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Bram Stoker nel centenario della morte

Il 20 aprile 1912 moriva a Londra lo scrittore Bram Stroker. Abraham – chiamato familiarmente Bram – era nato sessantacinque anni prima, terzo di sette figli, nella famiglia di un impiegato statale nell’ufficio della segreteria del castello di Dublino. La sua formazione non fu umanistica ma scientifica: si laureò a pieni voti in matematica presso il Trinity College di Dublino. Famoso come autore di Dracula – che è uno dei romanzi gotici del terrore più conosciuti, anche se dal punto di vista storico il creatore del vampiro è stato John Polidori – era l’assistente personale dell’attore Henry Irving (noto all’epoca per l’interpretazione di Frankenstein, il personaggio di Mary Shelley) nonché direttore economico del Lyceum Theatre di Londra, che apparteneva a Irving stesso. Stoker non scrisse solo di Dracula ma si occupò anche di letteratura per l’infanzia, pubblicando una serie di storie per bambini dal titolo Sotto il tramonto. Noi di Booksblog oggi lo vogliamo ricordare proponendovi un brano di un suo romanzo finora inedito in Italia: si tratta de Il Mistero del Mare che, grazie alla cura di Mirko Zilahi de’ Gyurgyokai, arriva nelle nostre librerie per i tipi di Nutrimenti edizioni . Il Mistero del Mare Il …

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Messaggero d’amore, di Leslie P. Hartley

Negli occhi della mia mente i ricordi sepolti di Branham Hall sono in chiaroscuro, sono macchie di luce e oscurità; solo con uno sforzo riesco a vederli a colori. Ci sono cose che so, benchè non sappia come le so, e cose che ricordo. Certe cose sono radicate nella mia mente come fatti, ma non vi collego nessuna immagine, e poi ci sono immagini non sostenute da eventi che ritornano in modo ossessivo, come il paesaggio di un sogno. Messaggero d’amore , di Leslie P. Hartley, (1895-1972) ha uno degli incipit più famosi della storia della letteratura: Il passato è una terra straniera; fanno le cose in modo diverso laggiù . E’ nel passato che si colloca infatti la storia, raccontata a ritroso, del protagonista ormai anziano che un tempo si faceva chiamare Leo e che un giorno riapre il diario datato 1900, il resoconto di un’estate di tanti anni prima. Era un tempo in cui, dodicenne (un dodicenne d’altri tempi, per il suo candore) credeva che una mistura ben lavorata di erbe e radici, con qualche formula magica ad hoc, potesse cambiare il corso degli eventi e che ogni persona nascondesse il cuore di una creatura mitica corrispondente a uno dei segni zodiacali. A quel tempo, Leo non aveva idea di cosa significasse “amoreggiare”, impegnato com’era a inventare ogni ora nuove sbruffonaggini con il suo compagno di giochi, Marcus, nella suggestiva …

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Messaggero d’amore, di Leslie P. Hartley

Stranieri alla terra, di Filippo Tuena

Filippo Tuena (Premio Bagutta 2006 con Le variazioni di Reinach ; Premio Viareggio 2007 con Ultimo parallelo ) pubblica per Nutrimenti (casa editrice per la quale dirige la collana Tusitala che si occupa di “esplorazioni, misteri, resoconti di viaggi, biografie, narrativa di avventura”) un bel romanzo dal titolo Stranieri alla terra . Si tratta di un romanzo bipartito e autobiografico. Bipartito perché è diviso in due parti: la prima ( Nomi e destini ) è incentrata su alcuni personaggi vicini alla poetica di Tuena (Hemingway, Gericualt, il generale Jackson, il trombettista Bix Beiderbecke) e la seconda ( Lo scrittore è un avventuriero innamorato ) è più autobiografica, con la metafora del viaggio che la fa da padrone. Di Stranieri alla terra – scritto con stili e registri diversi – dice lo stesso autore: I brani riuniti in questo libro rappresentano il mio lavoro sulla scrittura in questi anni di apparente silenzio o di disinteresse per la sua condivisione. Se li pubblico è perché quel sentimento s’è attenuato sostituendosi a esso il desiderio di mettersi alla prova. Rappresentano altresì una privata riflessione sul mestiere del narrare e sulle infinite possibilità di svolgerlo. La lettura è avvincente e stimolante. Tra i vari argomenti affrontati da Tuena, pongo l’accento su uno in particolare: il rapporto tra lettore e libro, tra lettore e scrittore e tra scrittore e libro. riferendosi a un episodio dell’Odissea (Odisseo che “ascolta dal cantore Demodoco la sua propria vicenda sotto le…

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Il complotto, di James Hepburn (a cura di Stefania Limiti)

Un libro che racconta una storia (non ufficiale). E una storia, singolare, del libro stesso. La macrostoria, se così vogliamo chiamarla, è quella dell’assassinio di Kennedy (Ancora il caso Kennedy? si chiede la curatrice, Stefania Limiti, nell’introduzione; sì, ancora il caso Kennedy); la microstoria è quella del libro che contiene il racconto. Andiamo con ordine. Il complotto . La controinchiesta segreta dei Kennedy sull’omicidio di JFK è il libro di James Hepburn pubblicato da Nutrimenti con la cura di Stefania Limiti. Come si capisce bene dal titolo e dal sottotitolo il libro ricostruisce l’altra storia dell’omicidio di Kennedy, quella non ufficiale ma sicuramente più verosimile. Per capirci meglio, quella che Oliver Stone racconta nel celebre film JFK . Per farsi un’idea dello sconvolgente dossier che ha dato vita al libro è sufficiente guardare lo schema con la ricostruzione dell’omicidio di JFK (alle pagine 206 e 207 del libro) secondo le altre fonti, non quelle governative, per provare a immaginare cosa sia effettivamente successo. Ma Il complotto è anche un mistero in sé. Basti pensare che è stato pubblicato nel 1968 in inglese da una casa editrice del Liechtenstein, editrice presto …

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