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Il mistero della morte di Edgar Allan Poe nel film di James McTeigue

Poteva forse realizzare beffa più grande o finire in maniera più consona al suo stile di vita, il maestro del brivido americano che terminò i suoi giorni a soli quarant’anni il 7 ottobre 1849 , quando venne folgorato forse da una crisi di delirium tremens, come sostengono alcuni, dai suoi eccessi, alcolici e non solo, come credono altri, o forse dal colera o dalla rabbia, oppure ancora da una patologia cardiaca nascosta o una congestione celebrale. Fatto sta che Edgar Allan Poe, poeta, critico e narratore della tensione estrema, venne ritrovato mentre vagava in stato di confusione, sofferenza ed estrema angoscia per le strade …

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La biblioteca di San Lazzaro degli Armeni a Venezia

Si tratta di una biblioteca singolare, inserita nel monastero veneziano di San Lazzaro degli Armeni. Il complesso di edifici situato nell’isoletta della laguna laguna leggermente ad occidente del Lido, era stato abbandonato nel XVI secolo e poi assegnato il 26 agosto 1717 dalla Repubblica di Venezia ad un gruppo di monaci armeni in fuga da Modone guidati dall’Abate Mechitar, che l’8 settembre dello stesso anno presero possesso dell’isola, cominciarono a restaurarne la chiesa e vi fondarono successivamente una tipografia destinata a diffondere autonomamente la lingua e la cultura Armena, indipendentemente dalle tipografie Veneziane, e successivamente anche una biblioteca. Quest’ultima è composta da più sale. Tra le sue stanze ce n’è una di forma circolare in merito alla quale si dice che chi si ponga esattamente al centro parlando a voce alta, possa intendere distintamente l’eco delle proprie parole come se fosse in uno spazio stretto. A proposito di questo luogo dall’atmosfera mistica e un po’ sinistra, del quale siamo venuti a conoscenza grazie ai “Misteri della laguna e racconti di streghe” di Alberto Toso Fei si raccontano varie leggende, tra quali una in particolare, si tratta della diceria secondo la quale tra i volumi presenti nella raccolta …

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Jean Cocteau e Le sang d’un poète alla Galleria de Foscherari di Bologna

“Un documentario realistico di eventi irreali”, ecco lo spirito del primo lungometraggio di Jean Cocteau. “Le sang d’un poète” del 1930, sonoro e con la voce del regista fuori campo, viene spesso inserito tra i capolavori del cinema surrealista, accanto a film come “L’etoile de mer” di Man Ray, “Un chien andalou” di Luis Buñuel e “L’ Atalante” di Jean Vigo. E’ proprio insieme a questi titoli, e ad altri, che la contestata opera di Cocteau sarà proiettata domani, mercoledì 22 maggio 2013, alle 18 presso la Galleria de Foscherari di Bologna , penultimo tassello della rassegna organizzata in collaborazione con la Cineteca del capoluogo emiliano. Poesia per immagini, partorita fino all’ultima stilla, dalla creatività di uno dei più grandi poeti francesi del secolo scorso, vi si esplora il tema della creazione artistica e quello del rapporto del poeta con la propria musa ispiratrice, per soffermarsi sul destino dell’opera d’arte e la sua evoluzione concettuale, con ripetuti cenni alla omosessualità che la resero tanto invisa ai Surrealisti stessi, in particolare da Breton e dal grande storico del cinema Sadoul, che lo videro per primi e aspramente lo condannarono. D’altra parte, Cocteau, che con i Surrealisti non aveva buoni rapporti, ha sempre rifiutato per questo film l’etichetta di surrealista, professandosi estraneo a questa tendenza. Anche gli storici del cinema, fino ai nostri giorni, hanno espresso al proposito pareri contrastanti, prevalentemente contrari ad inserirlo tra le opere surrealiste. E’ vero però che il racconto

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Parigi letteraria, alla scoperta del Musée des Lettres et des Manuscrits

La capitale francese offre innumerevoli scorci letterari, dopo aver portato tra le righe di booksblog.it la Maison de la poèsie , eccoci pronti a scoprire una nuova meta, già incontrata in precedenza per le esposizioni temporanea dedicata a “On the Road” di Kerouac , oppure alla più recente “Schiuma dei giorni” di Boris Vian , e se nella sua sede di Bruxelles ci siamo già stati seguendo le follie amorose di Verlaine , quella parigina merita un approfondimento. Adagiato attualmente su boulevard Saint-Germain , dopo una parentesi di cinque anni (2004-2009) presso il civico 8 della rue de Nesle, in quartiere brulicante di studenti e di artisti, il Musée des Lettres et des Manuscrits , altrimenti conosciuto sotto la sigla MLM , è uno di quei luoghi che gli appassionati di libri portano incisi in quella singolare mappa appassionata capace di guidarli alla scoperta dei grandi classici di un passato leggendario. Tra le sue mura dormono placidamente avvolti da morbidi panni e vetrine, lettere, libri e manoscritti, corrispondenze e romanzi, in ogni caso parole, partorite dalle fertili menti di Balzac, e non c’è da stupirsi se, passando per la stazione della metropolitana di Saint-Germain-des-Prés fino al 7 giugno 2013 , ci si ritrova col naso incollato alle opere di Hugo, Saint-Exupéry, Napoleone, de Gaulle, Einstein, Monet, van Gogh, Mozart, Beethoven, esposte nelle 36 vetrine installate della stazione, sappiate che si tratta solo di un minuscolo assaggio delle grandi libagioni lettoriche disponibili nel museo. Dalla scrittura cuneiforme ai giorni nostri, passando per grandi tomi del rinascimento, portolani, favole conosciutissime, volumi del grande progetto enciclopedico illuminista e romanzi del XIX° e XX° secolo, il patrimonio del museo si lascia apprezzare anche nelle sue cinque sezioni permanenti: Storia, Scienze e scoperta, Musica, Arte e Letteratura, in continuo ampliamento. Via | museedeslettres.fr Parigi letteraria, alla scoperta del Musée des Lettres et des Manuscrits