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Balcani ruvidi e insanguinati per l’esordio di Alessio Parretti

“Balcani”, un romanzo breve denso come la cortina di fumo della guerra. Alessio Parretti è un giovane operaio fiorentino, classe 1975. Il suo esordio letterario puzza di guerra e affronta, nell’alveo della fiction, alcuni tra gli argomenti più oscenamente taciuti del conflitto che stracciò i Balcani agli inizi degli anni ‘90. Un racconto nato dalla penna di un poeta e diventato romanzo per volere della Web community. E’ una storia che mescola denti rotti ad ali di farfalla, pagine di diario in pasto a roditori affamati e tumori “di servizio”, per proseguire nel sangue della guerra stracciando con quel poco di forza che sopravvive strenuamente all’orrore, brandelli di umanità. I “Balcani” del titolo non sono solo il teatro della vicenda, né il nome della sindrome che mieterà in sospetto di uranio impoverito, alcuni protagonisti delle vicende narrate, sono lo spirito dei fatti che restano incisi nella dura terra inspessita di cadaveri e mine, ma ancora protetta da fitti boschi impenetrabili. Un racconto polifonico, strizzato in meno di cento pagine digitali, che prosegue di lettera in lettera passando costantemente da un campo all’altro. E così che il lettore si insinua poco a poco nelle camerate degli alpini, nelle interminabili battute di perlustrazione in V.M. (veicoli militari) pieni di spifferi dei caporali Parisi, Capasso e D’Amato e anche dello sfortunato Fois, nelle notti tra i panni gelidi della solitudine, ma è solo un soffio prima di affacciarsi su qualche scorcio dell’esistenza della resistenza bosniaca, raccontata attraverso la voce scritta in cirillico di Amir Osmanović. Un tessuto di incubi e di spari costruito non molto lontano da Sarajevo, da un ex-studente …

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Canada, di Richard Ford

«Prima di tutto parlerò della rapina commessa dai nostri genitori. Poi degli omicidi, che avvennero più tardi. La rapina è la più importante, perché fece prendere alla mia vita e a quella di mia sorella le strade che da ultimo avrebbero seguito. Non si capirebbe nulla della storia se prima non si parlasse di questo». Questo è l’incipit di Canada , l’ultimo libro di Richard Ford (appena uscito per Feltrinelli), che vale tutto il romanzo – che sta allo stesso livello di Sportswriter e Il giorno dell’indipendenza –, la storia infatti è racchiusa in queste poche righe scritte maledettamente bene. Di solito ci immaginiamo i banditi sempre attraverso il consueto stereotipo. Qui invece abbiamo subito l’impressione che si tratta di gente comune che diventa fuorilegge. Il che pone una serie di interrogativi. Quando si finisce di essere brava gente e si diventa malviventi? Perché una famiglia come le altre deve fare una cosa del genere? Per capirne i motivi bisogna andare un po’ più in là con la storia. Benché non abbia grossi problemi, la coppia non è bene assortita: lui, Bev, alto, a suo modo bello e fiero di essere un aviatore del sud; lei, Neeva, non è bella, è «piccolina, occhialuta e con una zazzera ribelle di capelli castani», ma ha il fascino delle persone inquiete che avrebbero voluto fare altro nella vita e non ci sono mai riuscite. Sono due mondi distanti che si incontrano sempre meno. Il lavoro di Bev costringe la famiglia a continui traslochi e trasferimenti. L’ultimo dei quali è a Great Falls, nel Montana, una cittadina a pochi passi dal Canada, dove però Bev…

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Confessioni di un editore di m…a di Luigi Tarantino

Un titolo scomodo per un libro caustico che squarcia a tinte scure una bella fetta della feroce realtà editoriale italiana e poi imbalsama il lettore con un’altra storia L’ebook in questione è una piccola scoperta che val la pena di assaporare velocemente ma non troppo, bighellonando in due racconti inediti di tono quasi opposto. “Confessioni di un editore di m…a” e “Te l’ha detto Emma”, parlano attraverso l’immaginazione del salentino Luigi Tarantino , ma le due…

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Tra due fuochi, di Karin Slaughter

Allison Spooner è una ragazza che ha un sacco di problemi: è quasi sola al mondo, sua madre è morta e nessuna notizia del padre. «Allison Spooner avrebbe voluto lasciare la città per le feste, ma non aveva dove andare. Qui, almeno, aveva un tetto sopra la testa. Almeno il riscaldamento del suo schifoso appartamento, di tanto in tanto, funzionava. […] Perché, nella sua vita, aveva sempre dovuto accontentarsi? Ci sarebbe mai stato qualcosa di meglio per lei?» Allison Spooner, com’è evidente dall’incipit da Tra due fuochi , il nuovo thriller di Karin Slaughter – TimeCrime, dell’editore Fanucci – è una ragazza che ha un sacco di problemi. E siccome Karin Slaughter è molto brava a presentare i personaggi, in poche pagine veniamo a sapere che è quasi sola al mondo, sua madre è morta e nessuna notizia del padre. All’università va avanti a fatica, tenendo conto che deve anche lavorare per pagarsi gli studi, l’affitto, le spese. Infine Jason. Jason, sul quale ha puntato tutti i propri sentimenti e le proprie aspettative. Jason, che invece l’ha lasciata. Tutte buone ragioni per lasciare un biglietto di addio al mondo e per recarsi in pieno inverno, con il freddo sferzante, al lago Grant magari solo per…

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Tra due fuochi, di Karin Slaughter