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Il talento della malattia, di Alessandro Moscè

Il tempo perduto, specie quello dell’infanzia e dell’adolescenza, non lo si vuole solo ricordare, lo si vuole possedere. Questo tempo pretende di essere abitato per sempre. L’epicità della memoria è un’ombra che ci segue, che si muove dentro di noi. Cosa fareste voi se – con la testa dei vostri 13 anni – una sera scopriste di avere una grossa ciste, ovvero una specie di “bombolone”, ben piazzata appena sotto l’ombelico? Forse decidereste di tacere, per non perdere la nomea che vi siete fatta con gli amici e l’allenatore di educazione fisica a scuola. Vi sforzereste di continuare a correre, ogni giorno, tenendovi stretta la pancia quando non ce la fate più e una volta a casa, decidereste di non spezzare l’abituale silenzio della vostra famiglia. Di non svegliare vostro padre che come al solito dorme in poltrona e di non mettere in allarme vostra madre che torna trafelata da scuola, esponendo il problema. Meglio lasciare semplicemente scorrere il tempo, così. Si vede il mondo…

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Libri da leggere: Il demone a Beslan, di Andrea Tarabbia

A dicembre lo avevo messo in cima alla mia top3 dei libri più belli dell’anno, ma mi sono accorto che ancora non ve ne avevo parlato direttamente. Ora, a distanza di più di un mese, ho deciso quel momento è arrivato. Il libro in questione si intitola Il demone a Beslan, è di Andrea Tarabbia – bravo e giovane scrittore di Saronno – ed è edito Mondadori nella collana SIS. Come un altro bel libro uscito l’anno scorso – Elizabeth di Paolo Sortino – anche questo di Tarabbia prende abbrivo da un fatto di cronaca. Si tratta della strage avvenuta per l’appunto a Beslan, nell’Ossezia del Nord che, nel settembre 2004, scosse l’opinione pubblica di tutto il mondo. Sono sicuro che tutti avete qualche ricordo di quei giorni: 334 morti di cui la metà bambini non vengono dimenticati in fretta, nemmeno dalla smemorata società dello spettacolo in cui viviamo. Voce narrante e coprotagonista del libro è Marat Bazarev, unico sopravvissuto del commando che ha organizzato l’assalto alla scuola numero…

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Libri da regalare a Natale: Baci da 100 dollari di Kurt Vonnegut

Devo confessare che quando lessi dell’uscita di questa raccolta postuma di racconti – pubblicata recentemente da ISBN editore – che Kurt Vonnegut scrisse negli anni 50 per delle riviste femminili pensai immediatamente a quanto sia cinicamente ripetitiva la macchina editoriale, sempre pronta a saccheggiare le produzioni dei grandi autori dopo la loro morte. Nutrivo insomma, come mi capita sempre in casi come questi, una grande predisposizione alla critica. Se a un libro su cui nutri grandi perplessità pregiudiziali dai una possibilità per stupirti gliela concedi a tempo, in questo caso giusto il tempo di un racconto, intitolato Jenny e dedicato alla bizzarra storia di un venditore di frigoriferi. Inutile dire, a questo punto, che quel racconto non solo bastò abbondantemente per farmi ricredere completamente, ma mi fece arrivare di filato fino a quasi metà della raccolta. È proprio vero, Kurt Vonnegut è un campione della narrazione e proprio in un occasione come questa lo dimostra una volta per sempre. Racconti come Jenny, Ruth e La mano sull’acceleratore, come anche altri di questa superba raccolta, sono da incastonare nella lunga, ma finita, collana dei grandi racconti

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Il golpe inglese, Mario José Cereghino e Giovanni Fasanella

In epoca risorgimentale, la Gran Bretagna capisce, con largo anticipo su molti altri paesi, la posizione strategica della nostra penisola: una terra con i piedi affondati nel Mediterraneo. Oggi è piuttosto scontato capire anche il perché: il petrolio, naturalmente. Tuttavia, quando l’Inghilterra inizia a interessarsi all’Italia come un paese in grado di proteggere le rotte commerciali di Sua Maestà, il petrolio non è ancora l’odierno Oro Nero. La sua presenza è già stabile nel periodo risorgimentale: ha interessi nello zolfo siciliano e condiziona gli ambienti culturali e aristocratici. Con l’Unità, l’Italia inizia, per così dire, a scalciare e a sgomitare: è un paese alla ricerca di se stesso e di un proprio spazio. All’inizio del ‘900 due eventi complicano la situazione: 1. Il petrolio, e 2. Il fascismo. Due eventi che l’Inghilterra incoraggia e sostiene, almeno fin quando Mussolini non decide di schierarsi con la Germania nazista. Da quel momento l’atteggiamento nei confronti dell’Italia cambia notevolmente e l’Italia non è più uno stato forte in grado di contenere l’espansionismo del nord Europa. Ma un nemico. Qui comincia il lavoro svolto da Mario José Cereghino e Giovanni Fasanella, da cui nasce un libro di estremo interesse – e anche …

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