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L’ultimo quadro di Van Gogh di Alan Zamboni

Sono ancora troppi gli interrogativi che circondano la figura di Vincent Van Gogh. Mentre si riaccendono le ipotesi che rileggono in tutt’altra luce il presunto suicidio di Van Gogh, che nasconderebbe secondo gli studiosi americani Steven Naifeh e Gregory White Smith, un omicidio commesso accidentalmente da alcuni ragazzini che giocavano con una pistola difettosa, coperti dallo stesso Vincent, che avrebbe preferito tacere pur di far non far pesare sulle loro giovani esistenze una colpa tanto grave (obbedendo forse ad un desiderio di religiosa espiazione che lo tormentava da anni e sperando anche di risolvere così i problemi economici dell’amato fratello, perché in fondo le opere di un morto valgono più di quelle di un vivo ), ecco che il libro di Alan Zamboni offre un’altra chiave di lettura. Vincent… Me lo vedo…con l’unica faccia che conosco di lui, quella che si ritraeva spesso. E’ nella sua camera adibita a studio nel manicomio Saint-Paul-de-Mausole . E’ chiuso nell’ospedale ed è notte. Ha acceso le lampade a olio. Sicuramente ha intorno a sé luci di quel tipo perché ricordo che Theo mi confidò che, da un rapporto del dottor Peyron, aveva saputo che Vincent durante una crisi, aveva tentato di …

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Chi non muore, di Gianluca Morozzi

«Mi chiamo Angie. Ho ventidue anni. Mi piace parecchio parlare di me, perché so di raccontare cose interessanti». Così si presenta la protagonista e voce narrante dell’ultimo divertentissimo libro di Gianluca Morozzi, Chi non muore , appena uscito, come sempre, per Guanda. In realtà, il suo nome vero, come si può facilmente arguire, è Angela, viene da Francavilla (Abruzzo), ha ricevuto una buona educazione (suo padre è il preside di un liceo classico) e, cosa più importante, è di una simpatia travolgente. Si trova a Bologna per motivi di studio, cioè, si fa per dire, non perché non sia intelligente, tutt’altro, ma perché sarebbe molto più portata per fare il meccanico. Peccato che Angie, già al primo rigo della sua storia, stia a un passo dalla morte. Il suo sogno è diventare una cantante…

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Quasi quasi m’innamoro, di Anna Mittone

Posso assicurare senza paura di essere smentita che chiamarsi Consolata non è il presupposto per una vita serena. Forse pia. Ma non serena. Consolata Bogetto sfiora veramente il dramma. Chi è questa fulgente Anna Mittone dalla scrittura esplosiva che ci riversa addosso a ogni pagina le cadute di stile della sua sfigatissima protagonista femminile? E’ una professionista della scrittura, una sceneggiatrice, leggo nella quarta di copertina. Una che di sicuro è una fortuna avere come amica, ho pensato leggendo il suo esilarante Quasi quasi m’innamoro (Piemme). Il romanzo è uno dei…

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Quasi quasi m’innamoro, di Anna Mittone

Thrillerpages. la maratona del racconto condiviso!

Trillerpages intensifica l’esperienza della lettura sul web con un’idea semplice che si rivela vincente: abbinare la lettura all’ascolto della musica appositamente scelta come accompagnamento, una specie di “colonna sonora originale”, che accompagna lo svolgersi delle azioni nella mente stessa dell’autore e permette così al lettore di immedesimarsi in un grado maggiore all’interno della vicenda. “Per tutti i bambini senza voce” della napoletana Sara Bilotti , insieme a Portishead – The Rip , è il racconto che da inizio a questa interessante fruizione della letteratura. I raggi si arrampicano sul muro di cinta, sono le otto del mattino e fanno fatica. Piano, cominciano a leccare la finestra, mi fanno infine il solletico sul braccio. Sono distratta. E’ perché oggi è il mio compleanno. Compio dieci anni. La maestra Maria dice che avrebbe giurato ne compissi venti, e questa cosa mi fa ridere. La maestra dice sempre che sono una donna nel corpo di una bambina, e io penso che non è vero, perché se fosse così me ne sarei accorta, avrei sentito la pelle tirare ed avrei anche tutte quelle cose belle che hanno le femmine grandi, quello sguardo che sembra uguale a quello dei gatti, e la camminata sicura, un piede avanti all’altro, nonostante i tacchi. Un fluire di parole a tratti scarno e disincantato, l’inizio di un’avventura che si

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