Tag Archives: narrativa-italiana

Perchè conserviamo i libri?

La domanda non è retorica, e vi spiego il motivo. Perchè bisognerebbe conservare un libro quando lo si è letto una volta e probabilmente non lo si farà mai più in vita propria. Siate onesti: quanti dei libri che conservate avete ri-letto? Non credo moltissimi. E non venitemi a dire che li si conserva perchè “se no che altro dovrei farci”? O perchè è bello avere una libreria ben fornita. Ecco, per questa seconda spiegazione ci sto: è come un ‘biglietto da visita’ di noi stessi, la nostra libreria. Che è appunto composta da libri che vogliamo tenere. Ma la nostra libreria è anche composta da tutti i libri che abbiamo voluto scartare, pur essendoci incappati, magari. Io ho rivenduto al mercatino La solitudine dei numeri primi di Giordano, appunto, e chi mi farebbe notare che non ce l’ho, nei miei scaffali, di certo non farebbe una bella figura con me. Non sto però parlando solo di questo. Io credo di aver conservato nel tempo dei libri che in qualche modo sono riusciti a dire

Estratto da:
Perchè conserviamo i libri?

Rileggendo Emmaus di Alessandro Baricco

Leggere è importante. Ma anche rileggere . Sono così tornato sulle mie letture di qualche tempo fa e ho ripreso in mano Emmaus di Baricco . La storia è nota: un gruppo di liceali che si divide tra scuola e parrocchia e che si trova a fronteggiare eventi e situazioni ben più grandi di loro. Il dubbio, la paura di poter far fronte con la sola fede ai vari problemi che incontrano, una fede che forse è vissuta in maniera un po’ troppo di maniera. Alla fine il gruppo si disperde e rimane solo il narratore – la voce narrante che resta ignota per tutto il libro – che tornerà sotto le ali della parrocchia. All’orizzonte l’intenso brano evangelico dei discepoli di Emmaus che camminano e tornano sui propri passi; che hanno la soluzione al proprio fianco, ma sono incapaci di vederla; che sono disposti al dialogo e pronunciano una delle più belle “preghiere” di tutto il Nuovo Testamento: “Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto”. In questo romanzo lo stile di Baricco è asciutto e lineare, a tratti scarnificato che, quasi per contrasto, ha il pregio di arricchire l’opera e di evidenziarne i passaggi. Interessante, poi, la scelta di affrontare la vita dei giovani attraverso la lente della fede nel contesto storico-culturale del periodo a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso. Infine, in un periodo come il nostro in cui la pubblicità, le fascette editoriali, le IV di copertina, le bandelle assumono una cruciale importanza ai fini della vendibili di un prodotto, trovo oltremodo interessante la scelta di non scrivere nulla sulla coperta se non il titolo: è il lettore che, come i discepoli di Emmaus, deve compiere il proprio cammino… Alessandro Baricco Emmaus Feltrinelli, 2009 ISBN 9788807017988 pp. 139, euro 11,70 Rileggendo Emmaus di Alessandro Baricco

Letto in vacanza. Un giorno, di David Nicholls

E’ un romanzo, questo, che lascia uno strascico, uno stato d’animo difficile da cancellare. Di solito, chiuso un libro, si passa a pensare ad altro, tornano le preoccupazioni, i pensieri di sempre. Un giorno , invece, apre uno spazio mentale ampio in cui si è portati a indugiare sulle solite domande esistenziali. Solite ma che martellano il cervello dell’essere umano da quando si è reso conto di averne uno: esiste il destino? come si riconosce l’amore? quando suonerà la mia ora? Ci si affeziona davvero a Dex ed Em, ai loro gesti, alle loro battute, alle loro vite che si rincorrono. L’occhio del narratore si apre ogni 15 luglio per circa vent’anni per raccontare squarci di quotidianità e aggiornare il lettore sui nuovi tasselli che di volta in volta si aggiungono al puzzle. I momenti di gloria e quelli di delusione, le strade sbagliate, gli amori di ripiego e, accanto a tutto ciò, il continuo cercarsi per non perdersi, l’idea costante dell’altro/a. “ Cosa penserebbe Em di questo? “, “ Cosa farebbe Dex al mio posto? ” sono le domande che si pongono quando si ritrovano lontani, perché non sono riusciti a restare vicini, per circostanze e per assecondare il flusso della vita che in quel momento scorreva in direzioni diverse per l’uno e per l’altra. Sullo sfondo si scorgono mode, città, romanzi e canzoni che hanno caratterizzato il passato recente. E il ventunesimo secolo li troverà ancora insieme per chiudere quel cerchio aperto molto tempo prima. Un giorno David Nicholls Neri Pozza Bloom, 2010 pp. 487, € 18,00 Letto in vacanza. Un giorno, di David Nicholls

Confessioni da lettore

Eccole qui, mettiamole nero su bianco: frasi che non avreste mai il coraggio di dire in un consesso di persone che parla di libri. Qui potete farlo tranquillamente, protetti dall’anonimato relativo consentito dai vostri nick. Per farvi un esempio di cosa intendo, inizio io, riportando le mie opinioni ‘controcorrente’. Non sopporto il personaggio di Pedra Delicado, né la scrittura di Alicia Gimenez Bartlett, osannata scrittrice di Sellerio, e che per alcuni è un piccolo ‘cult’. Ho trovato L’Ombra del Vento un polpettone. Leggibile, per carità: non mi sono distratta proseguendo nella storia. Ma ne ricordo davvero poco, e il famigerato colpo di scena finale non mi ha scosso per niente. Ho abbandonato Vita, di Melania Mazzucco, a metà: Mazzucco è una delle più bravi scrittrici italiane, di cui ho apprezzato altro (tantissimo gli ultimi lavori dedicati al Tintoretto, poi ve ne parlerò). Vita ha vinto il premio Strega, e a molti è piaciuto tantissimo. Confesso, infine, che non sono riuscita a farmi prendere dal Buio oltre la siepe né da L’Opera al nero, e che ho abbandonato Il Profumo dopo la scena

Fonte originale:
Confessioni da lettore