"La libreria dei nuovi inizi" di Anjali Banerjee

Ho sognato un libro, ho sognato con un libro e poi di, a, da, in, su, per, tra, fra. Mi faceva da cuscino, ascoltava le mie storie e consolava le mie preoccupazioni. Sorrisi e lacrime, sospiri e soddisfazioni assorbiti dallo spessore della carta, dalle inserzioni nelle quali si posa leggero l’inchiostro, tracciando reticoli di anime e disegni immaginari di pieni e di vuoti. Si chiama “La libreria dei nuovi inizi” , è frutto della “penna” di Anjali Banerjee e lo considero una specie di conferma scientifica che assomiglia ad un esperimento collettivo. Uno di quelli che si aggiunge, a mo’ di garanzia, alla massa di “prove” dell’immenso potere dei libri, la cui connotazione indubbiamente romantica, unisce un’ulteriore dimostrazione a “quell’aura libresca” che non smetto di …

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