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Accorgimenti, di Piergiorgio Viti

Non è facile, al giorno d’oggi, trovare un buon libro di poesia contemporanea. In molti, troppi, si definiscono poeti e lasciano correre le parole, come se l’ispirazione poetica fosse una padella che ti cade in testa all’improvviso. Rari – e per questo preziosi – sono invece quegli autori che cesellano il linguaggio, addomesticano le parole e producono dei bei testi poetici. Uno di questi è Piergiorgio Viti, abruzzese, che ha da poco pubblicato la raccolta Accorgimenti per i tipi de L’Arcolaio . Con gesti prudenti recuperi il vasellame, lo zucchero, destreggi tazzine scontente. L’estate ancora si attarda. L’affanno nascosto tra bionde frange è un sonno che addestri con i sonniferi. Sospiri. Immagini cose sottratte, stagioni non pervenute e intanto resti impigliata con lo sguardo sulle tenaci vetrate. Le poesie di Viti spaziano da luoghi a persone a situazioni a eventi. Ma, come afferma l’autore stesso, non parlano d’amore dal momento che “è uno dei misteri più profondi dell’uomo […] e si presta a una retorica che non approvo”. La poesia, continua Piergiorgio Viti, è “stupore, accorgimento”. Stupore che nasce dall’ascolto e che presuppone un dialogo: ecco, quindi, la ragione ultima di queste poesie: una sorta di dialogo (con se

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Accorgimenti, di Piergiorgio Viti

Un augurio di Buona Pasqua in poesia. Gianni Rodari

Un augurio di Buona Pasqua in poesia a tutti i lettori che ci seguono. Una poesia piccola piccola, che ricorda il tratto pulito delle matite colorate sui fogli bianchi, che quando eravamo più piccoli facevano sembrare così facile dare forma a tutto quel che ci piaceva di più. Forse è quello il segreto, anche da grandi: coltivare dei desideri e dei sogni puri e difficili che molto probabilmente non si avvereranno. Ma continuare a sognarli contribuisce a far restare puliti un po’ più a lungo i nostri cuori. Dall’uovo di Pasqua Dall’uovo di Pasqua è uscito un pulcino di gesso arancione col becco turchino. Ha detto: “Vado, mi metto in viaggio e porto a tutti un grande messaggio”. E volteggiando di qua e di là attraversando paesi e città ha scritto sui muri, nel cielo e per terra: “Viva la pace, abbasso la guerra”. Gianni Rodari Foto | Flickr Un augurio di Buona Pasqua in poesia. Gianni Rodari

Taccuino d’amore, di Wislawa Szymborska

La poesia è morta? La letteratura aforistica ancora peggio? E allora ecco che noi andiamo controcorrente e suggeriamo delle chicche per chi ama questi generi tanto bistrattati (soprattutto in Italia). Inizio con Taccuino d’amore , del premio Nobel Wislawa Szymborska , una delle mie poetesse preferite. Un libro che consiglio di leggere soprattutto se siete innamorati, perchè per dirla con lei, in effetti, “che se ne fa il mondo di due esseri/che non vedono il mondo?(…) Guardate i due felici:/se almeno dissimulassero un po’/si fingessero depressi, confortando così gli amici!” ( Un amore felice ). E invece “Eccoci qui distesi, amanti nudi,/belli per noi – ed è quanto basta -/solo con foglie di palpebre vestiti/siamo immersi nella notte vasta” ( Notorietà ). Anche se nessun giorno ritorna, e “ieri, quando il tuo nome qualcuno ha

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Taccuino d’amore, di Wislawa Szymborska

Un anno di iniziative alla scoperta delle terre di Cesare Pavese

Davvero suggestivo il calendario di appuntamenti dedicati quest’anno alla riscoperta dei luoghi di Cesare Pavese , scrittore che personalmente amo molto. Tra le tante proposte della Fondazione Cesare Pavese di Santo Stefano Belbo (Cuneo) c’è ad esempio una visita guidata ai luoghi della Torino dello scrittore (16 aprile e 11 giugno), fra caffè, cinema e angoli amati dallo scrittore (Pavese visse a lungo a Torino, insegnando al liceo classico ‘D’Azeglio’ e lavorando come traduttore). Chi come me ha amato in particolare La luna e i falò , o La casa in collina preferirà invece la data del 14 maggio, quando è prevista una escursione alla scoperta degli scorci naturali che ispirarono la scrittura dei suoi romanzi, dalla collina di Gaminella a Santo Stefano Belbo (“un versante lungo e ininterrotto di vigne e di rive, un pendio cosi’ insensibile che alzando la testa non se ne vede la cima”), arrivando poi alla casa natale dello scrittore e al “casotto” descritto appunto nella Luna e i falò. Una escursione alla collina di Moncucco, scenario della sua poesia I mari del Sud, e luogo preferito per le sue passeggiate, è prevista invece il 16 luglio, mentre in occasione della nascita dello scrittore, il 9 ottobre, è prevista una giornata commemorativa a santo Stefano Belbo, con degustazioni a base di moscato e zabaione. Via | Fondazione Cesare Pavese Un anno di iniziative alla scoperta delle terre di Cesare Pavese