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Gaffes in libreria

“Quando era appena uscito Gomorra – racconta una libraia romana – molti venivano a chiedermi se avevo “Sodoma”! E’ la verità, lo giuro. Per non parlare di chi mi chiede sia Delitto sia Castigo”. Una volta che ci si decide a leggere Dostojevski è sempre meglio comprare tutto in un’unica soluzione, no? La conversazione mi ha ricordato il mitico “Il buio oltre le seppie”, ovvero il libriccino che ha come scopo – come il primo volume Il fu Mattia Bazar – di raccontare gli strafalcioni di (aspiranti) lettori in libreria. Avete mai assistito a esilaranti scene del genere? Avete mai fatto gaffe del genere? Io ne confesso una: non ricordavo il nome del libro di Fabio Geda e ho chiesto “A Kabul ci sono i coccodrilli”. Un po’ come la signora che in Santa Maradona chiedeva La Profezia dei Celestini. Esilarante. Dai facciamo(ci) fare due risate. Gaffes in libreria

Libri e panini: in Autogrill stravince Camilleri

I libri più gettonati in autostrada in questo Ferragosto? Oltre al panino Rustichella e al caffè, ci sono Camilleri e Lucarelli, che infatti sono gli autori dei titoli più venduti dalla rete Autogrill. Gli Autogrill, leggo, hanno venduto oltre 200mila copie solo nel mese di agosto. Nella top ten Camilleri-Lucarelli con “Acqua in bocca”, seguiti da Jeffery Deaver con “Il filo che brucia” e da Benedetta Parodi con il suo “Cotto e Mangiato”. Seguono “Canale Mussolini” di

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Libri e panini: in Autogrill stravince Camilleri

L’Aquilifero. Da libro autoprodotto a un contratto con Piemme

“L’Aquilifero” questo il titolo del libro, nasce nel 2005, quattro anni dopo la stesura delle prime righe e due anni dopo l’inizio delle ricerche di un editore. È stato un libro autoprodotto in poche copie attraverso una di quelle piccole case editrici a pagamento. Fortunatamente per me, ho trovato un “mecenate” che si è innamorato del libro e lo ha voluto sponsorizzare in quanto il prezzo era davvero esoso e io non avrei mai potuto affrontare la spesa”. Così parla Massimiliano Colombo, autore di L’Aquilifero , un romanzo storico autoprodotto e grazie al quale l’autore è riuscito a ottenere un contratto con una ‘vera’ casa editrice, Piemme. Il libro ci è stato segnalato nei commenti ad un nostro post , da Fingam (grazie Fingam!). Qual è l’elemento che conta di più per farsi conoscere: passaparola, segnalazione su social network, link a pagamento, comunicati stampa a siti specializzati o altro? Al momento della pubblicazione volli mettere un indirizzo di posta elettronica per i contatti dopo la prefazione. L’editore mi sconsigliò di farlo per evitare di ricevere eventuali feedback negativi ma io insistetti e così l’indirizzo venne messo nel libro. Ed è proprio a quell’indirizzo che mi sono arrivati entusiastici commenti e contatti. Tra questi una persona si è offerta di crearmi il sito: www.aquilifero.it che poi ha fatto da guida a tutti…

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L’Aquilifero. Da libro autoprodotto a un contratto con Piemme

Io non ci volevo venire qui, di Angelo Orlando Meloni

Diciamocelo sinceramente. Chi nel proprio intimo non ha mai desiderato di fare l’artista? O meglio quanti di noi, una o più volte nella vita, non hanno avvertito il sacro slancio che confonde le pratiche quotidiane con l’atto creativo di qualcosa che rimarrà nel ricordo dei posteri. Perché “…l’arte ti vuole con sè e alle vocazioni si deve rispondere, non puoi nasconderti dietro un dito, anche perché ti sporcheresti”. Il talento artistico non ha bisogno dell’approvazione della fama per potersi esprimere. Esiste nella testa dell’aspirante scrittore, musicista, pittore, cabarettista, attore. E’ questa la contraddizione che Angelo Orlando Meloni indaga, ironicamente, tra citazioni pop, divagazioni musicali ed episodi al limite dell’inverosimile. La bellezza di questo romanzo di (de)formazione sta proprio nell’oscillazione tra formazione popolare e aspirazioni artistiche, più o meno convinte. Nella tensione tra quel che “avrei voluto essere” e l’accettazione della realtà. La narrazione sarcastica e frizzante dà il meglio di sé nella prima parte del romanzo-autobiografia dove la pretesa letteraria si libera delle costrizioni narrative e lascia il posto a episodi e situazioni divertenti. E sono diverse le circostanze in cui chiunque potrebbe rileggersi. “Chi ammetterebbe di aver passato più tempo al Museo del sesso di Amsterdam che in quello di Van

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