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Libri per Natale: La filosofia dell’ombrello, di R. L. Stevenson

Boswell: Ci annoiamo a starcene qui in ozio Johnson: Ciò accade, signore, perchè essendo gli altri indaffarati vogliamo compagnia: ma se fossimo tutti pigri non ci si annoierebbe; dovremmo intrattenerci l’un con l’altro Ecco, questo è un libro che io personalmente mi riprometto di regalare a Natale. Chi di noi non vorrebbe leggersi una gustosa difesa dei pigri o una dissertazione sul carattere dei cani (soprattutto se a farla è quella gran penna di Robert Louis Stevenson , e soprattutto dopo aver letto il suo imprescindibile Elogio dell’ozio?). I cani hanno pagato un prezzo troppo alto all’uomo a confronto dei gatti, ad esempio, dice Stevenson: “E’ stata proprio questa mania di essere considerato a trarre in inganno il cane

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Sono usciti da Bompiani i presunti diari di Mussolini

Non so, quest’operazione mi mette molti dubbi. Perché pubblicare questi diari se non si è affatto certi della loro autenticità? Da pochi giorni, infatti, è uscito il primo dei cinque volumi (corrispondenti ai cinque diari) dei diari di Mussolini , con un sottotitolo che è tutto un programma: “Veri o presunti”. Ero curioso di leggere l’introduzione, di sapere come sono stati presentati questi appunti che negli ultimi anni hanno fatto tanto parlare, e i miei dubbi non hanno fatto altro che accrescere. Già nella seconda pagina (siamo nella sezione “Nota editoriale”) l’editore si dichiara consapevole di non essere sicuro della loro autenticità. E passi. Nell’introduzione si ricostruisce la storia di questi diari (provenienti, a quanto pare, da Maurizio Bianchi, figlio di Lorenzo, uno dei combattenti che arrestò Mussolini), e subito si sprofonda in una serie di “Non si può accertare”, di “mancando l’evidenza documentaria” e simili, per arrivare subito (e siamo alla terza pagina dell’introduzione) a un illuminante “di sicuro”. Peccato che il testo reciti: Di sicuro, a oggi, non è stato possibile condurre una perizia compiuta sul complesso originale dei quaderni di cui qui è presentata l’annata 1939. […] Un’indagine a tutto campo – ovvero studiando congiuntamente la congruenza storica dei testi e la compatibilità chimico-fisica di carta e inchiostri assieme all’accertamento sull’originalità della scrittura – non è stata ancora fatta. A seguire, una sfilza di pareri sull’autenticità del testo. Non so, ma vivo io fuori dal mondo se in tutta questa faccenda ci vedo un che di grottesco e di poco raffinato (per non dire altro)? Possibile che si proponga al lettore un testo che, potenzialmente, potrebbe costituire un documento eccezionale, senza prima condurre un&#…

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Ritratto di gruppo con assenza di Luis Sepúlveda

Per chi come me da ragazzo ha amato molto “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”, l’ultimo libro di Sepúlveda mette a tratti una certa emozione. Sì, perché negli articoli e negli appunti riportati in “Historias marginales II” (tradotto in Italia con il titolo del primo scritto: “ Ritratto di gruppo con assenza ” – Guanda, 157 pagine, 16 euro) viene raccontata anche la genesi di quel famoso romanzo e del suo incredibile personaggio. Sepúlveda si trovava in Ecuador, nella foresta, insieme a uno shuar . Colti da un improvviso acquazzone, trovarono rifugio nella capanna sperduta di un vecchio, un vecchio che leggeva romanzi d’amore. Da allora, e per anni, questa figura vagò nella sua mente in attesa che una macchina da scrivere le depositasse sulle pagina scritta. Questo “ritratto” è un libro molto composito, che si inserisce in qualche modo nella tendenza diaristica attuale (basta pensare ai “Quaderni” di Saramago). Lo scrittore scende in piazza, si racconta e racconta viaggi ed esperienze vissute, più col piglio del narratore (o del cronista) che con quello del polemista, nonostante ci siano pagine dure, scritte con tono critico. Al centro, come è inevitabile, la lontananza forzata dal suo Paese d’origine, il Cile, la guerriglia, i ritratti di personaggi che hanno lottato per la libertà, ma anche brevi storie, accenni a figure che in un certo senso hanno segnato la sua vita. Come quel ragazzo che un giorno, bussando alla sua porta, gli ha chiesto dei libri per la biblioteca del paese, o quel tale che, in un paesino a ottanta chilometri da Santiago del Cile, vive vagheggiando le sue invenzioni tanto ingegnose quanto bizzarre. Un capitolo a parte è dedicato al giornalismo. Da ottimo cronista e viaggiatore…

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Dopo Solo per giustizia, in uscita I gattopardi, di Raffaele Cantone

Ho molto amato il libro del magistrato campano Raffaele Cantone Solo per Giustizia . Cantone raccontava il suo percorso professionale e il modo in cui era cambiata la sua vita sotto scorta, da magistrato della Dda (Direzione distrettuale antimafia), in terra di Camorra. Per chi non lo sapesse Cantone, insieme alla giornalista Rosaria Capacchione, è stato oggetto da parte della camorra delle stesse minacce di morte che sono state rivolte a Roberto Saviano. Lui aveva promesso: “Non sono uno scrittore, questa è una parentesi che non si ripeterà, volevo solo che chi è estraneo a questo mondo vedesse da dentro il lavoro dei magistrati”. E in effetti questo secondo libro, I Gattopardi ( in libreria dal 16 novembre ), è solo una lunga conversazione con Gianluca de Feo, sul “nodo cruciale dell’intreccio, il circuito vizioso in cui le organizzazioni criminali, gli imprenditori, la società fanno “sistema” e traggono reciprocamente vantaggio gli uni dagli altri” Dal suo primo libro verrà tratta una fiction , come vi avevamo già segnalato. Raffale Cantone I gattopardi. Economia e vita quotidiana nelle terre del crimine organizzato Mondadori 18 euro Dopo Solo per giustizia, in uscita I gattopardi, di Raffaele Cantone