Monthly Archives: Luglio 2013

La favola di Amore e Psiche di Apuleio

Amore e Psiche, in un insanabile duello dei sensi e della ragione. Gli esami sono ancora vicini, ed eccoci capitare sotto il naso una bellissima favola latina, quella che racconta soavemente dell’incontro d’anime e di corpi tra il Dio Amore e la bella Psiche . Gran classico di Lucio Apuleio che ritorna dalle nebbie degli anni di liceo, per farsi potente veicolo di sentimenti, di passioni, di miserie umane e di piccole glorie. Un piccolo gioiello che conta meno di 120 pagine, con il testo latino originale a fronte, magistralmente tradotto da Simone Del Vecchio, per cimentarsi in qualche salto indietro, e rispolverare anni di costruzioni, di letture e traduzioni, ma anche e soprattutto di teneri sospiri, di immani scoperte e di crescita, riassunte in una storia costantemente attuale, quella del giovinetto inviato dalla collerica Venere a vendicare l’offesa alla sua bellezza, innamoratosi perdutamente della vittima predestinata. Ed è proprio tra le righe di una vicenda fatta di ingenuità e di invidie, di divinità e mortali, di purezza dei sentimenti e di squallore, che emerge tutto il portato dell’insanabile contrasto tra la pienezza placida eppure sempre anelante della passione amorosa, e l’instabilità crudele della volontà di pensiero, condannate a sfiorarsi, per gioire di attimi indimenticabili, per poi scontrarsi e perdersi, ritrovarsi e straziarsi all’infinito, nel più crudele dei giochi. Allora, sentendo crescere irresistibilmente il desiderio per il dio della voluttà, gli si abbandonò sopra con le labbra schiuse per la passione e cominciò a baciarlo senza freno, con l’unica paura che si potesse svegliare. Ma mentre l’anima sua innamorata s’abbandonava a quell’indicibile piacere, la lucerna o per malvagia perfidia o per odiosa gelosia, quasi volesse anch’essa toccare e baciare un corpo così bello, lasciò cadere dall’orlo del lucignolo una goccia di olio bollente che finì sulla spalla destra del dio. Oh audace e temeraria lucerna, vile strumento d’amore, proprio tu hai osato bruciare il dio di ogni fuoco, tu che sei stata certamente creata da un’amante che voleva prolungare il …

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Auto futuro, di Davide Calì e Maurizio Santucci. Un libro da ritagliare

E’ veramente geniale questo Auto futuro , di Davide Calì e Maurizio Santucci. Cosa ci sarebbe di meglio infatti di un’auto con i baffi capace di fiutare col suo naso “i parcheggi liberi a due isolati di distanza”? Lo svantaggio è chiaro, che si potrebbe arrivare ad annoiarsi (ma solo se si trova divertente il fatto di cercare parcheggio). Comunque se proprio non sopportate di cercare parcheggio, lo dico per inciso, è sempre meglio munirsi di auto pacco postale (da rispedire a casa con posta ordinaria, se non si trovasse un buco in cui fermarsi. E poi se non sopportate neanche il traffico, oltre alla ricerca del parcheggio, potreste anche pensare – sempre armati di forbici, e con un po’ di pazienza per non rompere le vetturine che create a partire dalle pagine di questo volume moooolto divertente – di scegliere il modello Pesce-gatto. A cosa serve? Ma è chiaro, è utilissimo per chi si innervosisce fermo in fila: grazie a questo tipo particolare di vettura infatti, si avrà l’illusione di trovarsi in mezzo al mare davanti a un banco di pesci, invece che imbottigliati in mezzo ad altre macchine dai colori che magari neanche ci piaccioni. All’ennesima lamentela del vostro papà e della vostra mamma perchè qualche quattrozampe ha lasciato un ricordino sulle ruote, suggerite loro di attrezzarsi con l’Auto cactus (utilissima per tenere lontani i cani, proprio quelli a cui in genere piace fare

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"Tecnosophia e informazione" di Walter J. Mendizza

Nella rubrica d’autore “Riflessioni sulla Tecnosophia” di Walter J. Mendizza: “Tecnosophia e informazione”.

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Come (non) si diventa razzisti?

Consiglio di iniziare a leggere il libro Come (non) si diventa razzisti? dalla fine. Non proprio dall’ultima pagine, ma da una delle ultime in cui viene proposto un test per scoprire la propria impronta xenofoba. Vengono proposte quindici affermazioni e si è invitati a indovinare a chi si si riferiscono. Credetemi, resterete sorpresi. Questo bel libro propone il concetto di impronta xenofoba e su questo si muove: Così come si calcola l’impronta ecologica, è possibile, a nostro avviso, immaginare una impronta xenofoba, ovvero il peso del nostro pensiero nella relazione

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