite, dal punto di vista contemplativo. Dopo l’Einaudi – che ha pubblicato il libro Un eremo non è un guscio di lumaca – altre case editrici stanno pubblicando testi che la riguardano. In questi giorni Aliberti editore ha mandato in libreria Tutto è grazia . Si tratta di un’intervista di Domenico Baudaci, docente di lettere e giornalista, alla Zarri (“nonostante fosse a letto da più di due anni”) in cui si ripercorrono i punti salienti della dottrina cristiana e della vita quotidiana: la preghiera, il rapporto con Dio, la libertà, il peccato, la povertà, il rapporto con gli animali . Non si tratta di temi nuovi e chi ha letto altri libri della Zarri vi troverà senza dubbio elementi già noti. È, però, interessante vedere come la Zarri con il passare degli anni abbia raggiunto una sorta di estremo dono della sintesi che le ha permesso di esporre concetti anche “complicati”, in poche parole (forse un po’ troppo lunghe, a dire il vero, le domande dell’intervistatore…). Solo per invogliare alla lettura segnalo un piccolo passaggio. A proposito del concetto di peccato, nota la Zarri: All’interno della Chiesa c’è il malcostume dei peccati sopravvalutati e dei peccati

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